L'aiuto inaspettato

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Angel

Non ce l'avevo fatta, il mio corpo aveva ceduto alla pressione e alla fatica.
- Cazzo...cazzo...cazzo -
Il panico si impossessò di me travolgendomi come le onde del mare. Un mare scosso dalla tempesta che sapevo si sarebbe presto scatenata.

Sentivo lo sguardo di Val alle mie spalle. Bruciava sulla mia pelle mentre un ringhio basso iniziava a sentirsi per lo studio.
La paura mi attanagliò lo stomaco e un improvviso senso di nausea mi investì facendomi girare la testa.

Restai li fermo, indeciso su come proseguire. Dovevo fingere e continuare, sperando in una ripresa o arrendermi affrontandone le conseguenze?
- Ho sventrato delle puttanelle per molto meno senza pensarci un'attimo-
Indietreggiai di colpo, quasi cadendo. Mi staccai dal corpo della micia che ancora attendeva paziente. Mi resi conto di star tremando.

Portai una mano alla testa dolorante, la sentii calda e sudata.
- Merda-
Non ero abituato a quel ruolo attivo nel gioco ed avevo avuto un cedimento che, sapevo, Val non avrebbe perdonato.

Gli occhi di Angie mi scrutavano perplessi da oltre le sue spalle, cercavano di capire il  motivo di quella interruzione.
Mi limitai a fissarla, con le braccia lungo i fianchi, impotente.
Come dovevo sembrarle patetico e inutile.

Rimasi inginocchiato alle sue spalle, ansimando piano, cercando di riprendere il controllo. Sentivo nel backstage rumori nervosi ma ancora nessuno osava parlare o fermare la scena. Forse per paura di offendere il nostro ospite.
Non avevo il coraggio di guardare nella loro direzione.

Angie provò a chiedermi spiegazioni ma si bloccò subito.  Probabilmente aveva capito il problema.
- Per forza, sei nudo sotto i suoi occhi. Come potrebbe non notarlo?-
Si girò lanciando un'occhiata ai capi. Sapevo cosa avrebbe visto. Lo sguardo rabbioso di Val le fece comprendere la fonte della mia ansia.

Stavo ancora cercando di capire come reagire quando Angie mi sorprese.
Mi prese per le spalle sorridendo. Portandosi più vicina al mio corpo mi coprì da occhi indiscreti cercando di tranquillizzarmi.
I suoi movimenti erano lenti e calcolati. C'era malizia nei suoi occhi felini.
Aveva anche lei indossato una maschera e stava prendendo le redini del gioco.

Ero un po' confuso ma sollevato quando con decisione mi spinse a sedere sul letto. Con calma sensuale mi fece aprire le cosce inginocchiandosi a terra davanti a me, portando il suo viso al mio bacino.

Chiusi gli occhi con un sospiro lasciandola fare. Portai i miei pensieri altrove, ritrovando pian piano il controllo che avevo perso.
Era piacevole ma non solo sessualmente parlando. Mi faceva stare bene avere qualcuno che si prendesse cura di me.
Lasciai che continuasse ancora un poco a stimolarmi.

Quando riaprii gli occhi incrociai il suo sguardo. Non volevo finisse così. Le presi il viso, facendola alzare e attirandola a me. Con delicatezza la portai sul mio grembo, riprendendo possesso di lei.

Angie mi guardava negli occhi, tranquilla, gemendo piano ad ogni mio colpo.
Nessuna traccia di imbarazzo, solo complicità.
Sembrava piacerle sul serio così aumentati il ritmo.

La buttai sul letto continuando la prestazione. La gattina si avvinghiò al mio corpo tremando.
Poi con un suono strozzato finii. Mi trovavo di nuovo sopra di lei ansimante.
Angie mi carezzò una guancia, dandomi un delicato bacio sul naso.

Era tutto così diverso. Mi sentivo bene.
Ovviamente nulla che facesse vacillare il mio orientamento sessuale. Era una cosa che andava oltre il sesso.
Quella persona che avevo davanti mi aveva dimostrato di poter avere la mia fiducia. Che con lei potevo essere me stesso, senza paura.

Ma purtroppo non era di lei che dovevo preoccuparmi.
Con colpo di tosse Valentino attirò la nostra attenzione. Un gesto rapido e nervoso fece capire agli operatori che le riprese erano finite. La stanza si svuotò in fretta.
Avevano notato il suo umore e nessuno voleva essere lì quando sarebbe esploso.

Two Angels in hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora