Pensieri

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Gojo

Quel giorno a Jujutsu High era stato...apatico. Pioveva forte e soprattutto non c'era neanche una missione da completare.
Stetti in classe tutta la mattina con Nobara, Megumi e Yuji, ma il pomeriggio li lasciai liberi e rimasi nella mia camera.

Lasciai che la mia mente vagasse libera per un momento.
Mentre mi cambiavo, togliendomi l'uniforme scura da insegnante, il mio cervello tornò alla conversazione che avevo avuto il giorno precedente con Shoko.

Uno stregone di primo livello, a Kyoto, si era trovato davanti una maledizione di livello speciale. Era morto dopo venti lunghi minuti di battaglia cruenta, e il mostro assassino era fuggito.

Shoko mi aveva avvisato di stare attento agli studenti. Gli attacchi di maledizioni di tutti i livelli stavano aumentando, soprattutto dopo l'accaduto con Yuji e il dito di Sukuna.

Ma io le ho riso in faccia.

"Tranquilla, Shoko" le ho detto. "Tra i miei talenti c'è anche saper proteggere bene gli altri."

Ad un certo punto, mi soffermai sulla cameriera che aveva rischiato di schizzarmi con il caffè.

Aveva un viso adorabile.
Labbra rosa, grandi occhi marrone chiaro, un naso appuntito e sottile. I capelli castano dorato erano raccolti in uno chignon sulla nuca, la fronte nascosta da una frangia a tendina.

La ragazza avrà avuto pochi anni in meno di me.
Era carina e molto educata, seppur incredibilmente timida e anche un pochino sbadata.

Mi era venuto da ridere a vedere la sua espressione piena di vergogna dopo il piccolo incidente del caffè.

Trovai carino quanto fosse arrossita, sembrava quasi una bambina introversa.

E devo ammettere che il suo sguardo stupito quando avevo preso al volo la tazza e l'avevo rimessa sul suo vassoio mi aveva compiaciuto.

Bella.

Si chiamava Bella.

Un caffè dagli occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora