10. I try to live in black and white but I'm so blue

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Alyssa

"A volte ho la sensazione di essere
solo al mondo. Altre ne sono sicuro."
-Charles Bukowski

🌹🌹🌹

Nel momento esatto in cui Madelyn mi ha lasciata sotto casa dopo avermi accompagnata con la sua auto, mi sono affrettata a raggiungere la porta d'ingresso e subito dopo a rientrare.

Ero perfettamente a conoscenza di cosa sarebbe potuto accadere a quell'ora tarda della notte, in giro da sola per le strade di Chicago.

In questo quartiere in particolare vanno in giro differenti storie raccapriccianti quali:  omicidi, delitti ai quali non sono mai state trovate soluzioni o anche minacce di morte.

In giro ci sono persone poco raccomandabili e non intendo rischiare proprio adesso la mia vita.

Soprattutto dopo la serata appena trascorsa.

Caden mi è risultato molto interessante, mi affascina lui e di conseguenza tutti i segreti che nasconde.

È un tipo misterioso.

Cammino a passo svelto, recuperando le chiavi dal taschino interno della piccola borsa che mi sono portata dietro, da esser certa che non sarei stata in grado di perderle, tento invano di infilarle nella fessura per riuscire ad aprirla e dopo alcuni tentativi, finalmente raggiungo il mio obiettivo, sbloccandola con due giri verso destra.

Non appena metto piede all'interno del salone cerco di fare il più attenzione possibile a non far alcun tipo di rumore per il semplice motivo che non sono molto volenterosa di sentire le sfuriate di mia madre a quell'ora della notte, o meglio della mattina, dato che si sono le 07:18.

Dopo svariate considerazioni, decido di non accendere neanche le luci, per far si che nessuno si accorga del mio rientro a quell'ora scomoda.

Ma è nel momento che incomincio a camminare per avviarmi nella mia stanza che la luce si accende, permettendomi di mettere a fuoco ogni singolo componente e oggetto presente in quella stanza, con un perfetto e inquietante ordine che mia madre pretendeva rigorosamente da tutti.

Non dovevi osare toccare una singola cosa o solo anche spostarla di un centimetro dalla sua posizione perché lei se ne sarebbe accorta e sarebbe andata su tutte le furie.

Una volta avevo fatto cadere per sbaglio una statuina a forma di bambola in ceramica che le aveva regalato una sua zia quando era piccola ed era finita in frantumi sul pavimento proprio sotto i miei occhi.
Provai del tutto pur di assemblare di nuovo ogni pezzettino di ceramica come se nulla fosse accaduto e feci del mio meglio per non beccarmi una sgridata perché ero stata sbadata.
Quando la colla si asciugò e la statuina sembrava come nuova, la rimisi al suo posto tentando di non farla notare alla mamma, ma ovviamente il mio diversivo non era riuscito.

Quando si accorse di ciò che avevo fatto, osando toccare uno dei suoi oggetti da collezione tanto importanti, le confessai la verità dopo essermi beccata un ceffone duro sulla guancia.

Non voleva nessun'altra spiegazione, le bastava già quanto avevo detto.
Così alla fine mi mise in punizione per un mese e non mi fece più toccare nulla di ciò che le apparteneva, dicendomi ripetutamente che ero un fallimento e che non avrei mai posseduto nulla nella vita se avrei continuato di quel passo.

Unattainable || behind the pastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora