Pawn

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L'intervento alle mie spalle, giunto con una cadenza così ferma e calda allo stesso tempo, mi fece balzare il cuore in gola.

Scattai in piedi senza batter ciglio e scagliai uno sguardo di rimprovero al mio interlocutore, nonché intruso nel mio placido momento di riflessione sulla panchina.

"Che cazzo ci fai qui, Kyle?" Ringhiai con una smorfia disgustata. "Mi stai seguendo? E non dirmi che sei qui per una coincidenza, perché gironzolare per il parco a quest'ora della notte è qualcosa che farebbe solo un maniaco!"

L'uomo dai capelli bicolori fece spallucce e affossò il mento nel giubbino dalle tinte militari.

"Potrei dirti la stessa identica cosa." Intravidi un lembo della sua bocca curvarsi all'insù, nonostante la parte inferiore del viso fosse mezza nascosta dall'indumento invernale. "Immagino che la risposta più ovvia sia anche l'unica valida per entrambi..."
"Vale a dire?" Inarcai un sopracciglio.

Ero scocciata. Non c'era proprio un cazzo di ovvio.

Non trattarmi da idiota, coglione! Ti faccio saltare le cervella se mi gira male!
"Problemi a dormire, suppongo." Il ragazzo con le iridi smeraldine mi osservò oltre le ciocche platino ricadute sulla fronte. Alzò una mano dietro la nuca e si ravvivò il resto della chioma di un castano tendente al cioccolato fondente. "Non sono qui per disturbarti."

Quella frase risuonò come una giustificazione per avermi colto alla sprovvista, ma onestamente me ne infischiai alla grande.

"Beh... Affari tuoi." Tagliai di netto la conversazione e mi risedetti sulla panchina ghiacciata senza più considerarlo.

Ci sarà un motivo se sono uscita da sola, no? Non capisco se è stupido o se lo fa apposta.

Il nuovo arrivato attese qualche secondo prima di fare la sua mossa, ma alla fine scelse di sedersi. Prese posto sulla mia stessa panchina, ma si premurò di mantenere abbastanza spazio tra di noi.

Il suo gesto mi fece arricciare il naso, ma non volli esprimere la mia disapprovazione ad alta voce.

Non mi va di parlare con questo tizio...

Optai per ignorarlo.

Lui non sembrò dispiacersi del silenzio.

Dopo qualche minuto, mi accorsi che avesse con sé un piccolo zainetto che portò dalla spalla alle ginocchia. Aprì cautamente la zip e tirò fuori due lattine di birra.

"Ne vuoi una?" Chiese porgendomi l'oggetto stretto nella mano avvolta da un guanto scuro.

"Tu e il tuo compare con gli occhi azzurri siete davvero simili..." Borbottai lasciando perdere la sua richiesta. "Siete tutti e due inquietanti." Commentai affondando nella sciarpa fino al naso.

"È così inquietante decidere di uscire, fare due passi e bere qualcosa in tranquillità?" Domandò senza desistere. "Non è così diverso da quello che fai tu."
Fu allora che decisi di voltare la testa per ricambiare il contatto visivo.

"Da come parli, dai l'idea di essere uno a cui infastidisce la compagnia delle persone." Lo studiai attentamente, come se volessi esaminare ogni particolare del suo viso per estirpare qualunque traccia di menzogna. "Trovo incoerente la tua voglia di fare conversazione con me."

"In realtà mi piacciono le persone." Kyle abbozzò un sorriso sincero. "Ma so apprezzare anche la solitudine. Tutto qui." Concluse porgendomi nuovamente la lattina.

Lo squadrai per un istante che apparì interminabile. Il colore chiaro dei suoi occhi mi parve onesto, seppur con un velo di asprezza.

Non capisco che significa... Sei ambiguo...

Villain ☽ || DabixOCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora