5- Il segreto

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"Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali. Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna avere pazienza: essa muta in burla la sua offesa."
William Shakespeare.

Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi

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Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi.
Pablo Picasso

Eris
Una "giornata di merda" è un'espressione colloquiale utilizzata per descrivere una giornata particolarmente negativa, piena di eventi sfortunati, problemi o situazioni frustranti che causano malumore e stress.

Svegliarmi e venir trascinata in una stazione di polizia, seduta di fronte ad un tavolo con due agenti che mi fissano imperscrutabili può essere senza ombra di dubbio definita una gran giornata di merda.

Clark siede dinanzi a me, con le mani congiunte sul tavolo e un'espressione seria in volto. Alle sue spalle, un'altro agente moro di cui non conosco il nome incrocia le braccia al petto assumendo un'aria autoritaria.

<<Prima di iniziare, vorrei ricordarle che ha il diritto di rimanere in silenzio e di consultare un avvocato. È chiaro?>> rompe il ghiaccio l'uomo alle spalle di Clark.

Consultare un avvocato?

<<Per quale motivo sono qui, Clark?>> domando con un sopracciglio inarcato, ignorando il suo collega e guardandolo dritto negli occhi.

Clark si scambia un'occhiata con il collega, poi apre un fascicolo sul tavolo, mostrando alcune foto. Il volto della vittima, Rya Flores, campeggia in primo piano. Lo riconosco dal nome scritto sopra la sua immagine.

<<Le vorremmo fare delle semplici domande riguardo al delitto di Flores Rya. Lei ci ha fornito delle informazioni che suggeriscono che la conosceva. È corretto?>> la voce di Clark è fredda e tetra, in completo contrasto con il tono caldo e cristallino con cui sono solita sentirlo parlare.

<<Non la conoscevo personalmente. Flores aveva vinto un concorso a cui gareggiavo anch'io ma, come da me dichiarato, non era un concorso importante per me anzi>>. Appoggio i gomiti sulla sedia e mi preparo alla lunga lista di domande a cui mi sottoporranno.

Clark inclina leggermente la testa, fissandomi come se stesse cercando di cogliere ogni minimo segnale di nervosismo.

Sono calma come un monaco in meditazione sulla cima di una montagna.

<<Può descrivere esattamente che tipo di interazione ha avuto con lei? Ha mai avuto discussioni o conflitti con la vittima? C'è stato qualcosa che potrebbe essere stato interpretato come ostile o competitivo?>> domanda Clark, continuando a tenere aperto il fascicolo.

Respiro a fondo, mantenendo la calma. <<No, non c'è mai stato nulla di tutto ciò. Ho partecipato per fare un favore ai miei genitori, ma non avevo alcun interesse reale nel concorso. Non conoscevo nemmeno il volto della Flores.>>

Evil- la mela della discordia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora