Perché?
(O anche il punto in cui vi spiego perché ho scritto questa storia in maniera poetica anche se di poetico c'è ben poco)Nella vita prima di questa, che a dire la verità mi piace moltissimo, io lavoravo in un bar.
Per anni, ogni giorno facevo caffè. Lunghi, corti, macchiati freddi o caldi, in tazza grande o piccola, con latte freddo a parte, americani e chi più ne ha più ne metta.
Avevo un collega, nella vita prima di questa, si chiamava Marco (credo, anzi, spero sia ancora vivo ma ne parleremo al passato per fare atmosfera). Marco arrivava sempre in ritardo, non sorrideva mai alle mie stupide battute, non mi ringraziava mai del caffè che gli facevo trovare pronto ogni inizio turno e aveva un profumo davvero fastidioso. Di quelli che ti rimane incollato addosso anche se non vuoi.
Odiavo lavorare insieme a Marco e ogni settimana speravo con tutta me stessa di non dover condividere il turno con lui.
Ma Marco, a fine serata, mi faceva assaggiare sempre uno dei suoi capolavori. Ogni sera lo vedevo miscelare gin, rum o altri liquori, spezie varie, succhi alla frutta, fare qualche acrobazia e shakerare, per poi creare uno di quei cocktail speciali, che leniscono la stanchezza sulla schiena dopo ore in piedi e ti lasciano sulla lingua il sapore dell'estate.
E anche se odiavo lavorare con Marco, io adoravo quel momento.
Poi un giorno, all'improvviso, anzi, senza preavviso, Marco si è licenziato ed è andato a lavorare in un altro locale. Senza salutare, senza sorridere e senza dare spiegazioni. E quando, qualche mese dopo, una sera l'ho beccato dietro al bancone di un posto nuovissimo e costosissimo, di quelli super chic che ti fanno sentire una poveraccia, con gli alcolici ricercati e le pareti alte e bianche, ha fatto finta di non conoscermi.
Uno stronzo, quindi. In perfetto stile Marco.
Perchè vi racconto tutto questo? Perchè di rientro a casa quella sera, mentre Mina usciva distorta dalla vecchia cassa Bluetooth nella Smart della mia migliore amica, forse complici i cocktail alla frutta e il freddo insopportabile che entrava dal finestrino aperto, è nata E se domani.
Mi chiamo Allegra e penso possiate già aver capito qualcosa di me: nella mia vita prima di questa avevo un collega stronzo di nome Marco e lavoravo in un bar, amo fare battute stupide e adoro preparare il caffè.
Benvenut* in questo mio piccolo angolo di mondo. ☕️
Ecco qualcosa che devi sapere:
Trama
Mina, 23 anni, è un'inguaribile ottimista, nonostante uno strambo scherzo del destino l'abbia costretta a crescere troppo in fretta. Lavora nella Caffetteria Da Renzo e ha un'unica certezza nella vita: mai fidarsi degli uomini-cipolla.
Teo o, come preferisce definirsi lui, Dottor De Angelis, di anni ne ha 25 ed è sì uno stronzo, ma soltanto un po'. Oltre ad essere un bartender, è uno degli indaffarati proprietari del ricercato Incanto, il nuovo ed esclusivo locale che sta aprendo proprio di fronte alla caffetteria dove Mina lavora.Per lei, l'amore è un meraviglioso mistero.
Per lui, l'amore è solo una fastidiosissima distrazione.Riuscirà una tazza di caffè bollente a sciogliere questi cuori distanti? O sarà necessario un forte gin tonic per lenire tutte le ferite?
Perché si sa, a volte, l'amore arriva quando il destino decide di farti un dispetto.
Cosa mi resta da dire?
Soltanto buon viaggio, spero che ve lo godiate come io, Mina, Teo, Vera e tutti gli altri stiamo già facendo ❤️
Allegra
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E se domani
ChickLitMina, 23 anni, è un'inguaribile ottimista, nonostante uno strambo scherzo del destino l'abbia costretta a crescere troppo in fretta. Lavora nella Caffetteria Da Renzo e ha un'unica certezza nella vita: mai fidarsi degli uomini-cipolla. Teo o, come p...