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Io e Sukuna eravamo usciti dal bagno dopo esserci ricomposti.

Io sono andato da Nobara e dopo aver detto il mio discorso tutti hanno applaudito, ho fatto il discorso sul momento quindi non pensavo uscisse qualcosa di bello.

Subito dopo di me ci fu il discorso di sukuna per lo sposo, Yuji, anche il suo era stupendo e anche il suo era stato detto sul momento, gli applausi venivano da tutti e Yuji piangeva alle parole di suo fratello.

Erano ormai le cinque del pomeriggio quando tutti decisero di iniziare ad andare a casa e, tra una persona e l'altra, Nobara mi chiamò.

<<dimmi>>
<<apprezzo molto quello che hai detto sul palco, ma davvero non devo più regalarti le rose gialle?>>

Già...sul palco a fine di tutto mi sono rivolto a Nobara con un sorriso dicendole che non doveva più regalarmi rose gialle tutte le volte che ci vedevamo...

<<si, abbiamo chiarito, io vi trovo bene insieme e poi a me Yuji non mi piace più, sono felice che tu ti trova bene con lui e lui con te>>

Le faccio un sorriso colmo di gioia e felicità che provo nel vederla felice con qualcuno.

Lei mi abbraccia piangendo, io ricambio il suo abbraccio dicendo di calmarsi e che non le faceva bene piangere al suo matrimonio e rovinare il suo bel visino.

Lei ri ricompone togliendosi le lacrime che le rigavano il viso.

<<e Sukuna?>>
<<Sukuna?>>

Ero confuso, dove voleva arrivare?

<<lui ti piace vero?>>

Era la seconda persona a dirmelo oggi...non capivo perché continuavano a dirmelo...non lo sapevo nemmeno io se mi piaceva o meno

<<n-non lo so...non capisco cosa provo>>
<<e cosa provi?>>

La mia migliore amica mi sorride in modo dolce e gentile, mi aveva chiesto di parlarle di Sukuna?

<<emh...sento il mio corpo bruciare ad ogni suo tocco, le labbra che tremano ogni volta che guardo le sue, le mani che sudano, il cuore che tutte le volte cerca di uscirmi dal petto, non riesco a ragionare quando sono vicino a lui e mi spunta un sorriso da ebete tutte le volte che lo vedo a fissarmi.>>

Lei mi guarda con un sorriso che già diceva tutto...

<<e cosa ti piace di lui?>>

Stava davvero cercando di farmi parlare di lui...qualcosa dentro di me si è acceso...

Prendo un sorso di vino che avevo in mano e mi sistemo su quella alta sedia sulla quale vi ero seduto, sorrido alla mia amica mordendomi il labbro...

<<non c'è nulla che non mi piaccia di lui, sinceramente...mi piace il suo tocco, quei suoi occhi rossi che si incastrano nei miei, le sue labbra appoggiate sulle mie, il modo in cui mi tiene a se, la dolcezza che ha dentro, ma che non fa vedere a nessuno...se non a me. Mi piace il suo sorriso che mostra più di quello che dice, adoro la sua faccia corrucciata quando viene e amo quando mi tratta come nessuno ha mai fatto. Amo quando mi mette in imbarazzo e quando flirta con me...quando mi prendende in giro in modo dolce, quando mi porta quello che non riuscivo a prendere...>>

Mi interrompo capendo che ho detto anche troppo...Nobara mi guardava con sguardo interessato, ma specialmente felice...

<<sei proprio innamorato eh>>

Innamorato? Di Sukuna?

<<sei sicura?>>
<<si, si vede che lo ami. Sei diventato rosso al solo pensiero di parlarne con qualcuno di lui, lo avete già fatto quindi gli hai dato la tua prima volta e a qaunto ho capito non solo una volta lo avete fatto. Sa di tuo fratello e dei tuoi?>>

Sicuramente sono ancora più rosso di prima...

<<s-si...di entrambi>>
<<allora ho già detto tutto>>

Nobara fa per alzarsi dalla sedia mentre io rimango al tavolo, mi sorpassa per poi fermarsi e richiamarmi...io mi giro e lei mi dedica un sorriso.

<<vuoi diventare un poliziotto, dovresti sapere cosa provi>>

A questa frase le sorrido dicendole che ha ragione, lei, sorridendo ancora, si incammina verso il suo sposo, dove si dirigeranno a Rio De Janeiro per la loro luna di miele.

Mi decido ad alzarmi dalla sedia dirigendomi verso l'uomo che mi aspettava per cenare insieme.

Esco dal ristorante, col mio bouquet preso alla cerimonia e la mia giacca rosa in mano.

Sono sul vialetto del ristorante quando mi giro verso esso sorridendogli, non so nemmeno io il perché, ma l'ho fatto.

Quando mi rigiro, cammino per altri venti secondi dirigendomi all'uscita e trovando, lì davanti, la Mustang nera di Sukuna e lui davanti ad essa aspettandomi col suo completo rosso con camicia nera, le mani in tasca e le gambe incrociate l'una sopra l'altra.

Quando mi vede mi sorride e si alza aprendomi la portiera, io ridacchio a questo suo gesto e lo ringrazio.

Be Mine! //SukuFushiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora