New family, new life.

101 6 0
                                    

Dopo la morte di Ethan, Samantha si ritrovò con un piccolino per casa, e nessun altro su cui contare.
Senza Ethan, l'altra persona che amava veramente era Spencer. Ma come poteva addossare tale peso su un bambino così piccolo?
La madre era malata da anni ormai, suo padre era morto quando era piccola, e non c'era nessun altro parente con cui avesse instaurato forti legami. Doveva farcela da sola.

Così, Samantha si ritrovò ad essere una madre single, e cercò di crescere Spencer nei migliori dei modi.
Cosa che le riuscì per ben poco tempo. Difatti, quando Spencer aveva poco più di 8 anni, Samantha cadde in un profondo stato di depressione, tentando più volte il suicidio, sotto gli innocenti occhi del figlio.
Gli assistenti sociali optarono per separare madre e figlio, mandare Samantha in una struttura nella quale si sarebbero presi cura di lei, ed affidare Spencer ad una qualche famiglia, in migliori condizioni.
A Spencer fu comunque concesso di fare visita alla madre, una volta a settimana finché non fosse stato maggiorenne, dopodiché ci sarebbe andato se e quando lo avesse desiderato.

Così, Spencer si trovò a vivere nella famiglia Johnson:
Greta, colei che sarebbe stata sua "madre", era una robusta donna sui 40, capelli castani portati in un caschetto, un po' buffo pensava Spencer; occhi color nocciola, pronti a dare a Spencer il meglio che potesse offrirgli.
Paul, il suo nuovo "padre", aveva 5 anni in più di Greta, era un uomo parecchio alto, calvo e magro. Aveva dei bellissimi occhi verdi, i quali promettevano lo stesso amore che Greta voleva dare al nuovo arrivato.
Spencer si ritrovò ad avere una sorellona ed un fratellino. Sofia e Ricky, rispettivamente di 14 e 5 anni. Sofia aveva lunghi capelli castani, spesso raccolti in una treccia, stessi occhi del padre, ma viso della madre. Ricky era un vivace bimbetto con dei riccioli color oro - da dove fosse saltato fuori quel colore, rimane un mistero. Occhi meravigliosamente verdi, parecchio timido. Come Sofia, del resto. Guardavano Spencer in un modo strano, dovevano abituarsi all'idea di avere un nuovo "fratellino".

- Coraggio Spencer, vuoi vedere meglio la casa? Sono certa che Sofia saprà farti da ottima guida, e che Ricky possa accompagnarvi - disse Greta, incoraggiando i bambini a fare come aveva detto.
Così, i tre si avviarono, e Greta mostrò a Spencer tutte le stanze della loro casa, concludendo il giro con la sua nuova cameretta, che condividerà con Ricky. Ricky sembrava entusiasta all'idea, seppur stranito.

Spencer sobbalzò, sentendo qualcosa toccargli la gamba.
Si voltò, e vide una palla di pelo nera, un cagnolino, un cucciolo.
- Oh, non ti avevano parlato di Sasha? È la nostra cagnolina, un meraviglioso cane lupo. Spero tu non abbia paura dei cani.. - spiegò Sofia.
- N..no - balbettò Spencer che, fino allora, non aveva aperto bocca - Mi ha preso alla sprovvista, tutto qui. Sapevo del cane. -

Sofia, Ricky e Spencer si trovarono a parlare del più e del meno, di ciò che due bambini ed una neo adolescente potessero parlare.
Ricky, con tutto il tatto che possedeva, se ne uscì così:
- Ma sei qui con noi perché i tuoi genitori non ti volevano più bene? -
- RICKY! Non dire mai più una cosa del genere, ma sei stupido? Scusalo Spencer..scusalo tanto - Sofia divenne tutta rossa, di rabbia per il fratello, di vergogna per Spencer. Trascinò fuori il fratello dalla stanza, ci restarono per un buon quarto d'ora.

Gli starà spiegando perché mi trovo qui a vivere con loro, si disse tra sé Spencer.
Colse l'occasione di trovarsi da solo per perlustrare ulteriormente la sua nuova stanza.
Era parecchio grande, molto più grande di quella che aveva nella vecchia casa. Un letto a castello si trovava sulla destra, il suo posto sarebbe stato quello in alto, adorava osservare le cose dall'altro, con un'altra prospettiva, diceva lui.
La federa del cuscino era di un azzurro cielo, difatti vi erano stampate delle nuvolette bianche, ed il lenzuolo richiamava quel motivo, con delle linee, a simulare il soffio del vento. Spencer adorò da subito quel letto, e la metafora che si era creato su di esso.
Le nuvole, il vento. Quel letto era il suo cielo, da lì avrebbe potuto correre sempre più in alto, immaginare che suo padre fosse sempre lì, accanto a lui.

Quando Sofia e Ricky entrarono nuovamente nella stanza, trovarono Spencer in piedi sul letto in alto del letto a castello, con le braccia tese verso il cielo, gli occhi chiusi ed un sorriso stampato in faccia.
Sofia intuì cosa stesse facendo, quindi invitò il fratellino a fare silenzio, e lasciare che Spencer si accorgesse di loro da solo.
Cosa che fece subito, sentenziandoli così:
- Guardate che sarò pure un bambino senza padre e con una madre caduta in depressione, ma sono intelligente. Anche se, nel sentire delle persone entrare in una stanza non ci vuole poi cotanta intelligenza. -
Ricky rimase a fissare Spencer, fissandosi sulla parola 'cotanta'.

- Sofia, Ricky, Spencer, a tavola! - la dolce voce di mamma Greta distrasse Ricky dai suoi pensieri, e fece andare i tre verso la cucina.

- Buon appetito! - dissero insieme mamma e papà Thompson.
- Buon appetito! - risposero all'unisono i tre "fratelli".

Durante la cena, ci furono alcuni minuti di silenzio imbarazzante, sempre interrotti da papà Paul, il quale chiese a Spencer se l'arrosto di patate fosse di suo gradimento, se gradisse un bicchiere di acqua, succo d'arancia o coca cola, se fosse sazio ed altre domande sul cibo.
Finché trovarono qualcosa che fece stare incollati sul televisore i bambini, diatraendoli e facendogli gradire lo spettacolo. Una nuova puntata di Doraemon, per la quale Sofia e Ricky andavano matti, e che Spencer adorava a sua volta, lo si notava dai suoi occhi, completamente rapiti dai vari gadget che lo stravagante gatto faceva scoprire al suo strampalato amico umano, Nobita.

Al termine di esso, si erano fatte le nove e mezza.
- Coraggio ragazzi, è ora di andarsi a lavare i denti e mettersi sotto le coperte, dopo che vi sarete anche indossati il pigiama! - disse mamma Greta, così che anche Spencer capisse e seguisse una delle poche regole fisse che vigevano nella sua nuova casa.

Si lavarono i denti e si misero il pigiama, dopodiché mamma Greta rimboccò le coperte al piccolo Ricky, e fece per avvicinarsi a Spencer, il quale la stava guardando con i suoi dolci occhioni interrogatori.
- Piccolo, posso capire che per te non sia facile e veloce abituarti a questa casa, questa famiglia, questa vita. Infatti, avrai tutto il tempo che ti serve, non ti mettiamo assolutamente fretta! Preferisci che salga sulla scaletta e rimbocchi le coperte anche a te, o ti senti troppo grande o ancora disorientato? -
- Signora Thompson.. -
- Greta, almeno per nome.. -
- Greta, è stata una giornata strana e faticosa, in un certo senso, per me. Non sarà facile, sì. Ma sarebbe bello addormentarmi dopo che tu mi rimbocchi le coperte. D'altronde, dovrai essere la mia "mamma", no? -
A Geeta si riempirono gli occhi di lacrime - Piccolo, non ho intenzione di prendere il posto della tua mamma, sia chiaro. Ma ti vorrò bene come se lo fossi a tutti gli effetti. Ed ora dormi, angioletto. - così, diede un bacetto sulla fronte di Spencer, augurandogli una serena notte piena di dolci sogni.
- Buonanotte, Ricky. -
- Buonanotte, fratellino. -

Fratellino..

Ciaaaao lettori e lettrici, spero che questo nuovo capitolo vi piaccia! Fatemi sapere le vostra lasciando un like o un commento, ne sarei davvero lieta.
- Spencer's lover.

Against everything.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora