Ormai si erano fatte le otto e di tornare a casa anche solo per darmi una sistemata non ne avevo la minima voglia.
Tirai fuori il telefono per aprire la fotocamera e controllare in che stato fosse il mio viso.
Gli occhi erano un po' gonfi, ma sembravano quasi essere apposto, le guance rasentavano il rossastro ma da lì a poco se ne sarebbe andato.
Presi comunque il burro cacao per dare un minimo colore alle mie labbra e farle passare dal rosato pallido che erano ad un colore leggermente più acceso.
Raccolsi le mie cose dando un ultimo sguardo in giro, non mi sarei certo aspettata altri bigliettini, ma non volevo lasciare lì nulla.
Dovevo ammettere che mi sarebbe piaciuto rimanere lì tutta la notte, sotto la luce ronzante del lampione per poter trasformare in disegno ciò che il rosso mi aveva lasciato, ma se fossi mancata quella sera sarei probabilmente stata lapidata dalle due, poi vedere Teo in un contesto ancora più informale rispetto a quello del negozio mi incuriosiva.
Era sicuramente di bell'aspetto ed il ruolo da "bravo padre" gli calzava a pennello, ma aveva anche la nostra età o al massimo qualche anno più.
Non avevo idea di che posti frequentasse o che amici avesse, erano tutti uomini d'affari?
O forse anche lui aveva qualcuno come Samuel nella sua vita.
Erano le otto e quindici ed era decisamente arrivato il momento di muovermi, lasciai definitivamente quel luogo per stringermi appena nelle braccia e camminare verso il bar.
Loro rispetto a me sarebbero arrivate dall'altro lato quindi ci saremmo trovate direttamente lì ed in parte speravo giungessero prima perché non volevo rimaner da sola con una persona con cui non sapevo che conversazione instaurare.
Nonostante il moro fosse molto più aperto di Noel percepivo comunque un distacco abissale tra di noi, sembrava composto, deciso, realizzato ed io non ero sicuramente nessuna di queste cose e anche se non sapevo definire in alcun modo che tipo fosse veramente il rosso non avevo eccessivo imbarazzo nel rimanere sola con lui.
Una volta arrivata all'entrata del bar cominciai ad intravedere la folla all'interno, persone di qualsiasi tipologia stavano sedute ai tavoli o al bancone, altri ancora erano fermi sull'uscio a parlare mentre invece i tavoli fuori erano quasi vuoti, solo due erano occupati.
Avevo sempre amato lo spiazzo di quel locale, i tavoli erano di legno e rotondi con le gambe di ferro piene di bei ghirigori, le sedie erano pressoché simili e file di lucine calde contornavano le inferriate che stavano a delimitare la zona chiusa da un tetto simile a quello di un gazebo.Continuai a cercare con lo sguardo le ragazze tra i tavoli o un gruppo di ragazzi e l'altro e nel farlo mi accorsi di lui, il virus che aveva infestato Cécile e tante sicuramente tante altre ragazze in quel posto.
Antoine se ne stava appoggiato al bancone a parlare con la povera barista che sembrava volerselo scrollare di dosso in ogni modo.
A vederlo così in realtà sembrava un ragazzo abbastanza comune.
L'unica cosa che potevo concedergli è che non era così brutto come lo dipingeva Zoe, era abbastanza alto ed aveva un fisico ben impostato, i capelli leggermente lunghi, biondi e due occhi azzurri.
Certo, un bel ragazzo, ma non aveva assolutamente nulla di speciale se non la sua capacità di attirare le vittime nella sua trappola per poi lasciarle andare la mattina seguente ormai totalmente inebriate del suo amore.
Noioso ed arrogante.
Però era un tipo di noia ed arroganza diverso da quello di Noel, il biondo era cattivo e consapevole, giocava con i cuori altrui credendo di poterlo fare solo perché le malcapitate si innamoravano delle sue ridicole moine.
Probabilmente sarei stata più brava io a sedurre una ragazza, non che ci voglia molto.
Sobbalzai appena quando finalmente sentii una voce amica, alle mie spalle le due ragazze stavano chiamando il mio nome, mi girai per poi vederle sbracciarsi per farsi notare.
MI avvicinai a loro facendo slalom tra camerieri indaffarati e gente troppo occupata a parlare per notare il mio disperato tentativo di passare.
Quando finalmente le raggiunsi buttai senza troppi complimenti la borsa per terra.
<<Ce l'avete fatta>> constatai, esasperata dalle troppe ore passate fuori casa, ma perfettamente consapevole che loro fossero in orario e che la colpa non fosse di nessuna delle due.
<<Beh, avevamo detto alle otto e mezza e mi sembra di essere perfettamente in orario>> gracchiò la violetta ed io alzai le mani in segno di resa, ridendo.
Cécile, dopo aver salutato, ci spiegò che a breve Teo sarebbe arrivato e che la sua unica condizione per quella serata sarebbe stata sedersi fuori.
Nessuna obiezione, assolutamente.
Anche perché se ci fossimo sedute dentro avremmo dovuto interagire con il biondo arrogante e, nonostante io sia convinta che a lui di Cécile importasse ben poco, era comunque piuttosto "territoriale", un po' come gli animali.
Non stavano insieme e si vedevano solo qualche volta al mese e solo la sera a casa sua, non si dedicavano parole dolci e lui non le regalava mai neanche uno sguardo sognante o fintamente innamorato, nei suoi occhi c'era solo la voglia di possedere un'altra persona che doveva essere solo sua.
Ma come si fa ed essere gelosi di qualcuno che si conosce così poco?
E' possibile?
Come funziona il sentimento d'amore a questo punto?
Quando viene sorpassata la linea tra l'interesse e la brama del cuore?
Di questo non ne avevo idea, ma onestamente non mi sembrava per nulla il loro caso, è vero in qualche situazione avevano parlato, ma erano più le volte che lei si lamentava dei suoi ragionamenti che quelle in cui gli dava ragione o quantomeno atto di qualcosa.
Io credo che definire quello amore sia come il concetto di gridare "a lupo".
Tra una riflessione e l'altra avevamo scelto uno dei tavoli liberi all'esterno e loro si erano messe a parlare dei turni che avrebbero avuto durante la settimana.
Con loro non avevo neanche accennato l'incontro che avrei dovuto avere con Noel e quindi non serviva neanche parlare del palo che avevo inevitabilmente preso quel giorno.
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Dolce Miele
RomanceHo pensato tanto a cosa scrivere in questo spazietto. Dolce Miele effettivamente racconta una lo sviluppo di una storia d'amore, parla di amicizie e discrepanze. Io però vorrei chiedervi di prendere Renée per mano ed accompagnarla passo per passo, d...