Non hanno rinunciato

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Angel

" Cosa dovrei fare?" Guardai Angie con gli occhi sbarrati, non potevo credere alle mie orecchie.
Da quando era tornata da quel fottuto hotel era strana, silenziosa, come se stesse tramando qualcosa. Non voleva dirmi nulla di più, per paura di farmi del male ma percepivo che quella fosse solo una scusa.

Spesso la vedevo parlare, a bassa voce, al cellulare e zittirsi non appena notava la mia presenza. Era tornata un paio di volte in quel posto, venendo pure punita per il ritardo sul lavoro. Ma la cosa non sembrava interessarle molto.
Passarono diversi giorni, prima che si decidesse a rendermi partecipe dei suoi pensieri e piani.

" Vuoi forse farci ammazzare?" Le chiesi, incredulo, quella fatidica sera in camera nostra. Mi sentivo esausto dopo un turno infinito, seguito da un incontro un po' troppo ravvicinato con Val.
" Angel, andiamo. Sono quasi certa che funzionerà. Qualcuno mi ha suggerito questa soluzione e penso davvero che potremmo farcela" Cercò di convincermi con decisione.

" E io sono quasi sicuro che sarà il mio culo a rimetterci. E poi chi sarebbe stato a suggerire questa idiozia? Il gatto?" Una fitta alla tempia mi fece chiudere gli occhi. Avrei fatto di tutto, in quel momento, per qualcosa di forte.
- Pensavo fossi meglio di così - Due occhioni gialli cerchiati di nero mi fissarono nel buio...delusi.

" Angel" Ero di nuovo a terra, tremante e sudato.
Di nuovo quel maledetto gatto e ora faceva pure il moralista. Non me ne bastava una, di felina bacchettona, al mio fianco?
Angie mi prese per un braccio, riportandomi a sedere sul letto. La testa mi pulsava dolorosamente.

" Se faccio questa fine anche solo pensando a loro" Dissi indicando il pavimento da dove mi aveva appena raccolto. " Come pensi possa resistere in quel luogo?"
Andare all'hotel, alla fonte dei miei ricordi e incubi mi avrebbe massacrato la mente. Non ne sarei uscito vivo.
Angie sembrava disorientata " Non posso, ne voglio costringerti. Ma credo davvero sia la tua unica possibilità"
Possibilità per cosa?

Mi alzai e presi a camminare nervosamente per la stanza. Non mi sentivo tranquillo.
" Sarà doloroso. Non avevo neppure immaginato quanto" Prosegui la gatta con le orecchie basse.  "La scelta è solo tua. Ma sappi che io ti starò sempre accanto. Ti fidi di me?"
Mi bloccai per guardarla meglio.

Quella piccola felina viola, che avevo così odiato all'inizio, era diventata talmente importante da quasi convincermi a mettere in atto questo fottuto piano suicida.
" Dolcezza, se non mi fidassi di te ti avrei già sbattuta fuori. Ti ricordo che sono armato"
Lei sorrise divertita.

" Comunque no, niente felini. Il Qualcuno è un potente Overlord. Se riusciamo, sarà lui a fare tutto il lavoro sporco"
Non ne ero proprio convinto. Cosa veniva in tasca ad un essere così potente ad aiutare un derelitto come me?
" E perché diavolo dovrebbe farlo?"

" Non l'ho chiesto. Ma suppongo sia perché si annoia"  Rispose lei, con un'alzata di spalle.
- Come scusa??-  Che diavolo avrebbe dovuto significare?
" Mi stai prendendo per il culo?" La micia emise un sospiro esasperato.
"Lascia perdere. La vera domanda è: Ci stai?"

Appoggiai, un momento, la fronte sul vetro freddo della finestra. Non era una grande visuale, la mia camera dava sul cortile interno, ormai vuoto e spoglio. Non era quello che volevo vedere, non per l'eternità.
" Facciamolo!" Presi la mia decisione.
- O la va o la spacca-

Angie saltò in piedi, battendo le mani eccitata. " Dobbiamo solo trovare il giorno giusto. Un giorno in cui Valentino, si dimentichi di darti istruzioni troppo precise che potrebbero farti punire" Mi strinse in un abbraccio, sempre saltellando. Sembrava non contenere più l'emozione.

Risi con lei, era contagiosa.
Ero ancora molto spaventato da tutta quella faccenda ma mi fidavo, volevo avere una speranza per un domani migliore.
" Organizzo tutto io. Tu non devi preoccuparti di nulla, ok?"
- È una parola, tesoro- Ma lo tenni per me.

Two Angels in hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora