abissale

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Serena's pov

quella mattina era particolarmente triste, il caldo torrido del mese di luglio venne spazzato via da un forte temporale avvenuto nella notte precedente che continuava ininterrottamente ed io - ovviamente - avevo dimenticato l'ombrello a casa; appena arrivata in stazione trovai riparo sotto le tante tettoie presenti sui binari ma quando poi scesi dal treno a Firenze rischiai di prendere tutta la pioggia che cadeva sulla mia testa.

« Sere! »
una voce dietro di me mi fece fermare di scatto, appena mi girai trovai Giuse con il suo solito dolce sorriso sul volto che salutava con un cenno di mano mentre piano piano si avvicinava a me.

« Giuse » dissi sorridendo andandogli incontro, nonostante la nostra uscita non fosse andata come sperato eravamo rimasti in buonissimi rapporti di amicizia, perchè eravamo abbastanza maturi da capire che le amicizie non potevano di certo finire per un'uscita andata male.

« ti bagnerai tutta così, non hai l'ombrello? » chiese premuroso portando il suo sulla mia testa facendo cosi smettere alla pioggia di cadere tra i miei capelli, « me lo sono dimenticata a casa - dissi accennando ad una risata - vieni sotto anche tu però, sennò ti bagni » continuai prendendo il moro per un braccio e trascinandolo sotto l'ombrello assieme a me.

« a che ora finisci oggi Sere? » chiese lui guardandomi negli occhi, quegli occhi così belli che mi facevano sempre incantare, « per ora di pranzo » dissi sorridendo, con Giuse potevo benissimo usare ' ora di pranzo ' intesa come le due di pomeriggio visto che anche lui veniva come me da Palermo, per la mia migliore amica ora di pranzo era invece mezzogiorno spaccato!

« ti va di andare a pranzare assieme oggi? nulla di speciale, solamente due colleghi di università che si prendono qualcosa » chiese lui quando eravamo ormai arrivati davanti all'università, « certo! » dissi io sorridendo.

« allora a dopo Sere » disse avvicinandosi a me e lasciandomi un veloce bacio sulla guancia che non riuscii a ricambiare perchè il moro entrò senza lasciarmene il tempo, io e lui frequentavamo la stessa università ma non lo stesso corso e per quello lo avrei rivisto solamente nel pomeriggio.

" amo oggi rimango a pranzare a Firenze, Giuse mi ha chiesto di rimanere con lui e ho accettato senza pensarci due volte, mi farò perdonare giuro! "
era quello il contenuto del messaggio vocale che avevo inviato alla mia migliore amica che sicuramente aveva già preparato il pranzo per entrambe visto che l'avevo avvisata troppo tardi.
quel pomeriggio inoltre saremmo pure dovute andare al bunker dai ragazzi del collettivo che giorni prima ci avevano invitate per farci sentire delle canzoni in anteprima.

« Giuse, eccoti! » dissi ridendo appena vidi il ragazzo dai ricciolini mori, « dove vuoi andare a pranzo? » chiese lui mantenendo il suo dolce sorriso in volto.

« decidi tu 'Pe, per me è uguale » dissi sorridendo, il ragazzo annuì ed io mi lasciai guidare verso uno dei tanti ristoranti presenti al centro di Firenze.


« madonna Rora mi uccide » dissi ridendo appena presi in mano il telefono, io ed il moro avevamo finito di pranzare da poco e ci stavamo girando verso la stazione, lui si sarebbe diretto verso il suo appartamento - che non distava molto da essa - ed io avrei preso il treno per tornare ad Empoli.

« come mai? » chiese divertito mentre manteneva l'ombrello sulla mia testa, quel giorno non aveva ancora smesso di piovere, sembrava essere ritornato l'inverno.

« l'ho avvisata troppo tardi che sarei rimasta qua e mi sembra si sia un po' arrabbiata, magari è solo una mia impressione! » dissi continuando a ridere, Aurora riusciva sempre a far trasparire le sue emozioni anche dai messaggi: quando era arrabbiata, quando era triste o felice lo si capiva anche solamente dal modo in cui scriveva ma quel giorno non trasparì nulla, probabilmente per i messaggi monosillabici che mi erano arrivati.

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