Capitolo 13.

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[ Nora's pov.]

La serata proseguiva tra una provocazione ed un'altra, Dusan aveva perfettamente capito le intenzioni di Hakan e aveva ammonito l'interista dicendogli che non avrebbe avuto occasioni nel frequentarmi.

Dall'altro lato Lautaro che aveva alzato un po' il gomito si ostinava a provocare mio fratello definendolo troppo possessivo, ma a Dusan quelle provocazioni portavano solo grasse risate.

La mia serata era passata chiacchierando un po' con tutti e scambiando qualche sguardo da lontano con Hakan, che non osava avvicinarsi a me intimorito da Kenan.

« Questi sguardi languidi lasciano a desiderare.» la voce di Kenan mi fece sobbalzare e mi fece spostare gli occhi da Hakan al tavolo.

« Sul serio, da Dybala ad un trentenne stempiato?» disse lui facendomi ridacchiare.
« Non urlare, ti sente.» dissi dandogli una gomitata e anche lui iniziò a ridere.
« Puoi fare molto di più, Nora Vlahovic.» mi disse lui facendomi l'occhiolino e io sospirai.

« Non voglio fare nulla, in realtà.» dissi accavallando le gambe e vidi i suoi occhi spostarsi sulla pelle nuda della mia coscia.
« Abbassa quella gamba.» mi disse a denti stretti ed io alzai ancora di più il vestito in maniera del tutto volontaria.

« Nora, ho detto copriti.» ringhiò lui mettendosi davanti a me così da ostacolare la vista a tutto il resto dei presenti.

« Sai, Kenan. Hakan mi ha fatto riflettere su una cosa...» iniziai a parlare e i suoi occhi si puntarono nei miei, cercando di attenzionare ogni mia piccola parola.

« Solo che non capisco se sei geloso o se fai così perché ti senti provocato da me e non riesci a trattenerti.» dissi tutto d'un fiato e lui si bloccò, probabilmente non pensava che avrei mai potuto affrontare quel discorso insieme a lui, così scosse la testa.

« Non è un argomento da trattare, Nora.»  disse serio scostandosi da me ma lo fermai.
« Perché no?»
« Perché sei la sorella di Dusan e perché sei molto più piccola di me.» disse lui facendomi ridacchiare.
« Beh, Hakan è più grande di te ma non si fa di questi problemi!» lui mi guardò serio ammonendo le mie parole e si sedette al mio fianco.

« Forse non ti è chiaro, Hakan resterà completamente a secco perché se solo si permette di fare qualcosa lo distruggo.» mi disse serio facendomi rabbrividire e scossi la testa.
« Non hai il diritto di fare così, se non parli chiaro non puoi dirmi con chi andare e con chi no.» dissi indispettita ma lui ridacchiò.

« Invece posso.»
Così dicendo allungò la mano fino alla coscia tirando giù il mio vestito.

« Cosa fate qui a parlare voi due?» la voce di Dusan ci riportò alla realtà e Kenan si schiarì la voce.

« Stavamo parlando della partita, mi stava spiegando un po' di cose.» dissi velocemente e Dusan alzò un sopracciglio.

« Beh, fantastico. Adesso è arrivato il momento di andare a casa.»
Tagliò corto mio fratello e ci alzammo per salutare tutti.

Quando fu il turno di Hakan, andai vicino a lui cingendo il suo collo con le mie braccia e lui fece per avvinghiare le sue intorno al mio bacino ma venne fermato immediatamente da Kenan.
« Abbassa ste mani.» disse soltanto ed io non sapevo più se quell'atteggiamento mi stesse infastidendo o mi stesse provocando piacere.

Sapere che fosse geloso marcio di me mi faceva sentire unica e potente, con gli occhi di Kenan sempre puntati su di me.
Ma sapevo per certo che non era un ragazzo serio; cambiava molto spesso compagna e sapevo tramite Dusan che non riusciva a mantenere fedeltà ad una donna.

Mi sedetti sul posto posteriore dell'auto e Dusan dal lato guidatore, guardavo Kenan dallo specchietto che rifletteva metà del suo viso.
Era piuttosto stanco ma rilassato, le labbra schiuse a respirare, ma prima che potessi notarlo, anche lui gettò gli occhi su di me sorprendendomi a guardarlo.

Iniziai a tirare leggermente giù la scollatura del mio vestito mostrando il seno e vidi gli occhi di Kenan dallo specchietto diventare lussuriosi, stringeva il labbro inferiore tra i denti continuando a bearsi della visione del mio seno in bella vista.
Sentivo lo stomaco bruciare, provocarlo e ricevere una reazione mi aveva provocato piacere.

Non era nulla di serio ma quel gioco sessuale piaceva ad entrambi.
Mi faceva sentire desiderata e viva.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 25 ⏰

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• PESTE; Kenan Yildiz.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora