Lotus Flower (Mafia Romance) 1° LIBRO TRILOGIA

Cap 4

Kemal

- Forza.. succhia più forte puttana -

Con la mano spingo più in fondo la testa della ragazza tra le mie gambe, che hai le lacrime agli occhi e sta cercando di tirarsi indietro. A solo 21 anni e suo padre la venduta a me, come prostituta, per pagare il debito che aveva con me, ma non serve a niente, è soltanto un vergine del cazzo, non riesce nemmeno a farmi un pompino decente. La spingo via con forza, allontanandola con un calcio e mi riallaccio i pantaloni.

- Come puttana fai pena, mi farai perdere tutti i i clienti -

"Allora mi lascia andare, la prego?"

Mi chiede con le lacrime agli occhi speranzosa che io esaudisca questa sua preghiera.

Ma io non sono dio, non sopporto le persone che pregano, sono solo persone deboli.

- No, tu da qui non uscirai fino a quando lo vorrò io, tuo padre ti ha venduto a me, quindi ora mi appartieni, ma se per farti stare tranquilla e smetterla di frignare non farai la prostituta, come ho detto sei negata, ammetto che i clienti sarebbero impazziti per una vergine, carne fresca, ma non voglio rischiare, quindi ti metterai a servire i tavoli, sono stato chiaro -

La vedo tirare un sospiro di sollievo e annuisce tirando su con naso, chiamo il mio uomo posto fuori la porta e di ordine di togliermela davanti.

Il mio corpo mi sta proprio rompendo, è possibile una cosa del genere.

Da quando ho fatto quel fottuto massaggio, il mio corpo sembra un altro, non so che cazzo mi ha fatto quella ragazzina impertinente ma sembra che.. non lo so, non mi si alza più neanche se me lo succhiano tutte le puttane a mia disposizione, che di certo non sono poche.

Qualche sera fa ciò messo più del solito a venire e dopo non ero per niente appagato e tanto meno rilassato.

Ma quello che ho notato e che il bastardo del mio amico si risveglia appena penso a lei, mi basta avere l'immagine della sua faccia in testa, ed ecco che si risveglia.

La porta di apre di scatto.

Vedo mia sorella entrare e avvicinarsi a me velocemente.

Nadir:Da quando non torni a casa, sono giorni che ti cerco

- Ciao anche a te sorellina -

Nadir:Dobbiamo fare qualcosa

Sospiro frustato e mi avvicino al tavolo degli alcolici versandomi del Whisky pronto ad rimediare all'ennesimo sbaglio che ha fatto.

- Puoi spiegarti meglio -

Nadir:Mirabel..

A sentire il suo nome mi volto di scatto e la guardo attentamente incitandola a continuare.

Nadir:Lei sospetta di me, penso che sabbia qualcosa

- E allora? -

Nadir:Allora? Dobbiamo fare qualcosa

- Perché? -

Nadir:Come perché

- E tempo che quella ragazzina venga a conoscenza del mondo vero -

Anna:Credimi lei sa com'è fatto il mondo vero, tu non sai cosa ha dovuto passare in tutta la sua vita, ma non per questo deve venire a conoscenza di questo mondo, ha già sofferto abbastanza per soffrire ancora, voglio che ne rimanga fuori, e da quando siamo tornate dal centro commerciale che si comporta in modo strano, mi fa continuamente domande sulla famiglia, che tipo di azienda abbiamo e io non so cosa rispondere e vado in panico

- Qualcuno che sa chi siamo deve averle detto qualcosa -

Nadir:Non voglio che la nostra amicizia vada in frantumi, è la prima vera e sincera amica che ho, no come quelle snob, che stanno con me sono per cercare di avviarsi a te e avere qualche chance

- Prima o poi lo verrà a sapere -

Nadir:Il più tardi possibile

- Nadir.. -

Per quanto mi sforzi non riesco ad essere duro con lei, non riesco a tenere uno sguardo rigido.

- Se come hai detto, non vuoi che la tua amicizia con lei finisca, allora penso che debba dirgli tu la verità, sarà.. come dire, meno dolorosa.. forse -

Nadir:Non voglio che abbia paura di me

- Se è veramente tua amica e tiene a te, allora non ne avrà, penso -

Nadir:Ci..ci devo pensare

Si volta se ne va senza salutarmi.

Lo fa ogni volta che deve pensare, può venire un terremoto, lei neanche se ne accorgerebbe.

Accidenti deve essere molto importante questa amicizia con quella ragazzina.

E tempo di fargli una visita.