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Prima che Mattheo esca dal bagno mi infilo la mia camicia da notte e mi metto sotto le coperte. Theodore rientra in stanza e anche lui inizia a spogliarsi. Mi giro dall'altra parte, rivolta verso la libreria e stringo il cuscino fra le dita. Per un momento desidero solo ritornare a qualche anno fa, quando avevo solo problemi da bambini e non sentivo addosso il peso di tutte queste responsabilità. Mattheo ritorna in camera con indosso solo i pantaloni della tuta, chiude la porta del bagno e lo sento buttarsi sul letto alle mie spalle. La sensazione di dormire in camera con loro è terribile, mi sento a disagio e osservata anche se non lo sono. Non riesco a rilassarmi e non oso immaginare la stanchezza che avrò per tutta la settimana. 

Vengo svegliata dalla musica a tutto volume. Mi sembra di essermi appena addormentata e quando mi alzo sui gomiti mi gira la testa. Afferro gli occhiali dal comodino e guardo storto Theodore, anche se lui sembra non far caso a me, anzi alza ancora di più il volume. Mattheo non sembra per nulla infastidito, si toglie i pantaloni della tuta rimanendo in mutande e si veste, indossando la divisa di Serpeverde.

-Siete impazziti per caso?-

-Questo è l'unico modo per iniziare bene la settimana, quando diventerai meno noiosa lo capirai- mi risponde Nott e Mattheo sghignazza. Alzo gli occhi al cielo, prendo tutti i miei vestiti e mi chiudo in bagno. Non mi cambierò mai in stanza con loro due, nemmeno per tutto l'oro del mondo. Per ritornare presentabile ci vorrà un miracolo, per elencare le cose che non vanno bene: i capelli, le occhiaie, il viso stravolto e pallido, la totale mancanza di voglia di rimettere piede in quella camera e ricordarmi che questa sarà la mia condizione per il resto dell'anno. Mi lavo la faccia per svegliarmi, pulisco anche gli occhiali che come sempre hanno bisogno di una bella sistemata. Dopo aver messo la divisa torno in camera, Mattheo è in piedi appoggiato alla porta e sospira appena mi vede.

-Finalmente-

-Potevate andare-

-Tu da sola non vai da nessuna parte- e mi apre la porta, con un cenno richiama anche l'amico, steso a pancia in su sul letto che rilegge gli appunti.

-Non far finta di studiare, muoviti!-. Theodore lo guarda storto, ripone il libro nella cartella e lo segue fuori dalla stanza.

Come ogni mattina la sala comune è un via vai di studenti che tornano nelle loro stanze per recuperare cose che si sono dimenticati e altri che escono per la colazione. Non so perché mi abbiano messo fretta visto che è ancora presto, dopotutto loro sono i primi a non essere mai in anticipo. A qualsiasi lezione sono sempre arrivati in ritardo ma oggi corrono neanche avessero fretta di mangiare.

-Sentite, ho dormito male e sono già abbastanza provata senza che voi mi rendiate la vita impossibile-. Nessuno dei due mi risponde e sbuffo affrettando il passo per raggiungerli. Invece che prendere la strada per la Sala Grande svoltano in direzione del cortile, escono e in lontananza vedo Pansy, Draco e Lorenzo, lei sembra infastidita quanto me, mentre loro appoggiati al tronco di un albero ci guardano raggiungerli.

-Ce ne avete messo di tempo- osserva Draco

-Qualcuno non voleva alzarsi dal letto- continua Mattheo e prende il pacchetto di sigarette dalle mani di Theodore, che sta già fumando. Ne sfila una e se la porta alle labbra, la accende riparandola con una mano dal vento e soffia il fumo in alto. Lancia il pacchetto all'amico che se lo mette in tasca insieme all'accendino. Il freddo di dicembre non va d'accordo con il mio abbigliamento, ho il maglione certo ma giacca, sciarpa e cappello in questo periodo non me le toglie nessuno quando esco. Se avessi saputo che saremmo andati in cortile li avrei presi su dal dormitorio. Invece, tremo di freddo e cerco di circondarmi con la casacca più che posso, le gambe coperte con solo le calze però non aiutano.

A dark heir || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora