3 | Two Souls

138 38 82
                                    

Cathryn
Forse me la sono cercata di non avere un buon rapporto con la mia 'anima gemella'. Non capisco il motivo per cui nessuno si ribelli, sono tutti favorevoli a questa leggenda, detta sinceramente, non starò in disparte, come fanno tutti.

«Cathryn vieni ti faccio conoscere i miei amici» scoppio a ridere istericamente

«Ti sei dimenticato la regola numero due?» con violenza mi tira dal braccio
«Non mi interessa delle tue stupide regole. Ora tu vieni con me. Sono persone importanti» mi costringo a seguirlo senza fare troppe scenate.
Quando usciamo, non posso non ammirare il cielo sempre sereno nonostante il mondo faccia così schifo, la bellezza del cielo limpido, senza manco una nuvola, i raggi del sole pronti a baciare il prossimo.

Ho sempre voluto ammirare il mondo come protagonista e non come spettatrice, volevo che qualcuno fosse disposto a farmi essere protagonista di una storia senza fine, una storia composta da carta ed inchiostro, inchiostro invisibile oppure visibile, un romanzo da centinaia e centinaia di pagine, forse ero finita nella storia sbagliata, ma l'avrei fatta diventare mia e corretta nonostante tutto. Spesso si dice che non esistono storie sbagliate, perché, eravamo noi, protagonisti, a doverla fare corretta e fine, senza nessun errore, dovevamo solo creare una storia che ci piacesse, una che ci ispirasse, che da un giorno all'altro ci avrebbe fatto prendere la penna in mano con la convinzione di creare qualcosa che ci piacesse.

Senza accorgermene arriviamo davanti ad un pub, con l'insegna che sfarfalla e alcune lettere distrutte,
«Non mi far fare brutte figure» sbuffo alzando gli occhi al cielo
«Per chi mi hai presa?» dico mordendomi il labbro inferiore. Entriamo e raggiungiamo un tavolo con attorno vari ragazzi di diverse età, ma comunque giovani.
Dopo le varie presentazioni, i ragazzi si buttano in mezzo alle ballerine, inquadro un ragazzo, che, se non mi ricordo male, si chiama Kai. Ha gli occhi neri come la pece, i capelli castani e folti. Mi metto in disparte appoggiata ad una finestra sorseggiando il mio drink, poco dopo sento un paio di occhi neri puntati addosso

«Cazzo guardi?» sbotto
«Mi piacciono le ragazze come te, ribelli»
«A me invece, non piaci affatto quindi levati di torno» alla mia frase sorride.

«Tutto quello che riesci a fare è sorridere? Se non ti dispiace ora vado dal mio ragazzo»
«Finto» corregge, lo guardo interrogativa, fingendo di non sapere di cosa stia parlando
«Si vede» dice, sospiro scuotendo la testa, mentre sul mio viso si fa strada un sorriso accennato
«Va bene, ci vediamo in giro Kako» mi allontano senza dargli il tempo di aggiungere altro. Raggiungo le altre ragazze, perché, ovviamente non sarei mai andata da Derek.

«Cathryn, cosa è successo durante il vostro primo incontro?» chiede Helen, la prima ragazza che con un sorriso sincero mi si è presentata, riferendosi al mio primo incontro con Derek.
«I miei genitori avevano pubblicato la sigla proibita della mia chiave sui social, e in poco tempo, Derek e la sua famiglia si sono presentati a casa nostra» faccio spallucce,
«Cosa? Con la sigla proibita? Ti sei cacciata nei guai» dice Kako, lo guardo sorpresa
«Sigla proibita?» domando

«La sigla proibita è quella composizione di sei numeri nel retro della chiave o del lucchetto, questa sigla, semplifica la ricerca della propria anima gemella. Serve ai sovrani per vedere se il popolo li inganna o meno, loro hanno tutte le sigle stampate in un quaderno di migliaia di pagine. Chi avrebbe pubblicato questa sigla per semplificare la ricerca, sarebbe stato torturato nel manicomio Axi's»

Fisso un punto vuoto ma alla fine una domanda si fa strada nella mia testa
«Come fai a saperlo, Kako?» alza gli occhi al cielo per il nomignolo che ho usato, però, non risponde alla mia domanda.
«Ma i miei genitori l'hanno pubblicata...» sussurro
«La sigla appartiene a te, perciò tortureranno te e non i tuoi genitori» non mi interessa più sapere come fa a sapere tutte queste cose
«Quanto tempo ho a disposizione?»
«Non lo so di preciso. Quando il sovrano verrà a conoscenza di questa cosa accadrà il caos» deglutisco, alla velocità della luce esco dal pub per tornare a casa.

«Mi avete mandata nei guai!» urlo con le lacrime che minacciano di uscire
«Non ci interessa.» taglia corto mia mamma, a questa frase, è come se cadessi nel vuoto. Corro verso la mia stanza urtando contro degli oggetti.

Appena dentro mi fiondo nel letto, affondo la testa nel cuscino e urlo come una disperata, la verità è che lo sono,
sono disperata.
Tiro un altro urlo ma vengo interrotta, la porta si apre e sulla soglia comprare la figura di Bridget
«Cosa è successo?» chiede con tutta la tranquillità del mondo, si chiude la porta alle spalle, girando più e più volte la chiave nella serratura, si avvicina a me con passo lento
«Hanno pubblicato la sigla proibita della mia chiave! E mi hanno liquidata con un 'non ci interessa'»
«Sigla proibita?» chiede con tono basso.

Capisco che manco lei ne era a conoscenza, con un colpo secco, giro la chiave, mostrando il retro e indico i sei numeri,

'941705'

«Questa» sussurro
«Hai provato ad aprire il lucchetto di Derek?» non capisco il motivo della sua domanda, inarco un sopracciglio
«No, mamma e papà hanno pubblicato la sigla quindi non sarebbe servito a niente» annuisce piano con il capo.
«Provaci» tenta di nuovo.
«No, saremmo soltanto vicini, preferisco mantenere certe distanze da lui»
«Va bene. Fai come vuoi... Ora cosa ti succederà?» a questa domanda mi ritornano in mente le frasi dette da Kako

'Quando il sovrano verrà a conoscenza di questa cosa accadrà il caos'

'Chi avrebbe pubblicato questa sigla per semplificare la ricerca, sarebbe stato torturato nel manicomio Axi's'

Ripensando alle sue parole noto un particolare che prima mi era sfuggito

'Quando verrà a conoscenza'

Questo vuol dire che non è il sovrano a controllare il popolo, o non del tutto.
Ma chi allora?

Cerco di collegare anche le cose più stupide e insignificanti
«Quindi?»
Riporto lo sguardo su Bridget, accorgendomi solo adesso di aver guardato altrove mentre il puzzle irrisolto si faceva strada nella mia testa
«Quando il sovrano lo scoprirà succederà... il caos» mi soffermo più a lungo sulla parola 'caos', lei socchiude gli occhi in un gesto di spiegazioni
«Da chi è comandato il popolo?» lascio via libera a questa domanda, Bridget sembra ancora più confusa
«Dal sovrano» proprio la risposta che mi aspettavo
«Allora come fa a non saperlo?» comprende il mio gioco di parole, mentre aspetto la sua risposta, inficco le unghie nel palmo della mia mano,
«Potrebbe avere senso... ma al momento non è la nostra priorità»
«Qual è la nostra priorità allora?»
«Quello che potrebbe succederti è la nostra priorità, Cathryn»
«Mi tortureranno fino al mio ultimo respiro?» abbassa lo sguardo e scuote piano il capo con gli occhi lucidi
«Non lo so» in quel esatto istante penso a tutt'altra cosa, io non so nulla del suo ragazzo, non l'ho mai visto, non ne ho mai sentito parlare.

ForbiddenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora