15. Graffio

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Quando si risvegliarono, si trovarono distese su un letto di stoffe morbide e imbottite. Le stoffe erano finemente decorate con motivi floreali, intrecciati con fili dorati. I materassi erano poggiati su un pavimento di legno scuro, liscio e caldo al tatto.

Accanto a loro, Oren e Jaeih le osservavano attentamente. Oren, con uno sguardo preoccupato e gentile, sedeva a gambe incrociate vicino ai loro cuscini. Poco distante, Jaeih concentrava tutta la sua attenzione su una sfera nera che roteava tra i palmi delle sue mani, descrivendo lenti e precisi movimenti circolari che sembravano seguire un ritmo quasi ipnotico.

"State bene?" chiese Oren appena vide gli occhi delle ragazze aprirsi, il suo sguardo che passava rapidamente da Shamsa a Diana.

Shamsa, ancora leggermente stordita, annuì debolmente. "Cosa è successo? Dove siamo?" La sua voce era roca, come se avesse appena ritrovato la capacità di parlare.

Jaeih si avvicinò con passo leggero, quasi fluttuando sulla superficie di legno. Il suo abito lungo si muoveva con grazia. "Avete attraversato un'esperienza intensa," disse interrompendo il movimento delle mani e fissando le ragazze con occhi pieni di saggezza. "Ho fatto il possibile per proteggervi."

Le ragazze cercarono con lo sguardo Oren, alla ricerca di un segnale, di una guida su come comportarsi. Jaeih, percependo la loro esitazione e il loro bisogno di rassicurazione, si chinò verso di loro, i suoi occhi che cercavano di catturare i loro.

"Non abbiate paura," disse con un tono dolce, ma con una sottile urgenza. "È grazie alla mia arte che siete riuscite a percorrere il sentiero nel mondo delle anime. Le anime che vi hanno condotto sono giunte in quel punto grazie alla mia guida."

Oren si sporse in avanti, le mani che sfioravano delicatamente le coperte ornate. "Potete fidarvi di lei," aggiunse con fermezza. 

Shamsa e Diana si scambiarono un'occhiata, poi Shamsa iniziò a parlare, la sua voce ancora incerta. Mentre parlava, si passò una mano sul collo, Diana la imitò. Realizzarono che la corda che Elara aveva messo loro al collo non c'era più, e questo sembrò infondere loro una nuova sicurezza. Raccontarono tutto: la visione, il fumo, le anime luminose e i due calici. Mentre parlavano, Jaeih annuiva, ascoltando ogni dettaglio con estrema attenzione.

Quando descrissero l'attacco dell'ardensia, Jaeih sospirò profondamente. "Capisco, avete sembrerebbe che sia stata la stessa ardensia ad attaccare voi e Melania, la madre di Elara. Tuttavia, i danni che avete subito sono stati inferiori."

Jaeih si avvicinò ancora di più alle ragazze, con una preoccupazione palpabile nel suo sguardo. "Dobbiamo curare il graffio della tua anima," disse osservando Diana, il suo tono solenne. "È fondamentale. Ma per capire come farlo, ho bisogno di sapere esattamente cosa c'era dentro quei calici."

Le ragazze si guardarono, cercando di ricordare i dettagli di quella visione inquietante. Diana prese un respiro profondo e iniziò a spiegare. "Uno era pieno di oscurità, un liquido denso e nero che sembrava vivo. L'altro calice conteneva una luce brillante, ma era rotto, come se fosse stato danneggiato."

Jaeih sbiancò visibilmente, le sue mani tremarono leggermente mentre le portava alla bocca. "Oscurità e luce... davanti a delle estranee..." mormorò, quasi a sé stessa, con un'aria di incredulità.

Diana si accigliò, guardando Jaeih con preoccupazione. "Cosa significa? Di cosa stiamo parlando?"

Jaeih scosse la testa, cercando di raccogliere i suoi pensieri, si sedette. "La luce e l'oscurità sono essenze fondamentali del nostro mondo. Due forze primordiali in equilibrio. Se davvero avete interagito con queste forze, stiamo affrontando qualcosa di estremamente potente."

Diana si strinse nelle spalle, cercando conforto nella presenza di Shamsa. "Cosa dovremmo fare adesso? Peggiorerò?" chiese, la sua voce tremante.

Jaeih sospirò, il peso dell'incertezza evidente nel suo sguardo. "Non lo so," ammise con frustrazione. "Sono anni che cerco una soluzione per aiutare Melania, ma senza successo. Ho studiato testi antichi e consultato molti esperti, ma gli attacchi all'anima... richiedono un tipo di magia che non conosco completamente. Ma nel tuo caso invece, so a chi chiedere aiuto."

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