Capitolo 25

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La più breve distanza tra due cuori è un brivido. -Fabrizio Caramagna

GIORGIO'S POV:

PASSATO.

"Ehi, dove sei stato?" chiede mamma con una maschera in faccia e un calice di rosè in mano.

A scopare con Clarissa nel parcheggio della palestra. Si è fatta trovare a sorpresa davanti alla palestra, è stata una sorpresa gradita.

"Da Bartis"

"Avete studiato? La scuola finirà tra qualche settimana. Sai che se vieni bocciato, ti faccio decapitare?"

"Vado a farmi una doccia, che c'è per cena?" la ignoro trascinandomi sulle scale.

Stanotte ho sognato Ines.

Era tornata a Palermo e io ero impaziente di vederla, solo che ho poi scoperto che non è più potuta scendere e io ci sono rimasto così di merda che ci ho pensato per tutto il giorno.

Neanche spaccarmi in palestra è servito a qualcosa...nè tantomeno la scopata con Clarissa.

"Papà ha ordinato la pizza. A proposito c'è posta per te"

Mi paralizzo di scatto.

Non mi scriveva da un mese e 14 giorni...la lettera di questo mese tardava un po' troppo ed ero sempre di malumore.

"La sto buttando" borbotto a mamma, ma in realtà prendo la busta e corro in camera da letto.

Non faccio in tempo a chiudere la porta che ho già strappato la busta e apro la lettera.

"Caro Gigio,

è il giorno del prom qui in America, sono così emozionata. Io e le mie compagne abbiamo passato intere settimane a cercare un vestito adatto, perdonami infatti se ho tardato a scrivere la lettera, anche se dubito che la leggerai mai."

Sbuffo, non sa e non saprà mai che aspetto il mese prossimo impaziente di avere sue notizie. Di solito ricevo le lettere il 9 di ogni mese e come ha detto lei, questo mese ha tardato facendomela recapitare il 23. Stronza, sono stato due settimane in agonia.

Pensavo si fosse scordata di me, ero pronto a risponderle io la prossima settimana insultandola e mandando a puttane la mia copertura da bastardo menefreghista.

"Alla fine ho optato per un vestito di seta semplice color lime, dicono che mi risalti...non saprei, sai che non ci capisco un tubo di queste cose. Ho anche comprato una pochette tutta glitterata e delle scarpe col tacco abbinate. Spero di non cadere e spaccarmi la faccia, sono ancora indecisa in realtà sul metterle o meno. Non ci so camminare un granché, magari ci provo un po' e mi porto dietro le scarpe da ginnastica.

Devo scappare adesso, sono di corsa ma ho voluto scriverti lo stesso. Domani il mio padre host dovrà mandare un pacco e gli ho chiesto di spedire anche la tua lettera. Nella prossima parleremo più a lungo, promesso."

Non c'è scritto più nulla, tutto qua?

Mi prende per il culo?

Sto iniziando a innervosirmi, quando alla fine della lettera leggo una piccola frase "Per farmi perdonare, una foto di me con l'abito. Fammi sapere se sembro un mostro, un bacio.

Tuo granchio"

Merda, c'era altro nella busta?

Mi giro immediatamente e individuo la busta che giace per terra.

L'afferro di scatto e aprendola trovo effettivamente una piccola polaroid.

La giro tra le mie mani e rimango senza fiato.

Il brivido di amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora