Presente
Deva
È domenica, la messa è finita poco fa e ora sto aspettando padre Donovan nel confessionale, il quale chiacchiera con i miei genitori e Michael che si sono già confessati prima di me.
Quando lo sento entrare dall'altra parte dello sportello, mi faccio il segno della croce.
«Perdonami Padre, perché ho peccato.»
«Deva, cara, cos'hai da dirmi.»
La voce arrocchita e invecchiata di padre Donovan mi fa sentire a mio agio, ma anche nostalgica dei tempi in cui ero una bambina e quello che confessavo erano solamente pensieri rabbiosi nei confronti dei miei genitori perché non c'erano mai.
«Questa settimana ho incontrato le mie amiche del liceo, Bonnie e Camille, le ricorda? Non le vedevo da sette anni e... Devo confessarle che ero molto preoccupata. E nella mia mente le ho giudicate prima del nostro appuntamento, credendole superficiali e immature come a scuola. Invece mi sono ricreduta.»
«Il giudizio spetta solo a nostro Signore, come ben sai, noi non abbiamo questo privilegio. Due Ave Marie dovrebbero andare bene, che ne pensi?»
«Ma certo, padre.»
Recito la preghiera, una delle prime che ho imparato quando ero solo una bambina.
«Molto bene. Hai altro da confessarmi?»
Vengo ogni settimana, quindi non ho molto altro da dirgli. Tranne...
No. Non posso. Non posso e non devo dirgli nulla del ritorno di Alexander nella mia vita. Non capirebbe, con i nostri trascorsi sarebbe difficile e poi direbbe tutto ai miei genitori. Ecco un altro peccato da confessare: bugie. Ho pregato Michael di non dire nulla perché altrimenti si sarebbero preoccupati inutilmente, quindi abbiamo deciso insieme che la domenica è il giorno libero e di riposo per la mia guardia del corpo.«No, padre, ho finito.»
«Il Signore ha perdonato i tuoi peccati. Vai in pace.»
Lo ringrazio e raggiungo la mia famiglia.
«Tesoro, con questo abito azzurro di raso, sei meravigliosa. Mi ricordi me da giovane.»
Tipico di mia madre. Rigira le parole, come in questo caso, per farle a suo favore. In pratica si è fatta un complimento da sola. Ma ci sono abituata.
Mi prende a braccetto e seguiamo papà e Michael fino alla macchina, pronti per il nostro pranzo domenicale tradizionale.
La cuoca di famiglia, la signora Bell, lavora per noi da quando ne ho memoria e prepara le miglior pietanze che io abbia mai assaggiato, e ho viaggiato tantissimo nella mia breve vita. Perciò sono contenta di assaggiare una fantastica pasta al forno come primo e l'anatra arrosto con verdure come secondo.
Il pranzo si conclude con una crostata con crema pasticcera e frutta di stagione.La sala da pranzo della mia casa d'infanzia è sempre la stessa. Tavolo in vetro da dodici persone al centro, un caminetto in pietra che serve come decorazione, perché ovviamente non è mai stato usato, vari quadri di Gerhard Richter, unico tocco di vivacità, abbelliscono le pareti color panna e l'arredo è in stile moderno, sui toni del grigio. Ambiente che troviamo in tutto il resto della casa, dalla seconda sala da pranzo, passando per il soggiorno, la cucina, le sette camere da letto e i cinque bagni presenti, distribuiti su due piani. In giardino abbiamo anche una piscina a sfioro che da sull'oceano, il tutto curato dal giardiniere.
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IMPURITY
ChickLitIl primo amore non si scorda mai. Le prime sensazioni, le prime emozioni. La felicità, la gioia, le farfalle nello stomaco. Ma anche il dolore, la rabbia, la perdita. Deva e Alexander si rincontrano dopo sette anni per lavoro, lui diventerà la sua g...