Capitolo 6 - Semplicemente stasera sono in vena di spezzare il collo a qualcuno

110 8 6
                                    


Dylan

Vuoi davvero rovinare anche lei?

No, cazzo, certo che no. Quelle parole continuavano a rimbombarmi nelle orecchie. Gettai un'occhiata alle ragazze che ballavano sui divani a ritmo di musica e rigirai il mio bicchiere con sangria tra le mani. Derek, ormai ritrovato e di ritorno dalla vacanza in Spagna, non faceva che sfornarne.

Alex era stato uno stronzo? Sì.

Avrei voluto dargli un pugno? Ovviamente.

Gli avevo chiesto io stesso, dopo avergli raccontato , di dirmi quelle esatte parole in casi del genere? Certo che sì.

Ecco perché, alla fine, non lo avevo picchiato. Sapevo che lui, a differenza mia, non incolpava me per Val, ma aveva capito che Gwen non era tipa da una botta e via e io... non ero fatto per una relazione vera con una persona vera con dei sentimenti veri. Non quando dovevo concentrarmi sulla stagione imminente e cercare anche di non farmi cacciare dall'università.

A ogni modo Alex, a quel punto, da vero macho idiota qual era, mi aveva dato un pugnetto sulla spalla e mi aveva lasciato da solo a rimarginare. Un pacchetto di sigarette dopo, mi ero intossicato abbastanza per decidere che alla fine aveva ragione.

Non volevo rovinare anche Gwen e forse mi stavo dando troppo credito. Però, Dio solo sapeva quanto mi risultasse difficile non finire per fissarla come uno stalker durante le lezioni che sventuratamente avevamo in comune o nei corridoi. Il mio cervello si stava rinsecchendo, senza dubbio. Come avrei fatto a concentrarmi su proteine e legami peptidici con lei nei paraggi? O a costringermi ad allenarmi al cento percento quando tutto quello che volevo fare era appostarmi in biblioteca ad aspettarla?

Mi scompigliai i capelli con una mano. La vita faceva schifo. Come se non fosse sufficiente, Brandon ci aveva ordinato di andare a una festa quella sera. Aveva parlato con il coach e ci aspettava un allenamento da marines, perciò, a sua insaputa, aveva pensato di farci un regalino. Il famoso ultimo pasto prima dell'esecuzione. Voleva che ci sfogassimo per bene, poi ci avrebbe messo a stecchetto per le settimane successive: niente alcol, niente sigarette, niente sesso. Solo studio e pattini. Praticamente tanto valeva buttarci dal tetto dal tetto della Royal. Ma con la mamma non si discute, così ci siamo trascinati tutti nelle nostre camere a cambiarci.

E adesso mi ritrovavo in un angolo, a schivare bunnies per le quali non ero dell'umore giusto e a guardare i miei amici che se la spassavano nel vero senso della parola. Jordan era circondato da uno stuolo di bionde aspiranti Elle Woods uscite da una fotocopiatrice, lo giuro; Brandon stava cercando di rimorchiare Jennifer, una ragazza che studiava poesia e si vestiva alla francese, con un intelletto chiaramente superiore al suo; Michael e Derek erano a testa in giù, intenti a partecipare a una gara di bevuta di birra dal barile. Di Maine, nessuna traccia. Ma non ero certo di voler sapere dove fosse, o cosa stesse facendo. Avevo un forte sospetto che l'avrei trovato senza vestiti.

«Ehi, amico, ti hanno lasciato solo?» Alzai gli occhi e mi trovai davanti Tyler. Divertente. Tra tutte le persone a quella festa, doveva rivolgermi la parola proprio quello che voleva andare a letto con la principessa? Lo osservai come se lo vedessi per la prima volta e, dovetti constatare, non era nemmeno brutto.

«Tyler,» risposi a mo' di saluto. «Non mi hanno lasciato solo. Semplicemente stasera sono in vena di spezzare il collo a qualcuno.» Sperai capisse l'antifona e si levasse dalle palle.

«E quindi tutti ti evitano, chiaro. Forse dovresti provare a scopa...»

Un urletto stridulo, che superò persino il volume della musica che usciva dalle casse, interruppe la sua frase a metà. Entrambi ci girammo a guardare l'ingresso. Brenda, la regina suprema della confraternita di squilibrate troppo entusiaste della vita che stava dando la festa, era in piedi sulla porta ad accogliere altre ospiti. Ci misi una frazione di secondo per identificare Stacy e, dietro di lei, Gwen. Cazzo, era bellissima.

Come acqua nel desertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora