|3-cuscino

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Dell'altra sera ricordo poco, quasi niente. Solo il sapore di vino e alcool di vario genere che avevo in bocca quando mi sono svegliato la mattina successiva. Solo Dio sa quanto avrei voluto svegliarmi con la stessa sensazione della sera precedente, con la mente che volava chissà dove. Perché? Perché man mano che mi sono ripreso dalla sbornia sono riaffiorati i ricordi. Il ricordo di me che chiedo a Marco di ballare, di lui che accetta, della sua pelle sotto i miei polpastrelli, del suo respiro sul mio collo, delle sue dita avvinghiate alla mia schiena e del suo sorriso. Quelle sensazioni non avrei voluto ricordarle perché sono destinato a vivere lontano da queste, lontano dalle attenzioni di Marco. L'ultimo dei ricordi, però, vorrei rimanesse indelebilmente nella mia memoria, era da tanto che non vedevo sul suo viso una tale luce. Ed è grazie a me che questa è riuscita a sorgere. Ogni tanto riesco anche ad essere fiero di me stesso.
Ora mi tocca sollevare la testa, pesante ancora oggi, dall'isola della cucina e bere il caffè che mi ha gentilmente preparato mamma. Non so come farei senza di lei, si è sempre presa cura di me e continua a farlo. Ella e Asia sono le uniche donne della mia vita. Mi capiscono, anche quando non parlo. Infatti, noto mamma scrutarmi con uno sguardo desolato e preoccupato.
Pa:"Tesoro, tutto bene?"
"Si mamma, ieri sera ho bevuto un po' troppo"
Pa:"È successo qualcosa che non so?"
"No, volevo staccare un po', smettere di pensare"
Pa:"Asia mi ha detto che hai ballato con Marco. Dice che vi ha visto, entrambi, felici dopo tanto che non capitava. È anche tanto che Marco non viene a qui, se ti va puoi invitarlo, mi manca la sua presenza, è un bravo ragazzo"
"Marco sta passando un brutto periodo, spesso è giù, io sono il suo migliore amico, cerco di aiutarlo come posso"
Pa:"Lo vedo, la sua tristezza riflette su di te"
"È solo che ci tengo a lui, e mi fa male vederlo così"
Pa:"Invitalo a pranzo, dai"

Così mi sono ritrovato a telefonare a Marco, per chiedergli di venire. Infondo è domenica, non dobbiamo lavorare ed egli passa sempre da solo questo giorno. Non ha neanche la compagnia di un animale, io accanto a me ho sempre Sangy.

M:"Pietro?" mi risponde, poi procede a sbadigliare
"Marco, scusa se ti ho svegliato. Mamma mi ha chiesto di invitarti qui a pranzo, se ti va"
M:"Certo! Non potrei mai rifiutare un invito della Paola. Dieci minuti e sono da te"
"Ti passo a prendere?"
M:"No, non ti preoccupare, aspettami lì"

Mi ritrovo a sorridere, gioisco per le piccole cose. O forse sono solo felice che Marco venga qui.

"Mamma, Marco arriva fra poco"
Ed ella, già con gli utensili da cucina davanti, sorride.

Suona il campanello e io mi alzo dal divano, raggiungendo quasi di corsa la porta.
Sangy mi segue e appena scorge Marco si avvicina a lui, cercando di saltargli addosso.
M:"Ciao Sangy! Diventi sempre più bello"
Mi intenerisco a guardare la scena. Marco che accarezza dolcemente la testa di Sangy.
Mamma ci raggiunge in fretta e stringe in un caldo abbraccio il ragazzo.
Pa:"Marco, ciao! Quanto tempo"
M:"Davvero. Grazie dell'invito, Paolina"
Pa:"Asia ancora dorme. Ci pensate voi a svegliarla?"
La ragazza aveva fatto più tardi del fratello. Dopo che entrambi furono giunti a casa, la minore si era recata nella stanza della madre e le aveva raccontato della felicità che aveva visto negli occhi di Pietro. Avevano parlato di quanto egli fosse innamorato.
La sera precedente, invece, era di nuovo rincasata tardi, ma aveva semplicemente trascorso una serata dalla sua amica Camilla.
"Asia, svegliati"
Marco, rimasto sull'uscio della porta, guarda la scena, rimanendo in disparte per non invadere la privacy della ragazza.
A:"Dai, Pietro, cinque minuti"
"Muoviti, poi ti addormenti di nuovo"
A:"Stai zitto coglione"
La sorella afferra il cuscino posizionato, fino a qualche istante prima, sotto la sua testa, intenzionata a lanciarlo al fratello. Ma Pietro schiva molto bene il colpo.
M:"Ahia"
Si, il cuscino è arrivato dritto in faccia a Marco.
A:"Ma che"
A:"Ciao Marco, scusa, volevo colpire Pietro"
M:"Ah, no, tranquilla"
Marco raccoglie da terra il cuscino e mi ritrovo con questo schiacciato sul naso.
"Ma insomma, cos'è? Una coalizione contro di me?!"
Gli altri due presenti nella stanza si lanciano sguardi complici. Presto in aria si trovano cuscini, e suoni di sincere risate.
"Basta dai, vi odio"
A:"Si come no"
Asia, faccia d'angelo, nasconde un grande lato da paraculo.
A:"Lo sai che ti voglio bene fratellone"
Mi abbraccia e mi scompiglia i capelli. Sa quanto lo odio.
M:"Certo che siete due bambini"
A:"Ao ma parli tu? L'hai preso un po' troppo sul personale il colpo del cuscino"
M:"Mi hai quasi rotto il naso!"
A:"Melodrammatico"
M:"Antipatica"
A:"Esagerato"
M:"Permalosa"
A:"Stronzo"
M:"Assass-"
"Basta, non ammazzatevi vi prego"
Non posso resistere ad un altro scambio di battute. Mi fa male il collo per la velocità impiegata a girarmi una volta verso l'uno e una volta verso l'altro.
"Dai scendiamo giù"
Avrei preferito di gran lunga vedere due delle persone più importanti della mia vita insieme, persino a litigare. Mamma ci aspetta però. Sono pronto a trascorrere questa giornata che si prospetta bellissima.


{Spazio autrice}
Capitolo cortino, ma forse anche un po' carino.
Vorrei scusarmi intanto per il ritardo, ma questa settimana posso dire di aver vissuto un po' l'estate. Niente concerto del bunker, ma confido nella data del 26. Mio fratello ne ha già parlato a mamma, mi ha detto "ti prometto che li vedrai"🥹. Vi voglio bene, grazie per le stelline, se vi va lasciatene una adesso. A presto❤️

caph, la mia stellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora