" Bliztø in questi giorni sta lavorando ad un caso con quella puttanella, quindi non voglio disturbarlo "
Furono le prime parole che dissi subito dopo aver introdotto il tema di "hai parlato con Bliztø oggi?" Dove Tomie aveva risposto con un semplice no, mentre io come al solito mi ero completamente persa nella domanda spiegando la mia situazione di amicizia dove io lo cercavo e beh..se non lo facevo, eravamo sconosciuti.
Lui teneva a me, o almeno lo speravo. Essendo amica di un pazzo che si sarà scopato mezzo inferno sono abituata ad essere ignorata e cercata solo per bere o per sentirlo parlare male del piccione omosessuale a cui faceva la corte.In effetti è passato un po' di tempo da quando ha parlato per l'ultima volta di Stolas Goetia, un nobile che dell'opinione e la vita degli imp come lui ci si pulisce il culo insomma. Doveva per forza scopare con lui una volta al mese, ed anche se controvoglia, doveva passare gran parte della nottata a farlo divertire con i suoi giochetti sessuali.
" Iside, sono 14 minuti e mezzo che parli di lui, ho capito che ti manca. Finiscila qua. Parliamo di qualcos'altro per l'amor del cielo. "
Disse Tomie tutto d'un soffio, mentre dalla bocca e dal naso faceva uscire dense nuvole di fumo che provenivano dalla punta fumante della sua Blackdevil.
" si lo so, ma.. "
Tomie mi Misa il dito sulle labbra zittendomi.
" Iside. Hai finito qui la tua tiritena su quel cornuto. "
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La passeggiata si faceva noiosa dopo vari minuti di silenzio che venivano divise da dense nuvole di fumo, che scorreva fuori dalla bocca di Tomie. Per me, ancora "sotto cura", era impossibile fumare davanti alla mia coinquilina poiché ero ancora debole. Non ero debole, ma ero fragile in quel momento, ma a Tomie non importava l'aggettivo né il contesto; fumare non era permesso, anche se lei mi sbuffava addosso dense nuvole di nicotina.
Finalmente dopo vari minuti Tomie finì la sigaretta e la lanciò per terra pestandola con il tacco dello stivale nero che indossava, e finalmente parlò." Che ne dici se torniamo a casa? Sono 45 minuti che siamo fuori, direi che è già tanto per te. "
La guardai con sguardo indifferente, le gambe non mi dolevano e le mie cosce non chiedevano pietà, ma un po' di riposo non mi avrebbe fatto male.
" E va bene, che si mangia stasera? "
" Cristo santo Iside! "
Disse lei abbastanza scocciata dalle mie molteplici domande. La guardai sorridendo e dopo essersene resa conto scoppiò a ridere tirandomi una pacca sulla schiena.
Faceva così quando era scocciata, ma con il mio aiuto un sorriso o una risata scoppiava sempre sul suo viso come un lampo nel cielo limpido d'agosto; anche se non c'erano temporali." Ora torniamo a casa e basta, questi stivali mi stanno uccidendo. "
" Ma sei già morta! "
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Ci eravamo dimenticate di pulire casa, e si vedeva, era un macello. La muffa aveva di nuovo conquistato gli angoli delle pareti più alte, come edera sui muri di un castello, mentre una pila immensa di panni si innalzava pendente sul divano. Le prime parole di Tomie appena varcate la porta furono:
" Che casino. "
Erano parole sputate, ma almeno aveva parlato. Aveva ragione dopotutto, era un misto di muffa, panni e spazzatura buttata alla rinfusa.
" Pensavi che si sistemasse tutto automaticamente? "
" No, ma che tu almeno avessi avuto la decenza di buttare le cartacce di ieri sera. "
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•°Come falene verso la luce°•
De Todo«oh beh se fosse per me le ucciderei le falene» sussurrò il demone tenendo lo sguardo fisso sulla ragazza che lo teneva tra le sue grinfie, facendolo galleggiare nella marea di gente che ballava su di loro. «Scemo, lasciati andare» disse la ragazz...