Mi trovavo sul sedile passeggero della Mustang di Brian quando i miei occhi si soffermarono sui tatuaggi. Uno attirò la mai attenzione più di tutti, Medusa. Aggrottai le sopracciglia, Medusa significava aver vissuto un trauma, una violenza.
"Cosa guardi?" sobbalzai sul sedile, mi girai verso il finestrino ripensando a quello che avevo appena visto.
"Perché hai tatuata Medusa?"
"Sei la prima donna che me lo chiede. Di solito le altre non si soffermano su queste cose" lo guardai corrugando le sopracciglia
"Chi ti ha fatto del male Brian?" Senza neanche guardarmi si slacciò la cintura di sicurezza e si alzò la maglietta. Di fianco ai pettorali si intravedeva una cicatrice
"Chi é stato? Come é successo?"
"Una storia lunga Kimberly, ma ti basta per sapere il perché ho Medusa tatuata addosso" si risistemò la maglietta e si riallacciò la cintura di sicurezza
"Ti conviene dormire, sei distrutta" decisi di accomodarmi meglio sul sedile e provare a chiudere gli occhiLa luce iniziava a filtrare nei miei occhi. Un odore di ammorbidente mi invase le narici. Ero in un letto matrimoniale. Quella stanza era perfetta, non c'era una cosa fuori posto. Mi ricordai in quel momento che ero a casa di Brian. Avrei preferito che la mia vita fosse tutta un incubo e che finalmente mi fossi svegliata. L'ultimo ricordo della sera precedente era la macchina di Brian. Aprì la porta e scesi velocemente quelle immense scale a chiocciola che davano sul salotto bianco.
Percorsi la sala e arrivai finalmente in quella cucina color marmo bianco e grigio.
Brian era di spalle che stava cucinando un toast.
"Ieri sera ti sei addormentata in macchina e ti ho portato in camera" disse ancora di schiena
"Beh questo lo avevo capito" gli scappò una risatina. Mi tornò in mente il tatuaggio e la cicatrice. Mi sentivo così vicina a una persona non so per quale motivo. Brian continuava a fissarmi mentre beveva una spremuta.
"Quando mi riporti a casa?" la sua presenza mi metteva in soggezione
"Quando vuoi" mise il bicchiere ormai vuoto nel lavandino e tornò a parlare "Ieri ti ho fatto vedere un pò di me, perché non mi fai vedere un pò di te Kimberly" la mia risposta fu decisa "No."
"Perché no? Sai com'é ho una ragazza sconosciuta dentro casa" si avvicino a me e la distanza fu quasi impercettibile. La differenza d'altezza era netta, gli arrivavo al petto. "Magari sei un assassina Kimberly" scoppiai a ridere
"Sei proprio un coglione Brian" gli tirai uno spintone per allontanarlo ma lui rimase lì immobile.
"Che aggressiva che sei Kimberly" aveva sempre quel sorrisetto da stronzo stampato in faccia
"Portami a casa, prendo le mie cose" mi staccai dal suo corpo e andai al piano di sopra
"Come vuoi tu" lo sentì urlare dalla cucina
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The Club
RomanceKimberly non é una ragazza come le altre, dentro di lei regna un passato tormentato e violento. Kimberly é obbligata ad andare a lavorare al The Club per pagare un debito, incontra Brian, il buttafuori più famoso del locale. Brian é bello e dannato...