tre giorni. Tre maledetti giorni erano passati da quella conversazione con Kirishima e ancora non ero riuscita a dire neanche una parola a Katsuki.
Ero passata alla sua agenzia e non lo avevo trovato lì, il giorno seguente gli ho scritto ma non è potuto passare da me e il giorno seguente ancora, nonché oggi, stavo per presentarmi io a casa sua. Con la macchina parcheggiai nel vialetto residenziale di fianco casa sua e mi avviai verso il cancello d'ingresso. Notai un'altra auto parcheggiata di fianco alla sua poco fuori dal suo garage, e non era una delle sue auto. Le conoscevo a memoria...ma una 500 color panna e con all'interno dei rivestimenti rosa non l'avevo sicuramente mai vista.
Iniziai ad incupirmi e raggiunsi la porta di casa. Avevo sempre avuto un paio di chiavi di scorta negli ultimi due anni, lui aveva una copia delle mie, che ovviamente aveva già perso e continuava a disturbarmi mentre ero a casa, e io avevo una copia delle sue. La cacciai dalla borsa ed entrai proseguendo verso il salotto
<<Kat...dove sei? Io->>
mi interruppi. Lo vidi in piedi, davanti al divano con una ragazza stupenda. La ragazza in questione, Capelli castani, occhi azzurri, corpo da favola, gli stava slacciando la cintura. Ingoiai il groppo di saliva che mi si era formato in gola e lo guardai per poi girarmi velocemente
<<T/n?>>
dissse lui
<<che ci fai qui?>>
mi chiese
<<beh dovevo parlarti...vengo sempre qui...ma hai da fare non fa niente ripasserò>>
dissi girandomi e nascondendo velocemente il mio volto mentre mi dirigevo nuovamente verso la porta d'ingresso. Sentivo dolore all'altezza del petto e percepivo le lacrime che stavano per solcare il mio viso riempirmi gli occhi.
Mentre cercavo di sgattaiolare via una mano mi afferrò
<<T/n->>
<<no katsuki ho detto che vado lasciam->>
<<T/n lei è Jennifer. È l'inviata dell'azienda che produce i nostri costumi da heroes e mi sta prendendo le misure all'altezza della vita>>
disse.
Mi girai. Guardai questa "jennifer" del cazzo e la ragazza sorrise imbarazzata mostrandomi un metro da sarta.
<<ho richiesto delle modifiche e lei è l'inviata che hanno mandato per prendere le misure e trascrivere le mie richieste>>
disse Katsuki.
La ragazza sembrò più che imbarazzata, divertita. Si alzò dal divano in cui nel mentre si era seduta e mi venne incontro
<<in ogni caso tesoro avevamo fatto, quindi io me ne vado.>>
Mi si avvicinò e mi strinse la mano per poi sussurrarmi qualcosa all'orecchio
<<beata te ragazza. Non so come farai a tenere a bada questo pazzo qui, ma ne vale la pena ed è tutto tuo non preoccuparti, ho capito la situazione>>
mi si scansò dall'orecchio per poi risalutare e uscire di casa.
Non sapevo se ridere e chiederle a questo punto di diventare mia amica, o uccidermi dall'imbarazzo.
<<quindi che succede?>
chiese Katsuki sbloccandomi dai miei stessi pensieri
<<io devo parlarti...sul serio>>
dissi.
<<va bene...cazzo miccia mi metti l'ansia così però, vieni in cucina e mangiamo qualcosa prima di parlare, chissà quante stronzate vorrai dirmi che mi destabilizzeranno>>
gli diedi un pugno giocoso sulla pancia e lui ride prima di farmi strada verso la sua cucina per l'appunto.
Mi buttò sull'isoletta di marmo che separava il salotto dalla cucina un'intero cartone di pizza avanzata. Ci misimo a mangiare.
Iniziai a parlargli del più e del meno quando decisi di punzecchiarlo
<<quindi Jennifer ti stava prendendo le misure?>>
dissi. Lui mi guardò
<<si, che altro avrebbe dovuto fare>>
disse in buona fede
<<beh dimmelo tu, sono entrata e ti stava slacciando i pantaloni in ginocchio>>
dissi mostrando il mio fastidio
<<non lo so, la prossima volta potrebbero direttamente mandarti una cazzo di fotomodella a prenderti le misure e già che ci sei fatti levare anche le mutande>>
dissi alzandomi dallo sgabello che contornava l'isoletta di marmo.
Lui mi guardò ma stranamente sorrideva nonostante stessi esprimendo la mia irritazione.
Mi girai per buttare il fazzoletto che avevo tra le mani e quando mi rigirai Katsuki si era alzato anche lui venendomi incontro
<<sei per caso gelosa miccia?>>
disse ridendo.
Non ce la feci più.
<<anche se fosse?>>
dissi in maniera seria. Il sorriso di katsuki svanì. Mi avvicinai a lui
<<se fossi gelosa a te cosa importerebbe?>>
dissi guardandolo negli occhi
<<non giocare così con me miccia>>
si avvicinò ancora di più a me
<<dimmi perché sei qui. La mia segretaria ha detto che anche avanti ieri sei passata in agenzia ma non mi hai trovato. Che devi dirmi>>
si distaccò da me allontanandosi
<<tu non ci arrivi proprio vero?>>
risposi io
<<che cazzi stai farfugliando>>
disse confuso più che mai. Mi avvicinai a lui una volta per tutte e lo tirai a me guardandolo negli occhi
<<tu credi che io non possa ricambiare?>>
iniziai a domandargli
<<credi che tu sia l'unico a provare certe cose?>>
Lui spalancò gli occhi...come fosse incredulo del significato delle mie parole
<<pensi che io non capisca come ti senti? O credi davvero che io voglia davvero interrompere tutto questo perché ho paura di sentirmi usata da te, quando so che non è lontanamente o minimamente vera una cosa del genere>>
lui si avvicinò
<<che cosa cazzo vuoi dirmi. Dillo.>>
mi disse
<<lo sai cosa voglio dire>>
ammisi
<<io ho bisogno di sentirmelo dire, voglio che tu me lo dica>>
disse. Vidi la sua speranza negli occhi
<<Kat io provo qualcosa per te>>
dissi guardandolo ancora.
Katsuki mi mise le mani sui fianchi portandomi più vicino a se mentre mi schiacciava tra di lui e l'isoletta di marmo.
Gli misi le mani sulle spalle continuando il contatto visivo. Sentivo il mio cuore battere all'impazzata.
Katsuki appoggiò la sua fronte alla mia chiudendo gli occhi
<<dimmelo di nuovo>>
disse sussurrando.
Gli misi una mano sul viso costringendolo a guardarmi
<<io ti amo Kat>>
I suoi occhi si illuminarono. In un attimo le sue labbra toccarono le mie, in un bacio così dolce ma intenso che mi lasciava intendere tutto ciò che non mi aveva mai detto in quegli anni. Anche se dopo poco questa dolcezza venne trasformata in foga. Il bacio diventò passionale, non riuscivo a smettere di toccarlo e farmi toccare ovunque. Anche qui riuscivo a percepire tutto il desiderio che aveva tenuto dentro di sé per anni e che avevo appena scoperto di aver trattenuto nei suoi confronti anche io.
Si staccò da me per prendere aria e iniziò a guardarmi
<<dimmi che non sto sognando cazzo>>
mi disse. Gli diedi un bacio a stampo e lo riguardai
<<sono tua.>>
gli dissi solamente.
Riprese a baciarmi con foga sollevandomi e appoggiandomi sull'isoletta di marmo, buttando a terra il cartone di pizza che avevamo mangiato fino a poco prima. In quel momento l'unica cosa che avevo in mente...era lui.SONO VIVA!
ragazzi Luglio è il mese della libertà totale scusate ma non ho mai messo piede in casa mia se non per dormire, ho trovato tempo appena e vi ho lasciato questo capitolo, spero ci piaccia❤️
prossimo capitolo 🍋😌 preparatevi.
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Supposed to be fake |K. Bakugou x reader|
FanfictionEntrambi due eroi di successo appartenenti alla top 10. Lei la numero 4, lui il numero 2. Katsuki Bakugou e t/n sono migliori amici dai tempi del liceo che nonostante il loro essere dei testoni determinati, riuscirono comunque a trovare il tempo e l...