Sentimenti e non solo

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Maria
è mattina e mi ritrovo sul divano da sola ma appena mi giro mi ritrovo Sabrina davanti al divano
"buongiorno cucciola"
rispondo con un sorrido e le mando un bacio volante. Mi alzo e mi dirigo in bagno per lavarmi la faccia ma neanche il tempo di chiudere la porta che Sabrina la apre
"che fai? la doccia?"
"no? mi sto solo lavando la faccia, perché me lo chiedi?"
"no così nulla ahahha"
"ma che scema"
avevo intuito l'intenzione di Sabrina
"ma se vuoi la possiamo fare"
"nono lavati pure la faccia"
si gira e io la prendo dai fianchi e la attacco a me
"facciamo la doccia?" chiedo con voce triste.
Sabrina si gira verso di me e mi sfila la maglia, poi inizia a baciarmi ma le sue labbra non si fermano sulle mie, Scendono, mento, collo, petto e poi si blocca, mi guarda e io non le sorrido chiedendole silenziosamente di continuare, e così fa, mi toglie il reggiseno e posa le sue labbra sul mio capezzolo sinistro. Mi spinge delicatamente davanti alla doccia e mi spoglia completamente, io la guardo e metto le mie mani sul bordo della sua maglia, la sento respirare come se avesse ansia e alzò subito la testa, la vedo come preoccupata, le sorrido e immagino ciò che le sta passando per la testa...

Sabrina
ho paura, tanta, purtroppo i ricordi si fanno strada dentro di me e mi spaventano, abbasso lo sguardo e lei mi alza il mento per far intrecciare i nostri sguardi
"scusa"
sento queste parole e mi feriscono, tanto, io non voglio che Maria pensa di non potermi toccare ma la paura è tanta. Faccio un sospiro e mi sfilo da sola la maglia, facendo capire alla mia infinita ansia che Maria è buona e non mi farà male. Mi sfilo anche i pantaloni ma decido di tenere ancora l'intimo. Spingo delicatamente Maria dentro la doccia e accendo l'acqua calda. Vedo Maria tanto fiera di me e abbastanza eccitata (come se io non lo fossi).
Mi guarda e la vedo bloccata
"Mary te sei mpallata"
"si scema, sei meravigliosa"
mi sento osservata ma per una volta decido di lasciarmi andare e la abbraccio, mi allontano di poco e le baciò il collo poi scendo di tanto e le baciò tutta la pancia, le lascio un bacio sotto l'ombelico e la sento tremare sotto il mio tocco, cosa che mi fa eccitare. Mi guarda e leggo come una richiesta di consenso nei suoi occhi, annuisco e lei si avvicina lentamente a me, mi bacia il collo e poi scende e mi bacia i seni ancora coperti dal reggiseno che mi slaccio in autonomia per farle capire che può continuare
"sono fiera di te"
sorrido sentendo quelle parole e sapendo che ci sono riuscita.
Riprende a baciarmi il seno, concentrandosi sul mio capezzolo destro già turgido e da lì scende fino all'orlo degli slip che mi sfila delicatamente. L'acqua ci scorre addosso e ci permetta di far scontrare continuamente i nostri corpi in modo lineare e delicato. Usciamo dalla doccia dopo minuti di baci dati ovunque e ci avvolgiamo in due asciugamani giusto per asciugarci.
Ci dirigiamo in camera e Maria mi spinge delicatamente sul letto, mi sfila l'asciugamano e inizia a baciarmi la pancia, poi scende sulle gambe, bacia le mie cosce e poi lascia un bacio molto delicato sulla mia apertura. Mi guarda e io annuisco
"dimmi se ti faccio male"
apre le mie gambe di poco e poi avvicina la sua faccia alla mia intimità, si butta sulla mia apertura con la lingua e io mi sento completamente in estasi, continua, prima piano e poi forte. Sposta le attenzioni sul mio clitoride che secchia com intensità e mi provoca qualche spasmo, il mio corpo si muove in modo scombinato me decido di prendere posizione. Prendo la sua faccia tra le mie  mani e la avvicino alla mia, la bacio e sento il mio stesso sapore, riesco con un movimento strano ad invertire le nostre posizioni e mi buttò sui suoi seni che amo, sono così perfetti, Maria si vergogna molto ma non sa che è stupenda
"sei bellissima" sorrido
sposto le mie labbra su tutto il corpo e mi dirigo verso la sua intimità, sento un leggero gemito appena la mia bocca tocca la sua apertura. Le mie mani vagano sulle sue gambe e Maria aumenta la mia eccitazione lasciando qualche gemito ad ogni mio movimento.

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