CAPITOLO 16: STRANO MA BELLO

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1° marzo 2003

Amare Draco era facile come respirare, ora lo sapeva. Ogni notte in quella fredda cella scura aveva cercato conforto pensando a Draco, sognando non solo i suoi teneri baci e i suoi abbracci, ma anche il modo in cui comunicavano tra loro. Avevano un modo di capirsi tutto loro, capivano i bisogni dell'altro senza scambiarsi una parola e questo, era un dono così speciale che Hermione non avrebbe mai scambiato per tutti i libri del mondo. Avere un compagno che ti capiva a un livello tale che le parole erano un lusso invece di una necessità era l'unica cosa che aveva cercato per la maggior parte della sua vita adulta e non aveva intenzione di lasciarla andare.

«Vieni qui, amore. Lascia che mi prenda cura di te.» Le sue mani erano gentili mentre l'aiutava a rimuovere i suoi vestiti a brandelli. Facendo evanescere la pila, una volta nuda davanti a lui.

Lei l'osservava mentre si spogliava a fatica di ogni oggetto della sua uniforme di Auror. Il materiale magico Kevlar era macchiato di rosso per il sangue dei Mangiamorte caduti. Una nuvola di vapore si levò dalla doccia, avvolgendo la sua pelle nuda, facendolo scomparire in una spirale di nebbia acquosa.

I suoi occhi vagarono dalle sue gambe muscolose, apprezzandone la spolverata di peli biondi scuri che adornano il suo corpo, all'apice delle sue cosce, concentrandosi per un momento sul suo membro che svettava orgogliosamente davanti a lei, mandandole una scarica di svolazzi attraverso il suo addome e un'ondata di calore tra le cosce. La memoria di cicatrici bianche, sbiadite del Sectumsempra dipingevano il suo addome e il suo petto dove era lieta di trovare un'altra spolverata leggera di peluria bionda.

Sapeva che Draco le stava lasciando prendere il suo tempo, assorbendo tutto ciò che è lui, e lei lo amava ancora di più per questo. Il pensiero le riempiva il cuore di un amore così profondo che era a malapena in grado di contenerlo tutto. Alzò il mento per incontrare una pozza infinita di grigio.

«Hermione, per favore.» Gracchiò, allungando una mano sui suoi fianchi, per ridurre la distanza.

«Sì, Draco.» Rispose alla sua silenziosa supplica. Perché sapeva che finora si era trattenuto per paura di affrettarla, e di metterla a disagio, ma lei non si sentiva più così con lui. Aveva ripreso il controllo sul suo corpo, quando aveva affrontato Dolohov, e ora il suo corpo e la sua mente erano ora liberi di godersi il tocco dell'uomo che amava.

Le sue pareti costruite con un rigoroso controllo si sgretolarono davanti ai suoi occhi mentre rilasciava un sospiro basso dal petto. Le dita salde le afferrarono la nuca dal basso, intricandosi deliziosamente nei suoi riccioli. Le loro labbra si scontrarono in una danza sensuale di cui solo loro conoscevano i passi, le lingue che giocavano in un gioco di dare e avere, mentre le loro mani esploravano avidamente tutto ciò che l'altro era disposto a offrire all'altare del loro amore.

Draco non aveva bisogno di esprimere a parole l'entità dei suoi sentimenti per lei. Con ogni tocco, trasmetteva più del semplice desiderio, le stava dicendo quanto lei significasse per lui.

Con il suo corpo a filo contro il suo, la accompagnò nello spruzzo scottante della doccia, il calore le allentava i muscoli doloranti. Le sue dita massaggiarono sapientemente lo shampoo nella massa aggrovigliata dei suoi riccioli, lavandole via la sporcizia accumulata durante la sua prigionia, seguita da un accurato strofinamento del suo corpo.

«Mi dispiace Hermione. Merlino, sono incredibilmente dispiaciuto.». Il dispiacere gocciolava da ogni parola che pronunciava, rompendo il silenzio pacifico.

«Non hai nulla di cui scusarti Draco.» Cercò di rassicurarlo, ma lui spazzò via le sue parole.

«Stai scherzando, vero? Ho tutto da scusarmi. Se ti avessi detto fin dall'inizio che era tornato, non saresti scappata con Pansy.»

Draco Malfoy and The Seven - TRADUZIONE ITALIANA -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora