Prologo

531 38 3
                                    

Cammino con fatica tenendomi premuto forte il fianco per cercare di fermare la fuori uscita del sangue più di quanto non ne sia uscito in precedenza. Entro in un vicolo buoi della città barcollando tenendomi dal muro mentre cerco di nascondermi dai miei nemici, che molto probabilmente mi staranno cercando.

Stasera e stata un guerra catastrofica, un enorme fiume di sangue, corpi che non finivano di cadere, che erano i miei uomini o gente normale e innocente ha loro non importava, sparavano comunque e ininterrottamente.

Me la pagheranno cara per questo affronto, oh eccome se me la pagheranno, nessuno resta in vita se osano attaccarmi, per giunta nel mio regno, l'America, di cui ne sono il Boss indiscusso.

Sono stremato.

La vista mi sta offuscando.

Sto perdendo le forze.

Non c'è la faccio più.

La ferita mi fa malissimo.

Mi lascio scivolare in quello stesso vicolo, con il respiro pesante, devo chiamare qualcuno dei miei uomini così da venirmi a prendere, ma o perso il cellulare durante la sparatoria e in questo stato non riuscirò ad arrivare a casa senza essere visto.

Rumori.

Sono loro.

Sento le loro voci che urlano, li vedo  che corrono passando davanti a questo veicolo, per fortuna, senza fermarsi.

Ma non posso stare immobile, senza farne niente, mi hanno raggiunto ed e solo questione di tempo prima che mi trovino.

Devo sbrigarmi ad andarmene.

Provo ad alzarmi ma non ho più forze, e le gambe non ne vogliono sapere di muoversi. Il dolore al fianco e diventato insopportabile che non mi fa più ragionare.

Mi sento la testa pensante.

Sto perdendo coscienza.

Nonostante ho le orecchie tutte ovattate sento dei passi avvicinarsi, mi hanno trovato, metto la mano sotto la giacca rovinata per affare la pistola, pronto a difenderemi.

?:Santo cielo

Una voce, per giunta femminile, mi porta ad aprire gli occhi aperti e a rimanere lucido.

?:Che cosa ti è successo?

Chiunque sia si avvicina a me in modo svelto, inginocchiandosi. Con qualcosa prema forte sulla ferita procurandomi un lamento.

?:Scusa, scusa.. non volevo.. emh i-io non so che fare, non sono un medico, ma cerca di non chiudere gli occhi anche se ne senti la necessità, adesso  chiamo aiuto

La sento che si alza ma per fortuna la mia mano si muove avvolgendo la sua caviglia sporcandola di sangue.

- N-non chi-amare nessuno -

Cerco di parlare con voce rigida e ferma, fallendo.

?:Ma..

Alzo la testa puntano gli occhi sulla persona che mi sta prestato soccorso senza sapere chi sia io veramente.
E una ragazza, alta, magra, forme non esagerate, capelli ricci, lunghi, fino alla base della schiena, altro non riesco a vedere per via della stanchezza.

È bella.

- Ti ho detto di non chiamare aiuto -

Questa volta ci riesco, la ragazza torna al mio fianco continuando a premere sulla ferita.

Lotus Flower (Mafia Romance) 1° LIBRO TRILOGIA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora