|1-la mia stella

202 11 1
                                    

"Pie non puoi capire"
"Cosa Marcolino?"
"Ho trovato un posto bellissimo, ti ci devo portare"
Okay, è il mio migliore amico ma delle volte dubito di potermi fidare di lui.
"Dovrei preoccuparmi?"
"Nooo ti ripeto è bellissimo"
"Ma daii dimmi di più"
È iniziata una guerra, da una parte ci sono io che voglio saperne di più, dall'altra egli che non cede affatto, nonostante io lo colpisca nei suoi punti deboli.
"Pietroo...basta...ti prego"
"Tanto comunque non te lo dirò"
"Ma come, non funziona più l'arma segreta del solletico?"
"Non corrompermi"
E alla fine ha vinto egli, come ogni volta.
La mia dignità e il mio orgoglio non esistono con lui, ho sempre preferito vedere i suoi occhi brillare, pensando di aver vinto una battaglia ardua, e sentire le sue prese in giro, invece che godermi la gloria della vittoria. Ho sempre preferito la sua felicità al mio egoismo. Tengo a Marco più di chiunque altro, forse anche più di quanto tenga a Sangy, o mamma, o Asia. Ci siamo sempre stati l'uno per l'altro e spero che sarà per sempre così.

Marcolino💜🤪
Daiii Pietro
Ti muoviii
Sono qui giù che ti aspetto
19:47
Pietro principino💚😝
Marco smettila
Io ho paura di te
E se volessi portarmi in un posto sperduto e abbandonarmi lì😣? No grazie                                                        
                                                                                   19:49

Marcolino💜🤪
Ma muoviti
Coglione              
                                                                                    19:50

Egli non sa che io in realtà sto impalato davanti allo specchio a fissare il mio riflesso. Non sa che mi sono cambiato almeno una decina di volte perché ho difficoltà a vedermi bello. Ho solo trovato una scusa, buttandola sul ridere, perché non voglio che debba aiutarmi ad affrontare anche quest'altro problema.
Alla fine scendo, dopo poco, e lo trovo appoggiato al motorino. Appena avverte la mia presenza ripone il telefono in tasca e mi riserva la sua solita battuta.
"Che principe, dovresti smetterla di essere così regale, io sfiguro vicino a te"
"Ma smettila, e muoviti che sono curioso"
Saliamo sul motorino e per un attimo dimentico anche il perché. Adoro sfrecciare per le strade di Empoli con il vento che scompiglia i capelli nonostante il casco, adoro guardare quello che ci circonda, anche se sono sempre le stesse case, le stesse persone, le stesse strade, ma la cosa che adoro di più è stringere Marco tra le mie braccia. Io, al suo contrario, sono una persona che ama il contatto fisico, per lo meno con le persone a cui tengo di più, e il motorino è sempre un buon pretesto per abbracciarlo. Ma io Marco lo conosco molto bene, più di quanto si conosca lui stesso, e so che a lui non dispiace per niente la mia vicinanza. Mi poggio delicatamente sulla sua schiena e mi beo di quella sensazione di libertà, dopo una settimana passata a studiare. Qualche minuto dopo sento che spegne il motore. Siamo arrivati.
Non capisco bene dove siamo, non credo di averlo mai visto questo posto.
"Ma siamo ancora a Villanova?"
"No, ma siamo poco distanti"
Infatti, impossibile non conoscere ogni angolo di quel minuscolo quartiere.
È una grande distesa di verde, illuminata da quattro o cinque lampioni che diffondono una luce molto fioca, e ornata di qualche panchina.
Tolto il casco, ci dirigiamo verso questa e lui mi invita a sedermi sul prato.
"Ho scoperto questo posto due o tre mesi fa, stavo facendo un giro e mi sono fermato ad ammirarlo.
Era giorno, ma mi aveva colpito lo stesso.
Mi sono promesso di tornarci, di sera, volevo vedere una cosa"
"E non ci sei mai più tornato"
"No ma perché aspettavo l'inverno"
"Volevi vedere le stelle qui"
"E volevo che tu fossi con me"
Marco quando parla delle stelle inizia a riflettere la loro luce, i suoi occhi si illuminano, parla ininterrottamente e io sono ben felice di ascoltarlo, fingendo di capirci qualcosa. È l'unico momento in cui lo vedo davvero rilassato.
"Guarda! Avevo immaginato quanto potesse essere bello guardare le stelle qui, ma non pensavo che avrebbe superato le mie aspettative"
"Quella è bellissima, guarda quanto brilla"
"Si chiama caph, è la più luminosa della sua costellazione"
*Ti assomiglia un po'* penso
"Lo sai perché ho portato te?"
Faccio un cenno di dissenso
Egli volge i suoi occhi ai miei
"Perché sei la mia persona preferita e amo parlarti delle stelle perché sei l'unico che mi ascolta davvero"
Mi stringe in un abbraccio e rimango inerme per qualche secondo avendo sentito un movimento nello stomaco. Poi ricambio la stretta.
"Credo che quella stella ti assomigli un po'"
"Cosa?"
"Marco, sei la mia caph"

{angolo autrice}
ciaoooo
questo è il primo capitolo, un po' cortino, vi chiedo scusa per l'attesa, ma ho deciso di pubblicare un capitolo solo se ne ho già un altro pronto. credo proprio che vi toccherà aspettare una settimana tra l'uno e l'altro! spero vi sia piaciuto questo intanto, lasciate una stellina se vi va, al prossimo❤️

caph, la mia stellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora