Capitolo 1

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La sveglia suona interrottamente sul mio comodino da più di dieci minuti, ricordandomi che mi devo alzare se non voglio perdere l'aereo. La ignoro per l'ennesima volta e caccio la testa sotto il cuscino, provando a riprendere sonno e fallendo nuovamente.

In contemporanea, alla porta continua a bussare Miriam, la nostra domestica, che minaccia di spaccarla e tirarmi giù dal letto con la forza se non mi alzerò da sola. Tento di ignorare pure lei. Ma costretta dalla mia vescica e dai bisogni fisiologici di ogni essere umano, mi trovo costretta ad alzarmi per andare in bagno e darmi una sistemata.

«Signorina Jade, non lo ripeterò un'altra volta. Si alzi da quel letto o perderà il volo.» dice di nuovo con voce spazientita mentre continua a bussare.

Le rispondo in maniera svogliata e ancora assonata «Miriam sono sveglia. Devo darmi una sistemata, non posso di certo partire in pigiama e pantofole, no?»

«Non ci metta troppo, altrimenti la colazione si fredda.» dice mentre si allontana e la sento scendere le scale che portano a piano inferiore.

Fingo di non averla sentita e dopo mezz'ora sono finalmente pronta. Strano, ci ho messo meno del solito.

Ho indossato un paio di jeans chiari e leggermente strappati, un maglione corto bianco, converse nere e un cappotto lungo nero. I capelli gli ho legati in una coda alta, lasciando fuori i ciuffi davanti e ho truccato gli occhi con mascara, ombretto scuro e eye-liner fine, le labbra come al solito le ho tinte di un rosso acceso che si intona ai miei capelli e infine collane, braccialetti e gli occhiali da sole che completano l'outfit.

Una spruzzata del mio profumo preferito, Miss Dior di Christian Dior. Un'ultima occhiata alla mia stanza prima di lasciarla per sempre e dopo aver preso tutti i mei bagagli scendo al piano inferiore della villa in cui sono nata e cresciuta per fare colazione.

***
«Perché ti ostini ancora a mettere quel profumo? Sai che mi fa venire il volta stomaco.» esclama mio fratello appena varco la soglia della cucina.

Come ogni volta la scena è sempre la stessa: mio padre al telefono con qualche possibile fornitore o qualche organizzatore di eventi a cui può partecipare per ampliare ancor di più l'azienda di famiglia. Mia madre intenta a leggere qualche rivista di moda mentre beve il suo solito caffè. E infine mio fratello che sta facendo colazione addentando dei pancake, mentre osserva qualcosa sullo schermo del suo cellulare.

«Prima o poi te lo faccio bere quel profumo, almeno vedi quanto è buono.» rispondo sedendomi di fianco a lui e iniziando a versare la spremuta nel bicchiere che ho davanti, facendogli un ghigno soddisfatto.

«Tesoro, hai controllato di aver preso tutto con te, vero? Documenti, libri, vestiti, scarpe e le altre cose che ti servono.» Chiede mia madre distogliendo lo sguardo dalla sua rivista e puntandolo nelle mie pupille. Non le rispondo, accenno un sì con la testa e torno a concentrarmi sulla colazione davanti a me.

«Si si, Oscar ci saremo. Non potremmo mai mancare all'occasione di vedere Lily in abito da sposa, non ti preoccupare. Riceverà un bellissimo regalo di nozze da parte nostra, stai tranquillo pensiamo a tutto noi. Tu pensa a rilassarti e non fare fuori il tuo quasi suocero, Jonathan ha ancora molto da vivere e sarà l'uomo perfetto per Lily. Davvero, goditi la crociera con tua moglie e non pensare al resto. Andrà tutto per il meglio, però adesso per quanto mi rincuori ti devo lasciare. Ci sentiamo nei prossimi giorni per accordare meglio l'orario in cui dobbiamo essere in chiesa.» dice mio padre sbeffeggiando al telefono con un suo amico di vecchia data e dopo aver riattaccato si rivolge a me per la prima volta durante la giornata, senza neanche accennare un "buongiorno" va subito diretto al punto.
«Tra quanto arriverà Logan a prenderti?»

«Buongiorno anche a te, comunque.» ignoro la sua domanda e continuo a masticare la brioche che ho in mano. Mi osserva attendendo una mia risposta, che anche se svogliatamente arriva dopo alcuni minuti. «Tra circa un'ora. Che c'è, già vi siete stancati di avere la vostra "perfetta" figlia intorno?» gli rispondo in maniera provocatoria, senza degnarlo di uno sguardo e dopo torno a finire la mia colazione.

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