Al di là

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Il demone della radio era seduto su una delle poltrone della hall dell'hotel con la sua solita espressione imperscrutabile, passava lo sguardo da un membro all'altro del trio che si trovava accomodato sul divano poco distante da lui.
Husk, ricoperto di bende su busto, braccio ed ala sinistra, Cherri, che aveva deciso di fermarsi qualche giorno all'hotel dopo essersela vista brutta contro il demone falena, ed Angel erano stati richiamati lì proprio da Alastor, che però non aveva ancora proferito parola, lasciando la stanza in un incerto silenzio che nessuno aveva ancora avuto il coraggio di rompere, neppure Lucifero, che seduto di fronte all'arcidemone cercava di seguire con evidente preoccupazione i convulsi movimenti della piccola Niffty, più esuberante del solito.
Finalmente dalla cima delle scale comparve Charlie che trascinava con forza la compagna giù per la gradinata, probabilmente percependo di essere più in ritardo del previsto. Le due si fermarono davanti al gruppo in attesa.
"Vi starete chiedendo perché vi ho fatti radunare qui" iniziò riprendendo fiato tra una parola e l'altra "ecco il motivo è che avevo pensato che fosse il caso di festeggiare!" annunciò con un entusiasmo in netto contrasto con la freddezza del suo pubblico.
"Oh brava, da quando il barista è in questo stato non si può neanche bere un drink decente" disse il demone ragnesco passando un braccio intorno al felino al suo fianco ed avvicinandolo a sé, il quale non cambiò espressione.
"Ed a cosa dovremmo questa celebrazione?" domandò il re degli inferi titubante.
"Beh...innanzitutto all'arrivo della nostra nuova ospite" rispose fissando la ragazza con un occhio solo.
"Non sono una nuova ospite, vi ho già detto che mi fermerò qui solo il tempo necessario a rimettermi in sesto del tutto, non sono esattamente una persona in cerca di nuovi legami, consigli per la crescita personale o qualsiasi cosa si faccia qua"
"Questo lo aggiusteremo poi" tagliò corto quasi non dando peso alla riluttanza di Cherri "e poi alla liberazione di Angel, anche se non ha voluto dirmi come abbia fatto" disse con un po' di delusione.
In quel momento Husk si voltò verso il suo padrone incrociandone lo sguardo luminoso e crepitante che lo fece rabbrividire, incerto se lo stesso invitando a non proferire parola sull'accaduto o fosse furioso del fatto che non avesse eliminato Valentino.
"Ecco...diciamo un po' di fortuna e le giuste amicizie" rispose tirando a sé i suoi compari.
"Ed ultima cosa, ma non per importanza, per fare gli auguri di guarigione al nostro servizievole bartender"
"Hmm..." disse solo il gatto facendo un cenno con la testa, non le erano mai piaciute né le feste né l'attirare l'attenzione quindi quella situazione era tra le peggiori possibili per lui.
"Anche se neppure lui ha voluto dirmi come si sia fatto tutte queste ferite" notò costernata.
Vaggie fulminò con lo sguardo la coppia di demoni ben conscia che le due cose fossero tra loro correlate.
"Quindi senza ulteriori indugi direi di..."
Le parole della principessa furono bruscamente interrotte dall'apertura di un portale proprio al centro dell'atrio.
Tutti scattarono sull'attenti guardinghi, in particolar modo l'arcidemone e l'ex-angelo che si pararono davanti al resto del gruppo.
Una figura nota sgattaiolò fuori titubante, dubbiosa se si trovasse nel posto giusto.
"Sir Pentous?!" esclamarono sorpresi all'unisono.
"Sssalve ragazzi, sssono cosssì felice di rivedervi" esclamò con genuina gioia "Sssignorina Charlie" disse abbracciandola "i miei compagni d'arme" continuò andando a salutare tutte le sue vecchie conoscenze "vossstra altezza" aggiunse facendo il saluto militare lasciando Lucifero un po' interdetto "sssignorina Cherri Bomb" alla vista della ragazza il suo viso si illuminò ancora di più.
Strisciò verso di lei per abbracciarla solo per ritrovarsi quasi buttato a terra da un poderoso schiaffo a mano aperta.
"Signorina un corno, ti pareva il modo di andarsene? Sacrificarsi inutilmente subito dopo esserti dichiarato? Ed ora magari ti aspetterai pure che entri in questa ambigua cosa della redenzione solo per poterti rincontrare?"
"Beh...ecco..." balbettò portandosi la mano alla guancia colpita "sssi...cioè no...ci sssperavo ma...riconosssco che..."
Il suo incerto raccapezzamento di parole fu interrotto dalla ragazza che lo afferrò per il papillon tirandolo a sé in un lungo bacio.
"Anche se devo ammettere che il bianco ti dona" disse lasciandolo andare e passandosi una mano nei capelli sistemandoli, lasciando cadere, anche se solo per un attimo, quell'aurea di durezza che la circondava.
"G-Grazie" rispose il serpente visibilmente emozionato.
"Pentous tutto bene?" si udì provenire dal portale mentre la minuta serafina usciva guardinga.
"Emily! Che bello poterti rincontrare di persona" esclamò entusiasta Charlie andandola a stingere.
"E' un piacere anche per me" rispose ricambiando il saluto.
"Ma cosa ci fate qui voi due?"
"Giusssto" esclamò l'ormai ex-demone scattando rigido come un pezzo di legno "quasssi ssstavo per dimenticarmene, sssiamo stati mandati qui per recuperare un'anima che sssi è redenta"
"Davvero?!" gli occhi della principessa divennero radiosi più del sole a mezzodì "Quindi è effettivamente possibile redimersi e lo si può fare senza ri-morire? Ma è ECCEZIONALE"
"Sì, questa cosa sta scatenando un gran putiferio ai piani alti tanto che forse..."
"Annulleranno lo sterminio?" domandò sull'onda dell'entusiasmo non lasciando finire la frase all'amica.
"Temo di no" ribatté un po' imbarazzata "ma credo di riuscire ad ottenere una sorta di lasciapassare per questo hotel, quindi quando l'esercito angelico scenderà vendicare la sconfitta dell'ultima battaglia questo posto sarà risparmiato, sempre che quest'informazione non trapeli, altrimenti potrebbe essere utilizzato dai vari arcidemoni come riparo"
"Immagino sia il massimo che si possa ottenere in una situazione come questa" disse che un pragmatismo che sembrava non appartenerle "ma quindi chi è che siete venuti a salvare?"
"Un certo Anthony" rispose rapidamente Sir Pentous.
Il gruppo si guardò intorno poco convinto su chi si trattasse, tranne Husk che si voltò verso il suo compagno rivelando a tutti di chi si trattasse.
"E' fantastico Angel, andrai in paradiso" esultò Charlie.
"L'ho sempre saputo che eri un bastardo fortunato" aggiunse la sua amica Cherri.
"Non ci avrei mai scommesso neanche un centesimo, ma congratulazioni" disse Vaggie accennando un sorriso.
Tra la felicità collettiva solo una persona non pareva condividere la gioia per la notizia, Angel stesso.
"No, no, io non posso andarmene, non ora" rispose agitato mentre indietreggiava.
"Temo non si possa decidere" ribatté con un velo di tristezza Emily, trovando comprensibile la reazione.
"Non fare lo stupido" interruppe il demone alato "questo non è un treno che passa una volta nella vita, è uno di quei treni che normalmente non esistono nemmeno, non puoi rifiutare"
"Ma io non posso abbandonarvi proprio adesso, non posso abbandonare te" disse mentre delle lacrime iniziavano a rigargli il viso.
"Quello che ti viene offerto è il paradiso, una vita di beatitudine, e tu vorresti veramente buttarla via?"
"Ma noi perdenti dovevamo restare insieme"
Il felino gli afferrò le mani.
"La verità è che il perdente qui sono solo io, tu sei un angelo, nomen omen, non meriti di stare in questo posto, l'ho sempre saputo" gli occhi gli si fecero lucidi, cosa che non pensava il suo corpo fosse ancora in grado di fare, e delle gocce gli bagnarono il pelo del viso, ma continuò a sorridere, non voleva rendere ancor più pesante quell'addio per Anthony mostrandogli tutta la sua tristezza, avrebbe rinunciato all'amore anche quell'ultima volta per il bene del ragazzo, ma avrebbe tenuto tutto dentro di sé, come sempre.
"Io ti aspetterò, chiaro?" continuò straziato "Quindi farai meglio a redimerti anche tu"
"Mi stai chiedendo poco vedo" rise tristemente.
"Sì, devi promettermelo, e fino al quel momento ti affido Porchetta"
"Va bene"
"Promettimelo!" disse con la voce rotta.
Husk rifletté per un secondo al peso di quello che stava per dire.
"Aspettami, ci rivediamo al piano di sopra" rispose con convinzione, non tanto perché ci credesse realmente quanto per rassicurare l'altro demone.
Angel si chinò e gli diede un ultimo, lungo ed emotivamente carico bacio.
"Dato che non so come andrà a finire sembrerebbe brutto andarsene senza averti mai detto...ti amo" gli sussurrò all'orecchio.
Il felino riconobbe le ultime parole della sua lettera e le sue lacrime si fecero più pesanti, il demone ragnesco sciolse le mani da quelle del suo amore e si buttò al collo della sua amica.
"Tienimi d'occhio il serpente fino al mio arrivo" disse nel tentativo di non rendere troppo straziante quel saluto "tanto ci vedremo tra poco, sai come sono, se mi metto in testa una cosa, nessun ostacolo può fermarmi ed ora che ho ben due motivazioni non vedo come potrei fallire"
Il ragazzo la guardò nel suo unico grande occhio e fece un cenno con la testa.
"Ti aspetto nel miglior bar del paradiso e questa volta offrirò io"
Lentamente si diresse al portale guardando dritto in viso tutti i suoi compagni d'avventura finché non si trovò vicino a Charlie, la strinse a sé in un abbraccio che gli sembrò particolarmente caldo.
"So di essere stato un pessimo cliente in ben più di un'occasione, ma grazie per non esserti mai arresa, anche quando nessuno credeva nel tuo sogno, grazie per avermi fatto capire che si può veramente cambiare e soprattutto grazie di avermi fatto conoscere tutte queste fantastiche persone"
"Sapevo ce l'avresti fatta" rispose con un tono calmo, anche se dentro di sé avrebbe voluto lasciarsi travolgere da quel mare di emozioni che stava inondando la stanza.
Si guardarono negli occhi e sul viso di Angel apparve un malinconico sorriso.
Si girò trovando Sir Pentous che gli porgeva la mano, l'afferrò ed il trio attraversò il portale, mentre si chiudeva si voltò un'ultima volta ad osservare quei demoni e quell'hotel che tanto avevano significato per lui.
Quel passaggio verso il paradiso si chiuse calando un pesantissimo velo di silenzio sui presenti, troppe emozioni contrastanti si agitavano dentro di loro perché qualcuno avesse la forza di dire qualunque cosa.
Il viso del demone alato tornò quello piatto ed apatico di sempre, nonostante le lacrime continuassero a sgorgare dai suoi occhi senza soluzione di continuità, e si incamminò senza proferire parola verso le scale ma non in direzione della propria stanza, bensì quella del suo compagno.
Piano piano tutti fecero la stessa cosa, ritirandosi nelle proprie camere lasciando la hall vuota ed ugualmente silenziosa.

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