Capitolo 59

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Non so spiegarti l'amore. So che dentro c'è molto perdono, tanta cura, colori vastissimi, un po' di chimica, un po' di incastro e un po' di destino, brividi, capricci e risate e la voglia di avventurarsi insieme nelle spire incantate del tempo. -Fabrizio Caramagna

JASMINE'S POV:

"Clarissa per favore! Posso spiegare" le corro dietro cercando di fermarla.

"Spiegare cosa? Ho già visto abbastanza" si gira per affrontarmi e sibila acida "Puttana sei e puttana rimarrai Jasmine, è la tua natura"

Mi fermo di scatto e serro la mascella resistendo alla tentazione di mandarla a fanculo adesso.

"Maximilian era ubriaco e muore dietro Kim, avrà fatto quello che ha fatto per colpire lei. Non c'entro nulla io"

"Ti aspetti che ci creda?" ridacchia guardandomi con disprezzo "Hai già tradito una volta mio fratello, saresti capace di farlo altre mille volte. Puoi prendere per fesso mio fratello, non me. Io ti vedo"

Stringo le mani in due pugni "Ho chiesto io a Ines d'invitarti per parlare con calma, avevo le migliori intenzioni"

"Potevi anche risparmiartela allora. Ero venuta anch'io aperta a una discussione, ma adesso? Non ci penso proprio, hai un effetto tossico su mio fratello...non gli permetterò di tornare indietro e annullarsi di nuovo per te"

"E io non voglio che lo faccia! Lo avevo lasciato anche per questo, volevo che avesse una sua indipendenza e capisse il suo reale valore"

"Vuoi dirmi adesso che hai tradito mio fratello per il suo bene?"

"No!" scuoto la testa non riuscendo come farle capire che ho a cuore il bene di Bartis da sempre.

"Vieni con me."

"Sei pazza? Non ti seguo da nessuna parte" rifiuta categoricamente Clarissa.

"Per favore, è l'ultima cosa che ti chiedo. Dopo questa, lascerò in pace te e tuo fratello, sparirò dalle vostre vite definitivamente"

Mi guarda un po' scettica all'inizio "ti licenzierai dal liceo e non avrai più contatti con mio fratello"

"Si" mormoro a malincuore "Non avrò più niente a che fare con la vostra famiglia"

"Bene."

"Jasmine aspetta!" sentiamo urlare alle nostre spalle e vediamo in lontananza Bartis che cerca di raggiungermi, ma Giorgio riesce a trattenerlo.

"Andiamo, muoviti" sbotta Clarissa volendo allontanarci da Bartis.

Annuisco e raggiungendo la mia macchina usciamo dalla villa.

Vorrei chiederle notizie di Gabriele, ma evito notando la sua espressione disprezzante.

Parcheggio appena arrivata e scendo per aprirle la portiera.

"Faccio da sola" borbotta sbattendo la portiera senza delicatezza.

"Dove diavolo mi hai portata?" si guarda attorno schifata mentre la supero e raggiungo un punto esatto.

"Vedi laggiù quella finestra? È camera mia, avevo una visuale perfetta sugli spaccini che vendevano la notte. Li conoscevo quasi tutti di vista, siamo cresciuti tutti insieme sotto lo stesso cielo del quartiere"

Passa davanti a noi sfrecciando una macchina che spara a bomba la musica e vedo Clarissa molto a disagio "Tante...sono le cose che in questo posto sono normalità: le macchine con la musica che sfrecciano senza curarsi di nessuno, le grida delle signore dai balconi tutto il giorno mentre puliscono casa, litigi e spari quando devono risolvere alcune questioni, tantissime forme di violenza che siamo costretti a guardare senza poter fare o dire nulla. Qua vige la legge del quartiere e devi per forza sottostare a questa legge o diventa insostenibile viverci"

Il brivido di amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora