Pizzo 🟪

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La seguo in camera mentre mi sento tutta bagnata. E non parlo solo della limonata che ha impregnato la canottiera. Tra le gambe sento che sono umida, fastidiosamente e irrimediabilmente.
Carla si ferma e si gira verso di me. La stanza è in penombra, il sole filtra dalle persiane creando una luce soffusa.
È una camera non troppo ampia, arredata in modo semplice, con un letto matrimoniale dalle lenzuola bianche e davanti un grande armadio.
Mi guarda con aria sfrontata, mentre io abbasso lo sguardo sulle mie tette esposte.
Carla mi prende il mento e lo alza, delicatamente, per guardami negli occhi.
"Hai due tette meravigliose, non devi vergognarti sai?"
Lo so. Ho una terza abbondante, proporzionata, con due capezzoli grandi e scuri. Si vede tutto dal tessuto.
Abbassa la mano e l'appoggia sul mio seno destro.
"Adesso ci penso io, ti aiuto a cambiarti" e così dicendo, mi sfiora il capezzolo con due dita. Rabbrividisco di piacere.
Carla avvicina il suo viso al mio, mi sfiora la guancia e poi le labbra. Ho baciato solo una volta una ragazza, al liceo, per gioco. Mi era piaciuto ma non ricordo più cosa si prova. Lei mi dà un bacio più deciso, ora, e le mie labbra si schiudono. Carla mugola: "Non pensare a niente, lasciati andare..." ed entra con la lingua nella mia bocca. Ci baciamo, dolcemente, con le nostre lingue che si intrecciano. La sua mano stringe il mio seno, gioca con il capezzolo.
Mi toglie la canottiera in un secondo e così, mentre ci continuiamo a baciare senza riuscire a smettere, prende i seni in entrambe le sue mani. Sono eccitatissima, non posso capacitarmi di quello che sta accadendo.
"Ma se arrivasse Giulia...? Io sono sposata, sono una ragazza perbene, non faccio queste cose di solito..." tento di protestare.
Carla ride e spinge la mia mano sul suo seno. "Siamo noi sole ora, non preoccuparti. Tocca le mie tette, divertiti un po'!"
Mi lascio convincere e prendo a mano piena il suo seno. Lo sento da sotto il vestito, è meraviglioso toccarlo.
Carla si stacca un momento da me e si sfila il vestito, rimanendo completamente nuda. Non portava la biancheria! Ammiro il suo corpo abbronzato e tornito. È completamente depilata, fatta eccezione per un triangolino scuro sul pube. È davvero bella. Perdo la testa e mi chino sul suo seno per succhiare avidamente i suoi capezzoli, prima uno, poi l'altro. Li sento nella mia bocca, sono piccoli ma deliziosi. Li mordo un po' e li lecco, alternativamente. Ormai sento le mutandine completamente bagnate.
Carla mi prende per i fianchi e mi sfila gli shorts, lancio via le scarpe e resto con il mio perizoma viola di pizzo. Indosso sempre biancheria curata.
"Wow, sei così piccola e bella..." Mormora lei, accarezzandomi il ventre, le cosce, i glutei.
Io trattengo il fiato. Non so cosa sto facendo, non l'ho mai fatto prima.
"Sdraiati sul letto, ci penso io!" mi ordina.
Io mi muovo come imbambolata e mi sdraio sul materasso, in centro, con indosso solo le mie mutandine. Carla si sdraia sopra di me e ricominciamo a baciarci. Io la stringo e mi spingo fino alle sue chiappe con le mie mani. Wow, ha un culo molto sodo, è un piacere da toccare.
"Che bel culo che hai!" esclamo.
Carla ride.
"Non parlare piccolina, ora chiudi gli occhi e lasciati andare.", mi invita sussurrando.
Faccio come dice.
Sento le sue mani che spostano il mio perizoma di lato e mi accarezzano le grandi labbra.
Ansimo.
Poi velocemente sfiorano le piccole labbra.
Ansimo piu forte.
Quando arrivano al mio clitoride, lucido e gonfio, inizio a gemere.
I suoi tocchi sono rapidi, ma leggeri. Sto godendo come forse mai prima.
Sento il suo respiro sul mio ventre, finché la sua lingua non lambisce il clitoride. Carla mi lecca lì, senza fretta, poi succhia forte.
Mi infila un dito nella figa grondante, io urlo: "ti prego non smettere!"
Lei risponde: "sì, implorami, chiedimi di farti venire"
Sempre con gli occhi chiusi, mormoro: "ti prego fammi venire, sto godendo troppo, ti prego"
Carla infila due dita decise, mentre con la lingua gioca veloce con il mio clitoride.
L'orgasmo mi spiazza, è un'onda di piacere immensa.
Apro gli occhi e lei è già sparita, forse nel bagno attiguo.
"Sta arrivando mia figlia, rivestiamoci!" mi grida dall'altra stanza.

Le avventure di una ragazza perbene (I)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora