VII

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POV JAVON:
perchè kim era arrabbiata con me? non riuscivo proprio a capire, mi aveva salutato come se fossi uno stronzo...
anche se non volevo farlo capire ci ero rimasto molto male, e dato che ha ignorato i miei messaggi ho deciso di andare da lei per chiarire. ho preso la macchina e sono andato a casa sua, appena arrivato ho suonato il campanello ma nessuno è arrivato, a quel punto ho notato che la porta era aperta e quindi sono entrato.
javon: "kimm??"
nessuno rispondeva, ero convinto che lei fosse a casa e per questo sono andato in camera sua a controllare; non c'era nessuno, probabilmente aveva solo dimenticato la porta aperta. stavo per uscire dalla casa quando ho notato un foglio ben piegato nel cestino dell'immodizia, probabilmente avrei dovuto farmi gli affari miei ma la curiosità era troppa così l'ho preso e l'ho iniziato a leggere.
"non ce la faccio più, perchè non mi piaccio?
perchè mi sento in colpa dopo aver mangiato?
perchè mi metto due dita in gola e vomito? ogni giorno, come se fosse normale. 
vorrei parlarne con jayla ma ho paura di come potrebbe reagire. non ho più nessuno con cui parlare senza paura, tengo tutto dentro, sorrido sempre ma in realtà sto per scoppiare. è iniziato per caso, che sarà mai saltare un pasto o mangiare meno? e invece sto passando il momento più brutto della mia vita, in realtà non so nemmeno perchè lo faccio, so solo che se mangio normalmente mi sento uno schifo e non so come uscirne. mi sento così sola da trovarmi a scrivere quello che penso su un foglio, magari far finta di parlare con qualcuno mi farà sentire meglio... vorrei tanto piangere e sfogarmi, ma posso farlo solo quando vado a dormire sennò gli altri mi vedono. tante volte il mio sorriso non mi rappresenta, "come stai?"," tutto ok..."
no, non va bene, niente è ok
perchè non ho nessuno con cui parlarne?  perchè nessuno mi chiede se mangio?
perchè nessuno si accorge che sto male? perchè sono finita in sta merda?
sono stupida, sembra lo faccia per attenzioni, ma no è molto peggio di così, due anni fa ero in carne ma ero felice, ora sì sono dimagrita, ma a che costo? sono stupita di quanto sia diventata brava a mentire, davanti a mia madre e a tutti gli altri, "ho mal di pancia non mangio", "devo studiare non ho tempo", ma mi distrugge quel "vado un attimo in bagno" dopo aver cenato, ogni sera lotto contro il pensiero se vomitare ciò che ho ingerito o no, se lo faccio poi mi sento vuota ma non fisicamente: mentalmente, se non lo faccio il pensiero mi tormenta finchè non riesco a non pensarci e finchè mi sento uno schifo, vado avanti così già da un po', non so neanche bene quanto e non riesco proprio a vedere il modo di smetterla, mento alle mie amiche su quello che mangio o faccio, non riesco nemmeno a raccontare di tutte le volte in cui vomito la cena e il peso che porto dentro è sempre di più. questo messaggio non ha senso, tanto non andrà a nessuno, ma scriverlo mi rende più consapevole di quello che sto vivendo, del fatto che è colpa mia.
conto le calorie di ogni cosa che mangio, bevo spesso almeno è più facile vomitare poi il cibo che mangio e non faccio mai merenda o colazione, in settimana non vedo l'ora di essere sola a casa per non pranzare.
non so come smettere, ormai anche magiare un gelato sembra una punizione..."
che cazzo era? come avevo fatto a non accorgermi di nulla? in quel momento mi è crollato il mondo addosso.

IT'S HIM AND I //javon walton//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora