Magia di famiglia

18 0 0
                                    

    Blairgowire and Rattray, Scozia 1700ca

Fu uno shock realizzare che tutto attorno a lei fosse vero: la magione, la servitù e l'anno.
Era realmente tornata al 1700.

Suo padre aveva cavalcato tutta la notte per portarla al sicuro nell'estesa abitazione signorile, affidandola alle cure di alcune serve svegliate da un messaggero mandato avanti.
Kora era crollata tra le braccia di Lennox, esausta e debilitata dalla sete e dalla fame, si era risvegliata il giorno dopo in un grande letto chiuso in una tenda.
Dalla finestra entrava la luce pomeridiana.

Alzatasi dal letto aveva trovato degli abiti ripiegati su una poltrona. Sembravano essere stati usati a lungo ma profumavano di pulito.
Li indossò e uscì dalla camera, ritrovandosi due guardie fuori dalla porta.
Gli uomini le fecero un cenno col capo ma non dissero una parola. Quando la ragazza si incamminò per il corridoio la seguirono a pochi passi di distanza.
Kora cercò di tranquillizzarsi, ricordandosi che c'era suo padre ora.

Dopo aver vagato un po' a caso per le stanze, salutata dai camerieri tenuta d'occhio dalle guardie, prese coraggio e chiese alle sue due guardie del corpo di accompagnarla dal padre.
Venne subito scortata in un grande studio in legno, con un mappamondo in legno e riproduzioni di stelle e pianeti.
L'uomo stava mostrando alcuni disegni architettonici a tre manovali.
O almeno questo è quello che pensò Kora.

Non appena Lennox la vide interruppe la spiegazione e, liquidati i lavoratori, la fece accomodare.
Dopo essersi accertato che stesse bene, le si sedette di fronte prendendole la mani tra le sue.
-So che quello che sto per dirti potrebbe essere troppo. Perciò se dovessi avere bisogno di fare una pausa, dimmelo subito.
Kora annuì, asciugandosi la mani sudate sui pantaloni.
-Anni fa, mentre mi ritiravo nel bosco, arrivai su una strada di terra nera con due occhi luminosi che si avvicinavano. Ero ferito perciò credetti di essere morto e di stare per essere giudicato dal Divino. Invece gli occhi si fermarono e una donna mi comparve davanti, infuriata che le avessi tagliato la strada.
  Persi i sensi prima di capire cosa stesse succedendo e mi risvegliai in una stanza bianca con corde appicciate alle braccia e strani macchinari magici. Ero confuso e terrorizzato. Quando cercarono ci controllare la mia condizione di salute dovettero sedarmi. Qualche tempo dopo La donna che mi soccorse, venne a farmi visita. Aveva saputo che non si trovavano informazioni su di me ed era venuta a indagare.

Lennox sorrise al ricordo di quel giorno.
-Ѐ sempre stata una donna curiosa, alla quale non si potevano tenere segreti troppo a lungo. Nel momento stesso in cui mi aveva incontrato, la mia identità sarebbe stata presto rivelata.
  Passarono un paio settimane e la ferita guarì quasi senza lasciare segni. La polizia non sapeva dove mandarmi mentre continuavano le indagini, perciò furono entusiasti quando Harvey si propose di ospitarmi. Stare a casa sua fu una continua scoperta per me. E una rinascita per lei: si vedeva che non stesse bene in quella casa, da sola e con una vita che non le apparteneva. Perciò fu inevitabile che ci innamorassimo. Entrambi scoprimmo lati di noi che fino a quel momento erano rimasti sepolti sotto i nostri ruoli e le nostre convinzioni. Decidemmo di continuare a vivere assieme anche se io dovevo andare e tornare dal mio secolo. Fu strano all'inizio, e avere due vite da conciliare non fu semplice. La mia magia poteva mettere a rischio entrambi ma l'equilibrio che creammo è la cosa più preziosa che ottenemmo. Dopo di te.
-Io non sono figlia di mia madre, questo lo so. Ma perché decideste di tenermi? Non divenne più difficile per voi vivere?
Lennox fece una carezza sulla guancia di Kora, spostandole i corti capelli neri dietro l'orecchio.
-Fu una gioia immensa. Non eri attesa, perciò ti abbiamo sempre considerata un dono del destino. Sei figlia mia, ma non ho idea di chi sia la tua madre biologica. Quando ti portarono qui eri nata da qualche giorno e piangevi inconsolata. Posso solo immaginare che tua madre doveva essere forte come Harvey, perché quando lei ti prese in braccio fu come se le vostre anime si incastrassero alla perfezione. Temevo ti avrebbe respinta invece ti accolse a braccia aperte.

Allungò una mano e in un lampo di luce blu, un sonaglio di legno gli comparve sul palmo.
-Sai che fu con questo che capimmo che avevi i miei stessi poteri? Senza volerlo ti insegnai a suonarlo ogni volta che aprivo un portale tra questo secolo e quello di tua madre. Facevo scomparire e riapparire giocattoli davanti a te con la magia e qualche tempo dopo tu iniziasti ad agitare il sonaglio quando tornavo a casa. Harvey ti chiamava "sentinella" per questo.
-Credi che si sia accorta della mia assenza? Quanto tempo sarà passato da quando sono scomparsa da camera mia?
L'uomo le mise la mani sulle spalle, calmandola.
-L'ho avvertita io ieri sera. A quest'ora starà già sistemando tutto. Noi dobbiamo solo inscenare la storia che io e tua madre abbiamo preparato per questa eventualità.

Kora si agitò sulla sedia: -Intendi forse dire che dovrò stare a vivere qui?
-Solo per un periodo. Giusto il tempo di far sapere di te, aspettare che passi la novità e inscenare la tua partenza per il matrimonio.
-Dovrò sposarmi?
-Solo per finta. Ѐ la scusa perfetta per farti andare via senza che nessuno si insospettisca. Potrai tornare alla tua vita nel giro di un mese o due.
-E quando sarò di nuovo a casa? Cosa dirò ai miei amici? Come farò con gli esami di scuola?
-Harvey sta già mettendo in atto la scusa che abbiamo pensato. Agli occhi degli altri saremmo solo andati ad assistere agli ultimi giorni di vita di un nostro lontano parente: il funerale è stato lungo e il passaggio dell'eredità difficile. Vedrai che andrà bene.
-Non mi piace mentire ai miei amici.- la voce della ragazza s'indurì: -Non posso mentire a loro...
Lennox l'abbracciò: -Mi dispiace che tu debba passare tutto questo. Avrei voluto una vita tranquilla per te, ma essere mia figlia te lo ha impedito fin dalla nascita. Con il tempo andrà meglio, vedrai. Imparerai a gestire i tuoi poteri e sarà tutto molto più facile.

La ragazza si asciugò gli occhi che le si erano inumiditi: -E alla mamma tutto questo va bene? Come può accettare una situazione simile?
-Tua madre è molto più di ciò che conosci di lei. Credimi quando ti dico che il suo passato ti spaventerebbe.


    Interstate 95, Nevada, USA 2010

Era partita la notte precedente con un volo diretto negli Stati Uniti.
Aveva lasciato un messaggio alla segreteria della scuola e altri al lavoro, per spiegare il motivo dell'improvvisa partenza della sua famiglia.
Era certa che nessuno avrebbe sollevato dubbi. Erano sempre stati una famiglia da prima pagina.
Il massimo che poteva capitare erano telefonate inopportune da parte dei vicini più curiosi.

Fortunatamente il suo impiego come analista finanziaria le permetteva di mantenere la preoccupazione dei conoscenti stretti, sotto un certo livello di attenzione.
L'ideale era completare i compiti con un leggero ritardo sulla sua solita scala di attività.

Nel frattempo avrebbe trovato un finto zio al cui funerale avrebbero partecipato lei e la sua famiglia con tanto di testimoni.
Non un lavoro facile se sei fuori dai giri giusti da troppo tempo, ma nulla che non si potesse risolvere con la giusta quantità di denaro.

Quando parcheggiò la sua fidata Ford Explorer nera del '93 davanti al Sourdough Saloon, dalle casse dell'auto gli AC/DC suonavano Back in Black.
All'ingresso del locale una coppia di uomini la guardarono arrivare. Erano un uomo piuttosto avanti con l'età e la sua guardia del corpo.
Quando Harvey salì sul porticato, l'anziano le fece un saluto al quale la donna ricambiò con un certo calore.

Euphorbia MiliiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora