ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝕕𝕚𝕖𝕔𝕚

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Aventurine tornò a casa accompagnato da Topaz, mentre lei partì nuovamente con la macchina per andare a fare un piccolo viaggio d'affari.

Rientrò nell'accademia e si guardò intorno.

-Veritas?- lo chiamò, accarezzandosi la pancia, poi notò l'uomo nominato uscire da una stanza.

-Veri! Ehi, la visita è andata bene, tra qualche settimana dovrebbe nascere- sorrise, poi notò un altro uomo dietro di Veritas, era Aoran!

Sgranò gli occhi e indietreggiò istintivamente-N-no... Veritas, no..-

Veritas abbassò lo sguardo, mentre Aoran si avvicinò ad Aventurine.

-È passato tanto tempo, la pancia è bella grande- disse, poggiando una mano sul ventre dell'omega, a cui improvvisamente divennero gli occhi lucidi.

-N-non toccarmi- disse subito, spostandosi istintivamente dalle sue mani, guardando verso Veritas -Di qualcosa! Stronzo! Perché lo hai fatto!?- urlò disperato.

Veritas strinse leggermente i pugni, alzando la testa -Mi dispiace...-

-Ti dispiace!? Lui è il mio carnefice!-

Aoran afferrò violentemente il braccio ad Aventurine, facendolo lamentare, mentre veniva trascinato da lui fuori dall'accademia.

Gli occhi di Aventurine erano pieni di lacrime ma anche pieni d'odio mentre guardava Veritas immobile, senza fare niente mentre veniva portato via.

Appena solo, Veritas allentò la forza dei pugni, con gli occhi che si fecero leggermente lucidi.

-Mi... dispiace... mi dispiace tanto... ti verrò a prendere, lo prometto, piccolo...- disse, guardando poi verso Ruan Mei che era appena sbucata fuori da una stanza.

La donna si avvicinò a lui, poggiando una mano sulla sua spalla -Hai fatto bene, sei stato forte, ora passiamo alla fase due, prepariamoci per seguirli-

Veritas si asciugò le lacrime, annuendo, poi andò verso l'uscita, andando verso la propria auto, seguito da Ruan Mei.

Iniziò a seguire la macchina di Aoran, serio in viso, stringendo leggermente la presa sul volante.

-Se lo toccano, giuro che li ammazzo- disse.

-Non gli faranno del male, finché non partorirà è al sicuro, fidati di me, amico- disse per rassicurarlo l'amica.

Veritas sospirò, tenendo gli occhi sulla macchina davanti a loro, parcheggiando a qualche kilometro distante dalla macchina di Aoran, erano arrivati, Ruan Mei prese il proprio telefono per mandare un messaggio a Jade.

"Ore 15:45, davanti a *****"

Spense il telefono, guardando poi verso Veritas.

-Jade arriverà tra qualche minuto- disse.

-Aspettiamola qui- fissò Aoran scendere dalla macchina da lontano.

-Sei di nuovo a casa, mia dolce prostituta- disse mentre apriva lo sportello della macchina, guardando verso Aventurine che si teneva la pancia in lacrime.

-P-per favore.. non fare del male alla mia bambina- disse con voce implorante, mentre si abbracciava il ventre.

-La tua bambina sarà al sicuro, dai, scendi- ordinò.

Aventurine esitò, ma fu costretto a scendere, per poi essere portato dentro la struttura davanti alla macchina.

Si guardò intorno, era tutto come se lo ricordava, buio, lussuoso, e l'odore di alpha ed enigma faceva schifo!

Si teneva il ventre guardandosi intorno, agitato, mentre seguiva Aoran.

-Andrà tutto bene, sai? Ho fatto mettere a posto la tua camera- disse l'enigma con un sorrisino, andando verso una porta in fondo ad un lungo corridoio arredato con mobili antichi e tappeto rosso sangue, le pareti di marmo bianco, mentre il soffitto era nero pece.

Appena arrivati alla porta, la aprì, facendo passare prima il piccolo omega, che si guardava ancora intorno, con una mano sul petto questa volta, mentre l'altra era sulla pancia.

-Vedi? È più bella, più pulita... perfetta per aspettare la nascita della pargoletta~- disse poggiando le mani sulle spalle del ragazzo, che sussultò leggermente.

Non rispose, non disse nulla, stava solo cercando di non piangere mentre sentiva il petto dolorante, come ha potuto Veritas riconsegnarlo di nuovo a quel bastardo!? Aveva promesso di proteggerlo..

Il pavimento era morbido e coperto da una moquette rossa, le pareti bianche e il soffitto sempre nero, con mobili sempre in stile antico.

-Ti lascio solo, più tardi porterò del cibo- disse, lasciandogli le spalle e chiudendolo a chiave nella stanza.

Aventurine sussultò e si girò di scatto, tirando dei pugni sulla porta -NO! No, ti prego! No! AORAN!- urlò disperato, mentre tornò a piangere in modo quasi disperato.

Si portò una mano sul ventre, ansimando leggermente tra i singhiozzi, andando a sedersi sul letto, massaggiandosi la pancia con movimenti circolari.

-V-va tutto bene... v-va tutto bene, Margaret... noi... staremo bene...- mormorò, con voce tremante.

Ruan Mei scese dall'auto, avvicinandosi ad una limousine appena arrivata, seguita da Veritas.

Jade scese da quella limousine, sistemandosi il vestito, osservando i due.

-È davvero un onore tornare a fare affari con voi, amici cari, chi è il pargoletto da salvare?-

Veritas fece per parlare, ma la rabbia lo bloccò, facendo parlare Ruan Mei.

-Il suo nome è Aventurine, è uno schiavo Sigoniano che è stato rapito da due persone, Sunday e Aoran, un beta e un enigma, ora l'omega aspetta una figlia, crediamo che sia al sicuro per ora, ti dispiacerebbe aiutarci a tenerlo al sicuro e successivamente a salvarlo?-

Jade ascoltò, poi annuì.

-Un enigma ed un beta, mh? Un gioco da ragazzi, ci sto, basta firmare qui- cacciò dalla propria borsa un contratto, porgendolo a Veritas.

-Tieni tanto a quel piccoletto, mh?-

Veritas prese il contratto e lo lesse, poi guardò lei. Non rispose, ma la rabbia e preoccupazione che provava in quel momento erano un chiaro senso dì approvazione a quella domanda.

Prese la penna dalle mani di Jade, firmando il contratto poggiandosi sull'auto.

-Ora proteggilo da quegli stronzi e ti darò ciò che vuoi in cambio- fissò Jade, ridandole il contratto.

L'alpha rise leggermente, prendendo il contratto, osservando la firma -Faccio bene il mio lavoro, dovresti saperlo- poi lo rimise in borsa e andò verso l'entrata del posto.

Veritas la guardò andare, sospirando.

"Ti salverò..."

Due vite || RatiorineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora