Un giorno in un modo, il giorno dopo in un altro.
La sua vita è sempre stata costellata da montagne russe, innumerevoli alti e bassi alle volte così repentini da dargli il volta stomaco.
Ricordava bene i primi periodi con Val, rimaranno per sempre impressi nella sua memoria.
Quando gli dava così tanto amore e poi glielo toglieva con noncuranza, trattandolo agli stremi di un mero oggetto senza valore, per poi tornare nella retta via della loro splendida e tossica relazione.Aveva fatto male, malissimo.
Ne portava una cicatrice come prova tangibile ed eterna lungo la schiena.Un promemoria di cosa non fare mai più.
Mai più innamorarsi di un overlord.
Perché gli overlord sono imprevedibili, scostanti, potenti.
Eppure Angel ci era cascato ancora, ed ora si trovava di nuovo su una montagna russa.
La sostanziale differenza è che questa montagna russa gli portava rispetto, non alzava le mani, non lo trattava da oggetto.
Viveva la sua non vita, bene. Bene come non aveva mai pensato dopo decenni sotto il controllo di Valentino di poter vivere.
Finalmente aveva raggiunto uno stato di vera beatitudine, per quanto fosse possibile all'inferno.
Ma ciò non lo aveva tenuto lontano dalle montagne russe, dai su e giù, dagli andi e rivieni continui e scostanti che Husker era.
E gli faceva male.
Male in un modo diverso.
Male in un modo così puramente sentimentale ed intenso da togliergli il fiato e lasciarli l'amaro in bocca per giorni.
Nessuna punizione fisica, nessun dolore intercostale od ossa rotte.
Oh no.
Era molto più subdolo quel tipo di dolore.
È il dolore dell'amore non ricambiato.
Del volere, e poi allontanarsi.
Del sì,
Poi no,
Poi forse.Angel stava semplicemente impazzendo.
Sentiva il cuore stringersi in una morsa ogni volta che Husk prendeva le distanze.Come in quel momento.
Ed era stanco.
Era così stanco, era così doloroso.Era così... umano.
E lo faceva sentire così vivo e di nuovo innamorato come un ragazzino da spezzarlo dentro.È un modo diverso di soffrire.
Un modo a cui non era più abituato.
Un modo così.. terreno di sentire le cose, che gli tremavano le gambe.Ed ora, ora che era sveglio, su quel divano, con Husk che non era più lì, alle prime luci dell'alba in quella sala vip dove fino a poche ore prima era successo l' impossibile, l'assurdo.. Angel sentiva le lacrime sgorgargli lungo le guance come un rubinetto che si era improvvisamente rotto.
Impossibile fermarne il flusso una volta partito, impossibile ripararne il guasto, se non con i pezzi giusti.Ed i pezzi giusti lo avevano lasciato solo senza spiegazioni, dopo avergli fatto provare un piacere e delle sensazioni incredibili.
Dopo avergli detto cose incredibili.
Ed Angel era stanco davvero.
Stanco di essere vittima delle situazioni, di non avere voce, di non avere l'ultima parola.Basta.
Era giunto il momento di mettere un punto e di parlare.
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The overlord of gambling.
Fiksi Penggemar"Allora, gatito, la posta? Un'anima per un'anima?" "Si. Ti va bene se ce la giochiamo a poker?" "Assolutamente." "Bene. Arriveró al punto, Val. Giocherò la mia anima, se vincerai, avrai me e tutto ciò che possiedo." "Si, si è di nuovo si!" "Non v...