Thirteenth act (part two).

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AVVISO ⚠️:
Contenuti sessualmente espliciti e molto grafici, se siete sensibili, scorrete.
Grazie per la cortese attenzione ❤️

(So che in realtà lo stavate aspettando come Lucifero aspetta Lilith, vi amo per questo, VAMOS.)

Angel spoglió Husk con una lentezza a dir poco disarmante, sbottonando la camicia dell'overlord e accarezzandone il petto, abbassandosi poi su di esso e lasciando una scia di umidi baci fino all'orlo dei pantaloni, scaturendo dalla bocca del demone alato gemiti gutturali che ebbero immediato effetto nei suoi pantaloni.

Si prese, poi, tutto il tempo per sfilare i pantaloni di quest'ultimo e giocherellare con l' elastico dei boxer mentre baciava Husk come se potesse rimorire quello stesso giorno, mordendogli le lebbra e leccandone i contorni con maestria, mettendoci tutta la passione e, si, anche un pizzico di rabbia.

Con Husk per essersene andato senza parlare, con se stesso per essere stato ottuso e non aver capito.
Perché, diavolo, le motivazioni di Husk erano state, invero, sotto i suoi occhi.
Il disagio ed il timore che Husk aveva provato era stato palese e chiaro, non tanto per la situazione vissuta, ma per la paura che Angel lo collegasse in qualche modo a Valentino.

Come fosse possibile farlo, comunque.

Non c'era nulla di più diverso dei due signori supremi.
Due estremi, due rette parallele che non si sarebbero mai scontrate.
Forse era proprio per questo che non si era reso conto minimamente dei pensieri di Husk.
Nella sua mente non c'era in nessun modo, in nessuna circostanza la possibilità (anche lontanamente remota) che i due signori si sovrapponessero o si eguagliassero.

Valentino era la tempesta che affonda una nave perfettamente collaudata, Husker era la scialuppa di salvataggio che lo aveva portato lontano dal cuore della tempesta facendolo attraccare in un'isola paradisiaca.

Ed Angel.. cazzo, non poteva non essere dannatamente preso dall'overlord ora totalmente nudo sotto di lui.

Angel prese il viso di Husk con una mano, costringendolo a guardarlo negli occhi.

Lo sguardo del signore supremo era così acceso ed intenso che il demone ragno sentì le ginocchia quasi cedere.

"Sai quanto ti voglio, Husky? Ne hai idea? Non ho mai desiderato nessuno come te."

E quanto cazzo era vero.

Husk lo prese per i fianchi con forza, il cazzo del demone gatto svettava già in tutta la sua lunghezza e durezza.

Angel aveva l'acquolina in bocca.

"Scopami, allora. Fammelo sentire, amore."

Angel buttó indietro il capo, chiudendo gli occhi e prendendo un profondo respiro, mordendosi le labbra con forza per non gemere come un dannato animale.

Cominciò una lotta di denti e lingua, di nuovo.

Angel si spoglió frenetico, mentre non si staccava dalla bocca di Husk se non per lo stretto necessario.

Fu rapido, in pochi minuti era altrettanto nudo, eccitato da morire, con il culo che si contraeva per la libidine e la pelle che quasi scottava per l'eccitazione sempre maggiore.

The overlord of gambling. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora