Capitolo 11

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Pansy Parkinson era una bellissima strega. La pelle chiara e di porcellana era in contrasto con i capelli neri e lucidi. Crescendo, le era sparito il naso da carlino e ora sfoggiava lineamenti raffinati e delicati. Gli occhi azzurri erano penetranti e le unghie rosse e affilate si intonavano al rossetto delle labbra carnose. Era vestita con una veste nera perfettamente confezionata e con tacchi eleganti che tintinnarono contro il parquet quando entrò nella stanza.

Ma nonostante la sua ovvia bellezza, Draco riuscì a notare solo una cosa sulla ragazza che era accanto a Shacklebolt: l'oscurità.

Oscurità nell'energia che portava con sé, nella sua postura presuntuosa, nei suoi occhi che si posarono su Draco.

I suoi occhi si spalancarono per l'evidente sorpresa nel vederlo lì. Probabilmente perché i Mangiamorte credevano che fosse morto, forse perché non si aspettava di vederlo seduto con soddisfazione tra Ginny Weasley e Cho Chang.

Gli istinti che erano rimasti assopiti dal momento in cui aveva sfiorato la morte, improvvisamente si rianimarono. Tutto dentro di lui gridava la stessa cosa: Pansy Parkinson era pericolosa.

Theo aveva detto che era arrabbiata quando Draco se n'era andato. Che si era buttata in ogni missione che Dolohov le aveva permesso di fare.

Kingsley stava parlando, ma Draco era concentrato solo su Pansy. I suoi occhi si posarono su ogni persona a turno, valutando il gruppo. Quando i suoi occhi caddero sulla Granger, a Draco si gelò il sangue.

Cos'è una Mezzosangue in meno al mondo?

Queste erano state le sue parole. Dure, fredde e senza pensare alla svolta che la vita di Draco avrebbe preso.

La Granger poteva ancora essere un bersaglio. Non c'era motivo di credere che i Mangiamorte si fossero arresi. Pansy poteva essere stata mandata per uccidere la Granger? Draco si sedette un po' più dritto, chiedendosi quanto in fretta avrebbe potuto estrarre la bacchetta se Pansy avesse fatto una mossa verso di lei. Esitò quando ricordò la sua condizione. Anche se fosse riuscito a estrarre la bacchetta, sarebbe stato in grado di lanciare un incantesimo?

Granger non sembrava preoccupata. Si limitò a inclinare la testa di lato in segno di curiosità. In effetti, nessuno nella stanza sembrava essere minimamente preoccupato.

Draco ricordò il clamore che aveva accompagnato la sua introduzione nell'Ordine e non poté fare a meno di sentirsi leggermente offeso dal fatto che Pansy non avesse subito un pregiudizio simile.

Forse erano più aperti al pensiero dei disertori dei Mangiamorte ora che lui era un membro. O forse erano solo meno inclini a gridare insulti a una donna. Qualunque fosse la ragione, tutti i presenti si sedettero pacificamente mentre Shacklebolt presentava Pansy.

Era così assorto nei suoi pensieri che non si accorse che il Ministro aveva sciolto la riunione finché non ci fu un improvviso scrosciare di sedie e la maggior parte dei membri dell'Ordine cominciò a lasciare la sala. Granger, Potter, McGranitt, Dawlish, Arthur, Bill e Charlie Weasley rimasero tutti fermi e Draco si maledisse per non aver ascoltato le istruzioni di Shacklebolt. Di certo non gli era stato chiesto di restare; erano soprattutto le persone che Draco aveva imparato a considerare come la cerchia ristretta.

Si alzò per andarsene e seguì Ginny in salotto.

"Draco." La voce di Pansy era liscia come la seta mentre gli sbarrava la strada verso le poltrone.

"Pansy", salutò lui rigidamente. "Questa è una s-sorpresa."

Gli occhi di lei si mossero avanti e indietro tra quelli di lui, chiaramente delusi dall'accoglienza che stava ricevendo. "Credevo che fossi morto", disse lei, con gli occhi che le lacrimavano.

Dragon in the dark | Traduzione in ITALIANO | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora