Asia
Ho trovato il brano che mi serve per il progetto.
Ho finito di mangiare assieme a Lollo e Rexi e poi siamo stati un po' assieme, ora sto andando in sala prove per vedere come arrangiare il brano per il progetto.
Il titolo mi piace davvero tanto: "𝑻𝒉𝒆 𝒔𝒖𝒐𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒔𝒊𝒍𝒆𝒏𝒄𝒆".
Sarà che per me avere un po' di silenzio è impossibile o forse per le parole della canzone però mi sa di tranquillità, questo brano.
Vado a provarlo nella sala C, quella assegnata al nostro gruppo.
Dentro la sala c'è un piano, una chitarra e una batteria: io mi sono portata il mio flauto traverso dietro.
Tiro fuori il mio flauto e inizio a suonare con lo spartito che ho stampato.
La parte del flauto mi piace davvero tanto, come previsto, mi dona un senso di tranquillità.
Appoggio il mio flauto a un banco e mi siedo sullo sgabello del piano, mentre bevo.
Finito di bere metto via la mia bottiglia con disegnate delle rose rosse e delle margherite e, non so nemmeno io per quale motivo, mi metto a suonare il pianoforte.
Suono sempre The sound of silence e anche con il pianoforte la melodia è rilassante e trasportante.
Sono a metà quando sento una voce arrivarmi alle spalle, dove c'è l'ingresso: <<Niente male, per una flautista>>.
Cazzo, non doveva vederlo.
<<Sto suonando una cosa a caso, non so nemmeno dove stanno le note>>.
<<A me pareva che sapessi benissimo dove mettere le mani>>
<<Ho fatto qualche lezione da piccola>>.
Alex mi guarda come se avessi detto la bugia più grande dell'universo ma decide di non ribattere.
<<Come vuoi>> si avvicina al pianoforte.
<<Che ci fai qui?>> gli chiedo mentre lo osservo: ha i capelli un po' bagnati, come se se li fosse appena asciugati, male, dopo una doccia.
<< É la nostra aula per il progetto... >> sorride.
<<Questo lo so, cosa ci fai qui ora?>>
<<Potrei chiederti la stessa cosa, lo sai?>> e ora è lui che osserva me.
<<Io sono qui per provare il brano che ho scelto per il nostro progetto>> ribatto, pronta.
<<Pure io. Quello che stavi suonando prima era il mio pezzo?>>
<<Si>>
<<Sembra molto rilassante e fluido, me lo fai risentire?>> Alex si appoggia al piano e incrocia le braccia, come se aspettasse qualcosa.
Dovrei suonare...?
<<Scordatelo, sei tu il pianista. Suonatelo da solo!>> mi alzo dal pianoforte.
<<Ehi ehi, calma>> mi guarda <<va bene, suono io il piano. Tu però suoni il flauto, così vediamo come va>> alza le spalle.
<<Non posso, devo andare>> chiudo il mio flauto <<prova il brano che hai scelto tu>> mi avvio all'uscita.
<<Va bene, piccola imbronciata, a domani>> mi saluta.
Esco in fretta e vado verso casa mia.
A metà strada però mi accorgo di non avere preso gli
spartiti del piano e del flauto e di averle lasciate nella sala prove.
Spero che domani siano ancora lì e che Alex decida di non prenderle.
Mi suona il telefono: un messaggio.Banda: Piccola imbronciata, hai lasciato nella sala prove le parti. Spero non ti dispiaccia: me le sono guardate.
Io: Lasciale lì, mi servono domani.
Banda: Ok!Non so se fidarmi.
Mi trattengo dal chiedergli se gli sono piaciute, sennò poi si mette in testa che mi importa di quello che pensa lui.
Entro nel mio palazzo, saluto il custode e salgo le scale fino al mio piano.
Entro in casa e trovo la mia amica sul divano che legge.
<<Ciao Rex>>
<<Ciao Assi! Come è il brano?>>
<<Carino. Il tuo gruppo come è?>> lei è finita con gli altri due amici di Alex e una ragazza che è una violoncellista.
Sta ragazza, la Gregory, ha molto un stile da "Mercoledì Addams" : capelli neri, scuri, e occhi marroni, sempre scuri.
<<Bah, mi sa che il Prof si è sbagliato, i due amici di Alex e Cri suonano tutti e due la batteria, per fortuna sanno suonare in generale tutti i strumenti a percussione. Mi toccherà cantare qualcosa di veloce...>> sbuffa.
<< Da me l'altra ragazza suona la batteria>>.
<<Quella Shell?>>
<<Già, si è pure già presa una sbandata per Cri>> ridacchio.
<<Tipico>> sorride.
<<E i due amici come sono?>>
<<Leo e Tommy?>> mi chiede e io annuisco con la testa.
<<Leo è simpatico, Tommy un po' riservato. Mi stanno simpatici tutti e due, anche se hanno caratteri completamente diversi>> chiude il libro.
<< Invece Cri e Alex hanno un carattere abbastanza simile>> almeno questo è quello che credo io.
<<Già, anche secondo me>>.
Mi sdraio sul divano, vicino a Rexi.
<<È appena iniziato l'anno e sono già stanca>> fisso il soffitto.
<<Sono sicura che andrà tutto bene, magari con degli amici in più...>> prova lei.
<<A me basti tu!>> la interrompo subito.
<<Assi, sei una ragazza stupenda e simpatica, ora sono seria, devi socializzare. Avere degli altri amici potrebbe farti bene. Almeno provaci, se andrà male non insisterò più e ci vendicheremo di quella stronza o di quello stronzo che ti ha ferito. Mh?>>. Le voglio davvero bene. So che fa tutto questo per me, però non so se sono davvero pronta.
<<Lo sai già che io ci sarò sempre per te, almeno finché non muoio>> aggiunge, come se mi avesse letto nella mente.
<<Non dirlo nemmeno scherzo, devo morire prima io di te>>.
<<Tutti possiamo morire da un giorno all'altro, dobbiamo vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo.
Prova a fidarti, se finirà bene avrai un amico in più.
Se andrà male, da morte li perseguiteremo. Sempre io e te insieme.>> ora sta sorridendo.
<<Sempre... lo giuri? >> alzo la testa per guardarla.
<<Mhmh, proprio così, lo giuro >> annuisce e sorride.
<<Allora ci proverò>> la accontento.
Ho davvero intenzione di farlo, credo.
È la mia migliore amica, se lei dice di fidarmi allora posso.
<<SIIIIIIII!>> mi salta addosso e mi abbraccia fortissimo.
<<Rex, ho detto che ci proverò, non è detto che ci riuscirò>> sorrido << magari scopro che nessuno vuole essere mio amico>>.
<<Ma figurati, bella come sei!>> mi da una piccola spinta e poi si rifionda addosso a me, per abbracciarmi ancora più forte di prima.
<<Rex, se fai così muoio ancora prima di provarci>> sorrido.
<<Hai ragione scusa>> fa finta di sistemarmi la maglietta sulle spalle e sorride come fa quando è davvero felicissima.
Ma cosa faccio io senza di te?
<<Ti voglio bene, T-Rex>> sorrido e stavolta sono
io ad abbracciarla, anche se più piano.
<<Anche io, Jur-Assic>> e scoppia a ridere.
Questi sono i nomi che usavamo quando eravamo piccole.
Lei era T-Rex perché quando abbracciava me e mio fratello ci strangolava e io ero Jur-Assic perché quando Rexi o Lollo mi facevano una promessa io chiedevo sempre loro: <<Lo giurate?>>. I nomi li aveva scelti mio fratello, e lui era rimasto il custode del parco -cioè me- e delle cose che ci sono dentro, cioè i dinosauri, tra cui il T-Rex.
È una specie di metafora: lui è il mio custode e di conseguenza deve custodire anche le cose che ci sono dentro di me, e Rexi è una di quelle.
Al solo pensiero mi vien da ridere.
Io e Rex ci addormentiamo così: sul divano e abbracciate.***
<<Te lo prometto, quando sarai pronta per suonare davanti a un pubblico io sarò lì, a suonare con te>> e lui sorrideva. Sorrideva sempre, quando c'ero io.
Anche se tutto stava andando male, lui sorrideva.
Mi rassicurava.
Mi proteggeva.
Ero il suo fiorellino, lui si sarebbe sempre assicurato che i miei petali rimanessero al loro posto.
<<Lo giuri?>> ero felicissima, mi sarei impegnata tantissimo durante le lezioni solo per quel giorno.
<<Ma certo, fiorellino mio>> e sorrideva, ancora.
Sempre felice davanti a me.
Così forte da farlo sembrare un eroe.
Il mio eroe.
Per sempre... o almeno così credevo.
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DOUBLE A
Romance♫Asia Dover e Alex Bender sono due opposti, lei misteriosa e triste, lui solare e aperto. Asia crede di non potersi più fidare di nessuno. Alex si è fidato e ha cambiato tutto. Asia riuscirà a essere di nuovo felice? E Alex... riuscirà a far sorr...