ℂ𝕒𝕡𝕚𝕠𝕝𝕠 𝕢𝕦𝕒𝕥𝕥𝕣𝕠

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Kakavasha portò i piatti ad Aoran e Sunday, era del buon pollo al forno. L'omega si allontanò dopo averli serviti e si sedette insieme ad altri omega, il suo stomaco brontolava.

Sapeva che se faceva tutto bene, il suo enigma gli avrebbe dato del cibo.

Sospiro tristemente, passò una buona mezz'ora prima che Aoang si avvicinasse a lui, ordinandogli di alzarsi. Subito Kakavasha obbedì.

-Sei stato bravo oggi, tesoro- gli accarezzò la testa, il biondo provava disgusto, ma sorrise forzatamente a quella frase.

Sunday andò da sua sorella minore, Robin, che era l'unica ragazza in quel posto orribile a prendersi cura di tutti gli omega prigionieri, purtroppo però, non poteva andare contro ad Aoang, sennò avrebbe rovinato la sua reputazione, insieme a quella del fratello.

Kakavasha guardò la ragazza sorridere e anche lui sorrise, da lontano Robin lo stava incoraggiando. Aoang gli girò il viso verso di lui.

-Ho voglia di fare un bagno, se ti unisci a me dopo ti darò del buon pollo- disse, Kakavasha pensò solo al cibo, annuì anche se di controvoglia.

L'enigma lo prese per un polso, andando verso il bagno della propria stanza da letto. Kakavasha fece una smorfia per via della presa un po' troppo forte dell'uomo, ma non si lamentò.

Dopo il bagno, mentre l'omega si asciugò con un panno i capelli bagnati, l'enigma entrò nella stanza un beta, che teneva il pollo promesso dall'uomo prima.

-Lo volevi tanto, vero?- disse Aoang, prendendo il pollo, precisamente una coscia di pollo.

Gli occhi di Kakavasha si illuminarono, poggiò il panno e si girò verso i due, era in ginocchio sul letto. Il biondo annuì solo, nella speranza di mettere nello stomaco un po' di quel cibo.

Aoang si avvicinò al ragazzo, lo prese per i capelli facendo gemere il poveretto, che lo guardava leggermente spaventato dalla situazione.

-H-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- chiese l'Avgin, con tono preoccupato.

Scosse la testa -No... sei stato bravo... ma questo pollo... è per me-

Kakavasha sgranò leggermente gli occhi, appena Aoang gli lasciò i capelli il biondo lo guardò subito -M-Ma non mangio da ieri..-

-E sei morto?- disse freddo l'enigma, mentre morse la coscia di pollo davanti al povero ragazzo affamato.

Scosse la testa, tristemente, gli occhi erano leggermente lucidi.

-Non morirai neanche questa volta. Domani mangerai- detto ciò, Aoang poggiò la coscia morsa sul piatto, ordinando al beta di andarsene.

Appena soli, l'uomo si avvicinò a lui.

-Però sei stato bravo oggi, quindi ti lascerò stare- si sistemò il colletto del vestito, osservandoli al grande specchio della stanza, poi lo riguardò, prendendolo per il viso con una mano -Rimani qui fino al mio ritorno, se ti becco fuori dalla stanza vedrai cosa ti succede- il suo tono era minaccioso e perverso, ciò fece rabbrividire l'omega. Lo lasciò poco dopo, Kakavasha si abbracciò le gambe, rimanendo sul letto.

-D-Dove andrai?- chiese.

-Vado a giocare, Sunday mi ha invitato in un locale dove giocheremo d'azzardo- rispose, appena sistemato, si avvicinò nuovamente all'omega, accarezzandogli il tatuaggio a fuoco che gli è stato fatto dal suo vecchio padrone, colui che lo ha venduto come uno schiavo.

Sul suo collo c'era scritto "Slave n.35 (schiavo numero 35)"

Gli diede un bacio forzato sulle labbra che fece disgustare Kakavasha, non lo ricambiò, ma all'uomo andò bene comunque, si staccò e uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Due vite || RatiorineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora