- Mae, cosa ci fai qua? -
A Maeve si gelò il sangue.
Quella voce. Come dimenticarla?
Era lui, sì.
Mark.- Cosa ci faccio qua? Dovresti conoscermi, o no? Sai, vivo nei dintorni e vado al lavoro con il pullman, non ne eri a conoscenza quando eravamo assieme? -
- Ah, quindi vuoi farmi credere che lavori a più di 50 chilometri da Washington? -
Più di 50 chilometri? Ma che si era bevuto?
Maeve si guardò attorno, non riconobbe subito la strada. Ci pensò un attimo e poi capì: quello era il pullman che prendeva per raggiungere Jess, la sua migliore amica!
- Ma perchè mai ho preso questo pullman? Dio mio, arriverò tardissimo al lavoro..il signor Wayne mi ammazzerà - disse Maeve ad alta voce.
Mark trattenne una risata e, appena Maeve scese dal pullman, la seguì. Si propose di riportarla indietro, non a casa sua, ma sul posto di lavoro.
- No, grazie, preferisco prendere un altro bus fino alla mia fermata, e poi prendere quello giusto, non appena ne passerà un altro. -
- Dai, Mae, non voglio mica far.. -
- E non chiamarmi più "Mae", mi chiamo M.A.E.V.E. ..mi piace il mio nome, lascialo così com'è. -
- Oh, okay M.A.E.V.E. Sei contenta?
Comunque, volevo dire..non voglio mica provarci con te, o farti tornare sui tuoi passi perchè.. -
- Perchè sarebbe inutile, primo. Secondo, perchè potresti ritrovarti con il naso rotto e, terzo, perchè non ho assolutamente bisogno di farlo. Ho fatto la scelta migliore, per tutti e due. Io non t'amavo più, ma non volevo comunque farti soffrire. Non ti amo, Mark, mettitelo in testa. Non c'è più stato un noi e nè ci sarà più. Ci sarà un tu ed un io, separati, non uniti. Quindi, per cortesia, lasciami stare. -Mark sembrava confuso, davvero Maeve pensava che stesse ancora sprecando del tempo dietro di lei? Erano settimane che si era lasciato Maeve alle spalle, si stava rifacendo una vita, e si stava sentendo con una certa Terry. Capitolo Maeve archiviato.
- Pensi che tutto giri intorno alla genetista super intelligente, mia cara Maeve? So che non mi amavi, non l'hai mai fatto. E, detto sinceramente, forse nemmeno io ti amavo. Ti trovavo bella, e forse stavo con te solo perchè potevo portarti a letto e godere come un matto. Bene, detto questo addio Maeve, io ti lascerò stare, fa' lo stesso. - finì la frase non appena passò un pullman, e lo vide andar via.
Maeve si trovò a pensare a quello strano incontro.
Strano..non era strano vedere Mark, si era quasi abituata a vederlo sotto casa sua, fuori dal bar o dalla pizzeria. Stalker. Non l'aveva denunciato solo perchè pensava di conoscerlo, non sarebbe mai arrivato a tanto.
Ciò che trovava strano era ciò che si erano detti, le parole uscite dalla bocca di ognuno.
"Io non ti amavo più", invece l'ha amato, ammise a sè stessa.
"Ti trovavo bella, e forse stavo con te solo perchè potevo portarti a letto e godere come un matto", davvero Mark stava con lei solo per qualche scopata?Pensò che, dopo quella discussione, non si potrà mai essere certi di qualcosa o qualcuno.
E pensò anche che il capitolo Mark-stalker fosse acqua passata.
Pensò.E, mentre pensava, aspettò il prossimo pullman.
Salve lettori e lettrici, mi devo scusare tantissimo per due motivi:
A. la lunghezza del capitolo, o meglio..la non lunghezza
B. il capitolo in sè, penso sia il capitolo più orrido che abbia scritto fin'ora. Ero partita con un'idea che è cambiata più scrivevo, fin nel perdersi e perdere di senso..scusate, cercherò di rifarmi.
- Spencer's lover.
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Against everything.
Fanfiction"Essere amati profondamente da qualcuno ti dà forza. Amare profondamente qualcuno ti dà coraggio." - Lao Tzu. Lui, agente Spencer Reid, anzi Dottor Spencer Reid. Profiler della BAU: unità di analisi comportamentale di Quantico, Virginia. Lei, Maeve...