Cap 12

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Siamo in viaggio da qualche giorno sopra i cavalli.
-Facciamo una pausa!- tuonò Riccardo.
Scendo dal cavallo marroncino.
-Credo manchi poco, per sta sera saremo sul confine- dice Albert
-Lo avevi detto anche ieri- intervenne Riccardo.
Albert sbuffa.
Matthew mi guarda. Passa una mano sulle bende del mio braccio.
Mi appoggio alla sua spalla.
Mi passa una mano tra i capelli.
-stanca?- piega leggermente il viso verso di me.
Faccio cenno di no.
Vorrei solo tornare a casa ma non posso.
Un braccio mi avvolge e mi abbraccia, mi lascio cullare.
Albert prende delle mele dallo zaino e le porta.
-Mangiamo?- domanda .
-Ancora mele?- alzando gli occhi domanda Riccardo.
Prendo una mela e la mordo.
Il profumo mi sale su per il naso dandomi una senso di bontà indescrivibile.
La giacca che avevo scivola giù.
Inizio a tremare, la temperatura è bassa in sto posto. Da poco aveva finito di nevicare e il vento gelido soffiava.
I miei guanti non scaldavano più.
Apri la bocca e il fumo esce.
Sfrego le gambe per scaldarmi.
Matthew riprende la giacca e me la rimette sulle spalle.
Mi stringo tra le sue braccia per scaldarmi.
-Luna stai mica gelando per un po di freddo- ironizza Riccardo che sembra essere l'unico che non sente freddo.
Poi un'altra ventata gelata ci avvolge, anche Albert e Matthew si stringono nei cappotti.
Matthew ha il corpo caldo. E mi piace rifugiarmi lì.
La neve ricomincia a scendere e dopo pochi minuti la bufera si scatena.
Cerchiamo riparo in una capanna di legno.
-Riccardo mi dispiace ma io ora infrango la regola e accendo il fuoco!- esclama Matthew
-fermo se lo fai rischi di scatenare una valanga o un allagamento - Riccardo si fionda su di lui.
-basta voi due- arriva Albert che si mette davanti a Matthew - tutto il tragitto a cavallo  lo avete passato a litigare-
-Lo fai per lei vero?- domanda Riccardo indicandomi col dito.
-Non solo, abbiamo freddo.- risponde Matthew.
Ho i piedi gelati. Ho gli occhi che si chiudono. Non posso cedere.
Non sento il loro dialogo.

***

Riccardo
Era arrivata la sera e noi eravamo sul confine del mio regno.
Albert finalmente aveva ragione.
Il principe azzurro era strano, da quando avevamo iniziato il viaggio voleva fare tutto lui, aveva ragione solo lui, se sbagliava si puniva.
Matthew invece passava le ore di notte attaccato a Luna.
Quei due erano molto intimi ma non avevano mai mostrato segno di amore.
Figuriamoci Matthew sa che non può fare niente con lei.
Erano solo molto amici e infatti erano sempre in coppia insieme se dovevamo dividerci per cercare provviste.
Poi come ogni mattina Luna si svegliava presto per fare la sua solita corsetta mattutina.
La guardavo sempre, lei non se ne mai accorta.

La mattina successiva però non si era alzata, probabilmente aveva freddo.
Le temperature erano fredde non erano normali in questo paese.
Avevamo trovato una camera con una stufa accesa ma il freddo non se ne andava.
Dormivano tutti.
Dovevamo  raggiungere la montagna più alta per trovare lo spirito.
Il mago non doveva accorgersi che noi stavamo cercando lo spirito.
Mi alzo e vado verso il bagno.
-Ragazzi abbiamo un problema!- gridò Matthew.
Albert si alza e ci avviciniamo a lui.
-Hai un buon motivo per gridare di prima mattina o ...- Albert si blocca
La scena davanti a noi ci fa restare in silenzio.

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