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Due anni prima

Eccolo che arriva. Puntuale come tutte le notti. Chiaro come la luce della luna che penetra attraverso il lago nero. Un ricordo, forse. Uno scorcio, più probabile. Rimango immobile, zitta ad osservare, e lo sento. La sua voce non è umana, è protetto da due uomini; il primo lo riconoscerei anche solo dal rumore dei passi, il viscido ratto che ha permesso a Voldemort di trovare i miei genitori. L'altro non l'ho mai visto prima, sembra accecato dalla devozione per il suo signore, ubbidisce al suo volere e scaglia il lampo di luce verde che si infrange sul petto del guardiano. E' immediato, un attimo prima esisti e l'attimo dopo la tua anima abbandona per sempre il tuo corpo senza vita. E' quello che è successo a mia madre e mio padre, vorrei aver potuto guardarli negli occhi, vederli spegnersi, dare un senso alla loro morte prematura non facendoli sentire soli, mentre con tutte le loro forze quel 31 ottobre del 1981 cercavano di proteggerci. Non posso ricordare quella notte, ma la posso rivivere attraverso le parole di coloro che erano lì, posso entrare nella loro memoria e rubare un po' di quello che mi è stato portato via. Grido di dolore per quello scorcio che si richiude riportandomi alla realtà, dove Hermione sta cercando di riscuotermi dai miei incubi.

-Sarah- sussurra stendendosi di fianco a me. Mi prende dolcemente una mano -Sarah sono qui con te, non avere paura-.

Apro piano gli occhi e noto che è ancora buio. La stanza attorno a me è silenziosa nell'oscurità ma il letto della mia amica è già in ordine, come se non fosse mai andata a dormire.

-Sarah è ora di alzarsi, stamattina dobbiamo partire presto. Hai bisogno di qualche minuto?-.

-Non preoccuparti sono a posto- la rassicuro con un debole sorriso mentre mi alzo dal letto. Con una mano tengo premuta la cicatrice sul collo che ancora brucia e vedo Hermione iniziare a raccogliere le mie cose sulla scrivania.

-Cosa stai facendo?- le chiedo guardandola piegare alcuni vestiti che avevo lasciato accatastati sulla sedia.

-Preparo il tuo zaino, oggi si parte non ti ricordi? Ci aspetta la coppa del mondo di Quidditch!-

-Giusto- dico con un sospiro. Non amo particolarmente i posti molto affollati come quello, ma in questa casa il Quidditch è una passione e non potrei mai rifiutarmi di vedere il mio fratellino felice. Lo sento urlare, Harry ha i miei stessi incubi come se fossimo connessi da qualcosa. Ho sempre creduto fosse una specie di roba da gemelli ma ora comincio a dubitarne.

-Harry...- sussurro prima di correre in camera dei ragazzi. Mi siedo sul suo letto e gli accarezzo i capelli. Spalanca gli occhi e si tocca la cicatrice sulla fronte, anche la mia ha ricominciato a bruciare.

-Forza ragazzi o faremo tardi. Ron muoviti a sistemare le tue cose, sei il solito scansafatiche-

-Miseriaccia Hermione, mi sono appena svegliato-

Lei non risponde ed inizia a tirargli i vestiti sul letto.

-Se non fossi così disordinato sarebbe molto più semplice. Sei peggio di Sarah-.

Faccio spallucce e torno a guardare mio fratello.

-Lo hai visto anche tu?- non ho bisogno di specificare, lui ha già capito a cosa mi riferisco, infatti annuisce.

-Non è un buon segno Sarah, stanno diventando più forti e più frequenti-

-Lo so, credo anche io che stia succedendo qualcosa. Silente potrebbe aiutarci-

A dark heir || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora