Marco's pov
Ma vaffanculo sto bastardo. Non mi lascia spiegare e non dice mai quello che gli passa per la testa. Giuro che non lo sopporto. Mi maledico per l'idea che ho avuto prima. Una passeggiata. Ora piove e mi ritrovo a correre sotto l'acqua. Fantastico Marco, hai delle idee grandiose. Ad un certo punto mi fermo. Realizzo solo adesso quanto vorrei piangere come sta facendo adesso il cielo. Devo ammetterlo, sono andato da Pietro per egoismo, perché so che ho bisogno di lui. E forse non riesco ad accettare che anche lui si sia stancato di me, come hanno sempre fatto tutti. Non lo accetto perché mi sono legato troppo a lui, ed è l'unico che mi è sempre rimasto accanto. Mi siedo sotto un portico, aspetto che la pioggia diminuisca almeno un po', e sento che le lacrime mi stanno bruciando sulle guance. Sapevo che sarebbe andata a finire così. È tarda sera, ogni tanto passa qualche macchina o qualche persona che cammina in fretta. Decido di alzarmi, per il momento il temporale non passerà.
"Marco"
Sento una voce affannata. Ma sarà nella mia testa.
"Fermati!"
Questa volta sembra che l'abbia sentito davvero.
Strano.
"Marco. Ti fermi? Non ce la faccio più a rincorrerti"
Mi volto e dietro di me c'è davvero qualcuno. C'è Pietro.
"Basta, Pietro, davvero. Lasciami andare anche a tu"
P:"ma che cosa dici"
"Dico che mi sono scocciato di tenerti ancorato a me e ai miei problemi, non serve, e soprattutto non voglio"
P:"ma io voglio aiutarti"
"Ma io non riesco a parlarti, e tu non riesci ad aprirti con me"
P:"ma io ho solo un po' di difficoltà, ma comunque adesso parliamo di te"
"Possiamo smetterla di farci male? Non lo sopporto più, mi fa stare male anche stare con te"
P:"non siamo più gli stessi? Siamo cambiati tanto si, sono cambiate tante situazioni, è passato il tempo ma non dimenticarti mai che noi siamo sempre Marco e Pietro, due amici che si raccontano tutto, che condividono lo stesso letto, le stesse passioni, le persone a cui vogliono bene"
"Pietro, io sto tanto male"
Mi si crea un groppo in gola prima che possa finire la frase, e nella voce si avverte un tono di dolore. Sento l'asfalto precipitare sotto i piedi. Vorrei solo essere stretto dalle sue braccia.
Forse ha ragione lui. Siamo cambiati tanto, ma infondo siamo sempre gli stessi.
Come se potesse percepire quello che penso, mi stringe in un abbraccio che sembra non finire mai. Le sue mani, mi fanno sentire al sicuro, il suo respiro si fonde, quasi, con la mia pelle, i suoi occhi navigano preoccupati nei miei e io so che stanotte sarà speciale perché sto correndo al suo fianco verso casa mia, che accoglierà ancora una volta la sua presenza e finalmente potrà essere degna della sua definizione.
"Oh Pietro! Non gocciolare sul pavimento"
P:"ma come dovrei fare, sono zuppo!"
"Avresti dovuto pensarci prima. Se solo fossi più intelligente avresti preso un ombrello, o saresti venuto con la macchina"
P:"credi che abbia avuto la lucidità per fare una delle due cose? E poi pensaci, è sembrata una cosa così romantica!"
Per un attimo cala il silenzio. Romantico. Qualcosa di romantico tra me e Pietro? Noi siamo solo amici, insomma, no? Io so che non potrei più fare a meno di lui, ma è perché gli voglio bene. E lui invece, cosa prova? Interrompo l'imbarazzo creatosi per la stupidaggine che ha detto.
"Spogliati, no? Semplice, veloce ed efficace?"
P:"tu invece puoi allagare la casa?"
"Si da il caso che sia la MIA casa, in cui vigono le MIE regole, quindi, mh, si"
P:"bastardo"
"Guarda che ti ho sentito"
P:"Mh si, e cosa vorresti farmi? Mettermi in punizione?"
"Nah semplicemente passo all'attacco"
Mi avvicino a passi ampi verso di lui, pronto a provocargli il solletico. 21 anni e ancora soffre per il solletico.
P:"basta, basta"
"Perché mai dovrei fermarmi?"
P:"forse perché ti sto implorando di farlo?"
"Ah, e secondo te..."
Perdo un attimo le parole, come i miei occhi si perdono tra i suoi occhi e le sue labbra. Aspetta, cosa? Pietro, le sue labbra? Vorrei fermare il tempo per capire cosa mi sta passando per la testa, ma non posso farlo e la mente sembra non collaborare, è andata in blackout.
P:"cosa?"
Nei suoi occhi vedo un'espressione di sfida.
"Pietro posso baciarti?"
P:"eh?"
"Non lo so perché, ma ho una voglia irrefrenabile di farlo"
Prima che possa muovermi, procede ad incollare le nostre labbra in un bacio. Presto diventa rumoroso, bagnato e prosciuga ogni briciolo di ossigeno che possediamo ma staccarci sembra impossibile. Soprattutto perché una volta che ci saremo allontanati forse le nostre lingue non si intrecceranno mai più, i nostri respiri non si confonderanno mai più, i nostri volti non saranno così vicini mai più. E non credo che qualcuno dei due abbia voglia di arrivare così presto a questa conclusione.{angolo autrice}
ciaooo
I capitoli mi convincono sempre di meno ;/
spero che a voi piacciano almeno un po', se è così lasciate una stellina
domani inizio scuola, tanti sentimenti contrastanti
godetevi questo capitolo "carino"
non vi dico nulla anche perché neanche io conosco il contino, devo ancora deciderlo ;)
(potrei farvi soffrire, si, ma per una buona causa)
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caph, la mia stella
RomanceCiaoooo! Questa è una storia su fares e caph, frutto della mia fantasia, che verrà eliminata nel caso in cui verrà considerata inopportuna dai protagonisti. Ci tengo a dire che la scrivo per puro divertimento e per il piacere di condividere quello c...