|5-difficile

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"Ciao Asia, c'è Pietro in casa?"
Bastava rispondere di no, ma purtroppo mia sorella non l'ha fatto.
Sento i passi di Marco mentre sale le scale, accompagnato dalla voce di Asia.
A:"Non so cosa sia successo, è chiuso in camera da quando è tornato dal bunker"
M:"È colpa mia"
Sono davanti alla porta, mia sorella va via.
"Pietro, sono io, mi fai entrare?"
La sua voce è preceduta dal rumore delle sue nocche che sbattono sul legno della porta.
Sento un sospiro, alla mia riposta muta.
M:"Ti prego, lo so di aver sbagliato, mi lasci entrare, ho bisogno di parlare con te"
"Marco, io ti sono sempre stato vicino, ma non puoi farti questo. Non sai quanto ti odio quando ti fai del male da solo. E odio pure me perché...senti lascia stare, va via"
M:"cinque minuti, poi ti lascio in pace, ma ascoltami per favore"
Con la poca forza che mi rimane mi dirigo verso la porta, che apro e richiudo in fretta.
"Che vuoi?"
Accendo una sigaretta, sperando che la nicotina faccia il suo effetto.
M:"Ascolta, mi dispiace, ma, a me, lei manca. Io ancora non riesco a crederci, al fatto che mi abbia lasciato per mettersi con un'altra persona, che tutto sia successo da un giorno all'altro. A volte spero che sia solo frutto della mia fantasia questa situazione, e quando le scrivo sono convinto di ricevere messaggi sdolcinati dove mi dimostra che mi ama, non dove mi dice di dovermi dimenticare di lei"
"Non puoi continuare a vivere nella menzogna. Apri gli occhi."
M:"Pietro, almeno tu, cerca di capirmi, ti prego"
"Ma tu cerchi di capire me? Non sai quanto è difficile ascoltarti parlare per ore, da mesi di questa cosa. Io mi sono stancato, di ascoltarti parlare di lei, di quanto stai male sapendo che non fai nulla per cambiare la situazione. Sembra quasi che ti vada
bene così"
Sento l'aria appesantirsi. Questa conversazione non finita bene.
M:"tu credi questo? Non hai mai visto tutti gli sforzi che ho fatto e che continuo a fare per cercare di superare tutto?"
"Pensi servano a qualcosa se poi mandi tutto all'aria con un semplice messaggio?"
M:"a te cosa importa?"
"Marco mi importa, perché io, se non lo avessi capito, ci tengo a te. Mi importa perché io ti ho calmato quando piangevi, io ti ho ascoltato parlare innumerevoli volte dicendo sempre le stesse cose, io ho dovuto a rassicurarti quando credevi di essere il problema. Sono sempre e solo io a fare tutto questo per te, cazzo! E si mi importa perché io a vederti piangere non sono felice, mi importa perché non voglio che tutto il tempo che ho speso a starti accanto e a spiegarti quanto tu valga sia stato vano. Voglio che ti rendi conto della cazzata che stai facendo. Vuoi tornare a stare male?"
M:"no non voglio. Ma io non voglio che tra di noi finisca"
"È GIÀ FINITA TRA DI VOI, LO CAPISCI? TI HA SOSTITUITO CON UNA PERSONA CHE CONOSCE A MALAPENA."
M:"non urlare, ti prego"
Stiamo litigando, ma mi sale un po' un senso di colpa questa sua richiesta, so bene quanto gli faccia paura che qualcuno urli.
"Marco, non sai quanto è difficile per me"
M:"ma spiegami meglio, io non capisco"
"Vai via"
M:"perché non mi dici cos'hai?"
"Anche se te lo dicessi non capiresti, lasciami da solo"
Mi giro verso il balcone, non voglio che noti le lacrime che minacciano di scendere.
M:"ma noi abbiamo sempre risolto tutto insieme, lascia che ti aiuti"
"Lo credevo anche io, ma evidentemente non è così"
M:"spiegami come dovrei aiutarti se non ti lasci mai andare, se non dici mai cosa ti passa per la testa, io ce l'ho sempre messa tutta"
"Devo chiederti scusa perché non ti parlo dei miei problemi? Sai bene quanto sia difficile per me chiedere aiuto per la minima cosa"
M:"sembra che tu non ti fidi di me"
"A me invece sembra il contrario, dato che mi chiedi consigli e non li segui mai"
M:"io volevo soltanto parlarti e risolvere"
"Io voglio che tu faccia prima pace con te stesso, non riesco più a stare dietro alle tue indecisioni, fanno crollare anche a me, e ne ho già di motivi per stare sul fondo"
M:"bene ognuno per le sue, così non ti porto altri problemi"
"Fantastico, meglio per entrambi"
M:"ciao Pietro, scusami se sono debole"
Potrei giurare di aver sentito un velo di incertezza in queste sue parole come se stesse per cedere al pianto. Ma questa volta non posso dare la colpa a me, né tantomeno posso mettere le sue scelte sbagliate sopra a quelle giuste. Le lacrime ora scendono libere, sento il nodo in gola farsi sempre più stretto, la voglia di urlare è tanta. Inizia anche a piovere. Mi rifugio nel letto, cercando il calore che solo un abbraccio potrebbe darmi.

{angolo autrice}
alloraaaa capitolo scritto molto velocemente rispetto agli altri (ovviamente di notte), forse perché io sono per le cose tristi ;)
spero che pubblicandolo a due giorni di distanza dall'altro possa farmi perdonare un pochino e soprattutto spero che vi piaccia, se vi va lasciate una stellina.
non volevo dirlo, ma prima di iniziare la storia  credevo di saper scrivere meglio, sono sempre un po' indecisa se pubblicare o meno perché non mi convincono più di tanto ;

caph, la mia stellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora