CAPITOLO 1: IL CATALIZZATORE

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2 maggio 1998

Grida femminili rimbalzarono sulle mura del castello, trascinando Draco Malfoy in avanti come se fosse attaccato a un filo invisibile partorito dal suo dolore. Ignaro dello sgretolamento della sua sanità mentale, la battaglia finale infuriava fuori dalla sala quasi deserta in cui si trovava. Draco stava lottando con tutto sé stesso per rimanere presente mentre urla e grida rimbombavano nella sua mente portando alla luce un'ondata di ricordi che avrebbe preferito lasciare sepolti.

La risata squilibrata di sua zia Bella, le gocce di sangue che gocciolavano lungo la sua pelle olivastra avvolta strettamente intorno alla carne e alle ossa malnutrite. Lampi di riccioli castani si attaccavano alla sua gola bagnata di sudore. Implorava che finisse, con pretese di innocenza che uscivano dalle labbra sporche di sangue.

Si, Draco avrebbe riconosciuto il suono delle urla di Hermione Granger ovunque. Era stato costretto ad assistere alla sua tortura, sapendo che non c'era nulla che potesse fare per paura che qualsiasi azione da parte sua avrebbe causato danni all'unica persona al mondo a cui Draco tenesse, Narcissa Malfoy.

Le deboli grida della Granger riportarono Draco al presente. Lanciò rapidamente un incantesimo di disillusione per nascondersi dai Mangiamorte che dai membri dell'Ordine.

Avanzando a piccoli passi e alzando con forza le pareti dell'Occlumanzia, Draco raccolse tutto il suo ingegno per far fronte alla situazione a cui si trovava davanti:

Anthonin Dolohov che piegava la Granger su un tavolino, bloccandola con una mano ferma tra le sue scapole. La maglia leggera che indossava era stata strappata al centro della schiena e le pendeva dalle spalle. Il suono dei grugniti affannosi e veloci di Dolohov mentre si spingeva dentro di lei minacciò di rompere quel poco di controllo rimasto di Draco.

Sentì uno strano e sconosciuto senso di rabbia incandescente pervadere i suoi sensi mentre assisteva all'ennesimo atto di tortura inflitto alla sua ex compagna di classe. Draco riflette, si aggrappa a tutto il suo autocontrollo e fa la sua comparsa nella quieta oscurità.

«Dolohov, credo che il Signore Oscuro abbia già chiarito in passato che preferirebbe che tu non giocassi con i suoi giocattoli senza permesso. La Sanguesporco su cui hai trovato una povera scusa per infilare il tuo cazzo è Hermione Granger, la migliore amica di Harry Potter. Pensavo avessi più buon senso prima di pensare di contaminarla senza aver chiesto il permesso al Signore Oscuro.»

Draco sollevò un sopracciglio verso l'uomo in modo offensivo, usando il suo naturale comportamento altezzoso e la paura che sapeva che Dolohov aveva per il Signore Oscuro per cercare di sfruttare il suo vantaggio.

«Il marmocchio Malfoy sta diventando un po' troppo grande per i suoi pantaloni non è vero? Pensa di essersi guadagnato il diritto di presumere ciò che il Signore Oscuro vorrebbe, eh? Bene, ti dirò una cosa, ragazzo, dopo che avrò finito di fare a pezzi questa fica di Sanguemarcio in cui ho "trovato la scusa per infilare il mio povero cazzo", ti lascerò provare, e poi la trascineremo dal Signore Oscuro. Sarò ricompensato per averla catturata. Stupida puttana, pensava di poter tenere testa a uno come me? L'ho messa al suo posto, l'ho fatto.»

A quel punto, Draco poté vedere il sangue scorrere lungo le cosce di Granger per l'assalto al suo corpo.

«Ti prego, Malfoy. Falla finita e basta.». Pregò la Granger.

Draco non pensava di poter più sopportare le suppliche della strega. Pensava davvero di averne abbastanza per tutta la vita. Strinse più forte la bacchetta tra i palmi sudati.

«Potresti essere disposto a sporcare il nome di famiglia infilando il tuo cazzo in una Sanguesporco, ma i Malfoy hanno standard molto più elevati di così. Penso che dovrò rinunciare alla tua offerta. Dobbiamo tornare alla battaglia, quindi lascia il tuo piccolo giocattolo e andiamo.»

Draco Malfoy and The Seven - TRADUZIONE ITALIANA -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora