Capitolo 19

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Giulia pov
Ero appena tornata a casa da scuola e mi ero fatta una doccia rigenerante con tanto di scrub e skincare. Ero davanti allo specchio di camera mia mentre mi sistemavo i capelli appena asciugati,quando sentì degli schiamazzi provenienti dall'esterno. Mi affacciai alla finestra che si affacciava sul nostro piccolo giardino e che aveva una discreta visuale anche del giardino dei vicini , vidi da chi provenivano le voci che sentivo e per poco non caddi all'indietro perché vidi Edward e i suoi amici fare due tiri al canestro appeso sul retro della casa dei miei vicini. Impossibile che me lo ritrovassi ovunque adesso. Che ci faceva qui? Ma soprattutto chi di loro vive accanto a me?
Avevo detto ai miei genitori di fare un giro per presentarci ai vicini ma loro mi avevano snobbato dicendo che avevano cose più importanti da fare e che conoscere il vicinato era una cosa futile che non faceva più nessuno, forse avevano ragione, avevo visto troppi film ma almeno ora saprei perché uno dei fratelli Styles stesse giocando nel giardino affianco.
Mi risvegliai dai miei pensieri giusto in tempo per non essere beccata a fare la stalker ficcanaso perché li stavo fissando da più tempo del dovuto. Non potevo vivere vicino ad una simpatica coppia di vecchietti in pensione? Però devo ammettere che la visuale era più interessante del vedere una coppia di anziani... MA CHE STO DICENDO?! Mi schiaffeggiai mentalmente e tornai in bagno a bagnarmi il viso con dell' acqua fresca poi tornai in camera e mi stesi sul letto cercando di ignorare la tentazione di guardare fuori dalla finestra. Almeno ci provai finché non sentì un boato  il rumore di un qualcosa che si rompeva. Sgranai gli occhi e saltai a sedere spaventata dal frastuono,guardai fuori per capire cosa fosse appena successo e vidi i ragazzi discutere tra loro gesticolando indicando verso il mio giardino. Un idea di cosa fosse appena accaduto iniziò a balenarmi in mente: qualcuno aveva rotto con il pallone una sculture di mia madre mentre giocavano. Non poteva star succedendo davvero! I miei non erano in casa per fortuna e qualsiasi scultura si fosse rotta, sono sicura che non si accorgeranno neanche della sua mancanza, ma adesso , da quello che riuscivo a capire dai loro gesti stavano discutendo su chi di loro dovesse scavalcare per recuperare la palla. Mi nascosi ancora una volta al di sotto del davanzale mentre consideravo le mie opzioni: potevo benissimo lasciarli fare e andare a sistemare la scultura una volta che loro entreranno in casa , o evitare che qualcuno si faccia male cercando di scavalcare il recinto facendo irruzione nel mio giardino per una stupida palla, potrei scendere e ridarla come una persona normale magari riuscendo anche a scambiare un saluto come fanno tutti. Infondo riuscivo a parlare con loro a scuola , poteva capitare a tutti di vivere vicini.

Mi feci coraggio per uscire dalla mia confort zone e fare qualcosa che vecchia me non avrebbe mai fatto. Indossai le prime scarpe che trovai e prima di uscire in giardino mi controllai allo specchio praticando le mie espressioni facciali assicurandomi di non avere niente tra i denti.
Sentivo le loro voci più chiaramente, stavano ancora discutendo su a chi toccasse andarsi a scusare e recuperare il pallone , lo cercai con lo sguardai e lo individuai abbastanza facilmente in un angolo vicino i pezzi di qualsiasi cosa mia madre avesse fatto. Lo raccolsi e mi avvicinai alla staccionata che divideva le due proprietà. I ragazzi non mi avevano ancora notata quindi cercai di avvisarli della mia presenza attirando la loro attenzione. "È vostra questa?" Fu l'unica cosa che il mio cervello riuscì a dire , mi schiaffeggiai mentalmente per le mie scarsi doti di socializzazione. Appena sentirono la mia voce ebbi i loro occhi addosso e sentì le guance arrossire per l'imbarazzo però avevo raggiunto il mio obbiettivo. Potevamo vederci facilmente in faccia perché la staccionata arrivava più o meno al petto quindi riuscì a vedere le loro espressioni stupite nel vedere che la proprietaria di casa fossi io, ameno non ero stata l'unica ad avere quella reazione. "Oh Giulia! Non sapevo vivessi qui." Disse Louis , io gli sorrisi "Neanche io ci avevo fatto caso." Cercai di essere più disinvolta possibile "Ho sentito un rumore ed ero scesa a controllare ,non pensavo foste voi." Ridacchiai nervosa. "A proposito cosa si è rotto? Ti pagherò i danni." Chiese Louis, gli altri si limitarono ad assistere alla nostra conversazione e vidi Edward spostarsi leggermente prima di accendersi una sigaretta. Non sapevo fumasse. Inconsapevolmente arricciai leggermente il naso per l'odore di fumo che ogni tanto arrivava trasportato dal vento. Penso che lui però ci avesse fatto caso perché mi stava fissando e poco dopo cambiò posizione per far si che andasse da un'altra parte, senza però distogliere lo sguardo dai suoi amici.
"Tranquillo, niente di importante. Spero che la palla non si sia bucata." Risposi mentre me la rigiravo tra le mani prima di porgergliela. Gliela passai da sopra la staccionata e lui la prese. "Per ringraziarti vieni a fare un salto dentro ti offro qualcosa." Continuò lui. Timidamente accettai la sua proposta e andai alla porta principale che era già stata aperta. Entrai e mi guardai intorno per trovare la cucina. La prima cosa che notai furono gli zaini e i cappotti degli altri abbandonati sul divano e la tv in standby, alla mia destra poi, c'era la cucina dove ormai si erano riuniti tutti. Mi stupì vedere Edward al bancone vicino ai fornelli che si dava da fare con degli ingredienti e una ciotola. "Non avevo niente di decente da offrirti così Edward si è offerto di preparare le frittelle dolci." Mi spiegò Louis facendo cenno all'amico ai fornelli.
Mi sentì subito in colpa perché per colpa mia stava pure cucinando. "Non c'era assolutamente bisogno." Dissi io gesticolando. Louis mi zitti con un dito sulle labbra per non farmi scusare ancora e mi disse , anzi , mi ordinò di sedermi al bancone. Le frittele dolci con tanto di gocce di cioccolato mi furono servite per prima da Edward stesso che senza aggiungere altro (non mi guardò neanche quindi non riuscì a leggere la sua espressione) ritornò a fare le altre.

Le assaggiai, erano buonissime perché avevano il giusto equilibrio tra il dolce e il salato quindi le mangiai con gusto. Quando Edward ci raggiunse al tavolo con il suo piatto ne approfittai "Sono buonissime . Grazie." Sorrisi per qualche secondo nella sua direzione prima di dirlo in generale.
Poi cambiammo argomento e iniziammo a parlare del più e del meno che spesso significava che loro mi facevano domande e io rispondevo. "Quindi i tuoi non sono in casa adesso?" Chiese Niall. "Non lo sono quasi mai ultimamente. Forse sono presi con l'organizzazione di qualche mostra." "Avevi detto che volevano provare a fare i professori." Mi ricordò Liam "Beh , evidentemente quel piano non fa per loro." Sospirai "Hanno trovato questo lavoro come curatori di mostre in città. Ma non è molto proficuo quindi mi toccherà iniziare un lavoro part-time ." Ammisi, aprendomi con loro. "Capisco." Disse Liam.
Non potevo fare a meno di guardare di sottecchi Edward, dopo tutto quello che mi aveva rivelato la sera del parco divertimenti, eppure lui aveva un espressione illeggibile in volto e si limitava ad ascoltare mentre si torturava il piercing alle labbra con la mano destra. Quel movimento così semplice fu ipnotico e mi riportò a pensare al sogno che avevo fatto e al bisogno del mio corpo di voler sentire il metallo freddo sulle labbra.
Tuttavia cercai di non fissarlo troppo e di non lasciarmi distrarre ulteriormente quindi riportai la mia attenzione verso il resto dei ragazzi ,che al contrario suo ,almeno mi parlavano.
Quando fu il momento dei saluti ,circa un oretta dopo, li ringraziai ancora per le frittelle e con la scusa di essere indietro con i compiti mi defilai da quella situazione imbarazzante e socialmente estenuante.

Edward pov
Appena Giulia fu uscita da casa di Louis ed era già troppo lontana per sentirci, Niall fece una delle sue uscite"Ancora non capisco come faccia ad avere tutte le ragazze ai suoi piedi." Disse Niall frustrato verso il resto dei miei amici . "Sul serio. Lo avete visto ? Non ha detto una parola per tutto il tempo eppure Giulia non smetteva di lanciargli sguardi per capire cosa passasse nella sua testa." Continuo gesticolando con le braccia nel modo più drammatico possibile.
Mi scappò una risata mentre raccoglievo le mie cose. "Quella poveretta sperava solo di non essere uccisa per averlo fatto cucinare. Fidati , il suo non era interesse ma paura." Rise Louis.
"Non avevo niente da dirle. Che vi devo dire?" Mi giustificai io aggiungendomi al discorso. "Edward non ti farebbe male essere più socievole. È amica di Harry e di conseguenza è anche amica nostra ." Mi spiego Zayn con il suo solito tono calmo e pacifico. Sbuffai perché anche io non riuscivo a spiegarmi il mio comportamento, il giorno prima le racconto la storia della mia vita e poi non riesco a spiccicare parola, anche io farei fatica a capirmi. E capisco anche che lei si sia sentita intimidita da me però non riuscivo ancora ad aprirmi completamente. "Proverò ad essere più amichevole." Dissi arrendendomi e facendo un sorriso falso prima di chiudermi la porta alle spalle e avviarmi verso casa mia.

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