Che Cavolo Di Problemi Hai?

4 0 0
                                    

Ieri a danza mi sono uccisa. Mi fanno male anche muscoli che non pensavo di avere. In questi anni ho indossato diverse volte le scarpette per salire sulle punte, ma il tempo di qualche scatto fotografico e poi me le toglievo. Invece ieri quattro ore filate di allenamento e ora non mi sento più i piedi.
Sono le 10 del mattino, oggi non ho lavoro né università è fantastico sembra sabato ma lo sarà solo domani.
Anche da sdraiata non riesco a trovare pace, troppo dolore, maledetto acido lattico..
Mi alzo, faccio colazione e provo a stendere un po' i muscoli. Oggi pomeriggio ho appuntamento al palaghiaccio, che ansia!

Passo la mattinata a fare un po' d'ordine in camera. Ah, non ve l'ho detto, io dormo nel dormitorio femminile Rose dell'Università che frequento. Ho scelto la facoltà di lingue ma seguo anche Makeup e fotografia, adoro conoscere il mondo ed ogni sua sfumatura e so che solo così posso riuscirci!

Dopo pranzo mi arriva un messaggio da quella che capisco essere Yuki, l'ho conosciuta ieri a lezione, siamo molto simili e quindi abbiamo legato subito. Ho scoperto che facciamo lo stesso corso di fotografia, solo che lei va in altri turni. Sono così felice di avere qualcuno con cui sfogarmi su quelle lezioni, inizio a pensare che finalmente ho trovato qualche lato positivo a tutto quel dolore muscolare.

Y: «ciao Sophia! Se sei libera ti va di uscire stasera io e alcune mie coinquiline andiamo al cinema, c'è l'anteprima di Abigail! P. S. Sono Yuki!»
S: «ciao tesoro, scusa ma passo! Gli horror non fanno assolutamente per me e poi oggi devo andare al palaghiaccio e forse mi fanno fare una lezione... ANSIA!!!»
Y:  « Tranquilla, però domani sera io e te andiamo a una festa, non accetto un no come risposta!»
S: «Agli ordini capo!»

Sono le 4:30, in anticipo di mezz'ora, non mi va di entrare già e non sapere che fare così rimango qui fuori con la mia adorata macchina fotografica, vedo un bambino che rincorre un pallone CLICK!, una coppia di anziani super cute che si tengono ancora per mano e si scambiano sorrisi CLICK!, vedo una farfalla che si posa su una margherita, mi accovaccio lentamente a terra, prendo posizione comoda e soprattutto ferma, sono praticamente in bilico sulle punte, sporta leggermente in avanti, sto per scattare, quando qualcuno grugnisce infastidito. Perdo l'equilibrio, cado, mi graffio, la farfalla vola via e io rimango senza foto.

«ma che diavolo di problemi hai?» sbotto io contrariata.
«io?? Ma che diavolo di problemi hai tu? Ti pare normale bloccare il passaggio alla porta? Noi qui siamo venuti per allenarci!»

Un ragazzo alto, molto alto, sguardo tenebroso, occhi e capelli neri come la pece, ma brillanti come due diamanti. Un po' troppo burbero, ma vedo che porta una mazza da hockey, quindi è palese che loro sanno usare solo questo linguaggio.
L'ultimo ragazzo dai capelli rossi, occhi color nocciola (quasi gialli come quelli di un gatto), mi si avvicina, mi aiuta ad alzarmi (wow, allora forse non tutti i giocatori di hockey sono così male) e poi scoccandomi un bacio al volo mi dice «Andy Maison, presente in quasi tutti i social, contattami per qualche nudo!» (no, rettifico... Tutti fatti con lo stampino..)

Ormai è tardi, li seguo a ruota, girovago per un po' nei corridoi finché non trovo l'ufficio del direttore. Ci starò dentro poco più di 10 minuti e poi mi manda nello spogliatoio per la mia prima prova.

Pare che io abbia un talento naturale, sapevo starci sui pattini, ma non avevo mai provato a fare pirouette o saltini, certo sono anche caduta una marea di volte, ma credo che le mie basi classiche mi abbiano aiutato un po'. Adesso comunque sto tornando in spogliatoio, lo ammetto, credo di essermi persa, qui vedo solo ragazzi e ragazze in tenuta da hockey.. Ma forse è un caso. Mentre penso a dove andare, Sbam! Che botta ragazzi!

«Ma che diavolo di problema h... Ah sei di nuovo tu. Ora capisco.» è il ragazzo di prima, sembra più grosso perché ora ha le protezioni addosso e il casco sottobraccio, si gira verso la squadra, torna a guardarmi e ghigna con fare malizioso «abbiamo una piccola stalker come fan». È affascinante quel suo modo di guardarmi, ma lo odio così tanto.
Ma che diavolo di problemi ha a parlarmi così?

Un motivo per resistere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora