La famiglia Setagaya

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La famiglia Setagaya era composta dai genitori Mikio, Yasuko e dai loro due figli Niina, di otto anni, e Rei, di sei anni. Vivevano in una periferia occidentale di Tokyo ed erano persone normali e benvolute da tutti.

La notte tra il 30 e il 31 dicembre 2000, un uomo si introdusse nella loro casa passando da una finestra del secondo bagno, arrampicandosi su un albero. Entrò nella camera di Rei, che stava dormendo, e lo strangolò. Uccise con un coltello Mikio, che stava accorrendo attirato dai rumori, poi attaccò e uccise anche Yasuko e Niina.

Una volta compiuto il massacro, l'omicida rimase nell'abitazione dalle due alle dieci ore: utilizzò il computer di famiglia per fare ricerche su un teatro, andò in bagno senza tirare lo sciacquone, curò le sue ferite con i medicinali trovati in casa, fece un pisolino sul divano, gettò nel water e nella vasca da bagno cassetti e carte, trafugò dei soldi (ma non tutti), mangiò un melone e quattro gelati e bevve quattro bottiglie di tè d'orzo che trovò in frigorifero. Inoltre, lasciò sul divano degli indumenti propri, due fazzoletti e il coltello.

Nonostante tutte le prove a disposizione, la polizia non riuscì a identificare alcun sospettato. Tutt'ora rimane uno dei casi irrisolti più famosi e tragici della storia del Giappone.


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