4 | The First One

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Cathryn
Nel mondo esiste solo un tipo di amore, ma esistono due modi differenti per amare. Il primo è per chi cerca di far durare la ricerca più tempo possibile. Il secondo è per chi vive di una relazione finta. Io appartengo alla seconda categoria.

Appena apro gli occhi, mi ritrovo mia sorella davanti
«Finalmente ti sei svegliata» si lamenta
«Lo sai che ho il sonno profondo» borbotto ancora assonnata.
«Vuoi venire con me a fare compere?» non rimango stranita dalla sua domanda, infatti me lo chiede più e più volte, ma rifiuto sempre. Non trovo il motivo per cui dopo tutti questi rifiuti ora debba accettare, ma prima che io abbia modo di parlare, mi interrompe.

«Non mi dire l'ennesimo no. Almeno per una volta»
«Va bene... dammi almeno il tempo per svegliarmi completamente» discreto, lei annuisce con gli occhi illuminati dalla gioia e un sorriso marcato, si tuffa fra le mie braccia, e io, non riesco a non ricambiare un gesto così affettuoso da parte di mia sorella.

Mi vesto con calma, e quando finisco di prepararmi esco dalla mia camera, percorro le scale per andare al piano terra. Bridget è in piedi davanti alla porta d'ingresso, la fisso per qualche istante
«Andiamo?»
«Si» apre la porta, aspettando che sia io la prima ad uscire, perciò, accontento il suo volere, ed esco per prima.

«Dove mi porti Bri?» chiedo usando il nomignolo con cui la chiamavo da piccola, non so perché, ma adesso la chiamo con il nome intero.
«Lo scoprirai. Vieni, andiamo a piedi» alzo gli occhi al cielo
«Mi stai già facendo pentire di aver accettato» discreto, mi fa cenno di seguirla, ignorandomi completamente.

Entriamo in un centro commerciale affollato,
«Vieni»
«Non scappo, tranquilla» borbotto.
Passiamo davanti a vari negozi, altrettanto affollati, quando Bridget si ferma davanti ad una cartoleria, mugugno un lamento
«Dobbiamo proprio?» annuisce con gli occhi illuminati dalla gioia, così mi costringo a seguirla,
«Fai veloce, ti prego»

Dopo avermi tormentata chiedendomi consigli, usciamo dal negozio con due buste cariche di cose, mi porta davanti ad un negozio di trucchi con le pareti nere, l'insegna 'Sephora' mi acceca gli occhi, la seguo a trottola all'interno del negozio, superiamo alcuni scaffali, fino ad arrivare davanti ad una marca precisa 'Charlotte Tilbury'
«Si vabbè. Io mi faccio un giro per il negozio» senza darle tempo per rispondere mi incammino, navigando per il negozio, lei dopo poco mi raggiunge prendendomi a braccetto per poi portarmi davanti ad una marca a me sconosciuta all'ingresso.

In quel preciso istante, un gruppo di ragazzi passa davanti al negozio, lì in mezzo intravedo Kako, incrocia il mio sguardo, mi giro istantaneamente e prendo a camminare allontanandomi dall'ingresso con Bridget che mi segue a trottola
«Cosa è successo?» chiede quando mi fermo dietro uno scaffale
«C'è il Kako» sussurro sbottando
«Il chi?»
«Un coglione» taglio corto. Una voce roca di insinua nelle mie orecchie
«Io?» chiede il diretto interessato, alzo lo sguardo su di lui
«Chi sennò?» sorride,

Di nuovo.

«Va bene... Cath andiamo» non distolgo lo sguardo da lui. Quando sorride in quel modo menefreghista vorrei semplicemente tirargli un pugno e spaccargli tutti i denti.

Mi passa accanto dandomi una spallata per poi raggiungere il gruppo
«Ora vado lì e lo sfondo di pugni» con l'irritazione a mille faccio qualche passo verso l'uscita, mia sorella mi tira dal braccio bloccandomi
«Cath, stai calma» sussurra con tono dolce, non cambio traiettoria, continuando a guardare Kai con gli occhi iniettati dalla rabbia
«Sta testa di cazzo» sussurro.

Usciamo da Sephora con una busta mezza vuota,
«Torniamo a casa?» chiedo con aria stanca.
«Abbiamo girato solo due negozi» capisco che mi farà passare l'intera giornata in giro per negozi, la affianco e mi porta all'interno di un negozio di vestiti.

«Che ne pensi?» esce dal camerino con un abito che si abbina perfettamente alla sua personalità. Una tonalità di rosa mai vista ma bellissima addosso a lei, sembra fatto su misura per lei.
«Ti sta una favola» ammetto. Mi regala un sorriso dolce e ritorna dentro al camerino.
Quando esce, mi porge il vestito, lo prendo posizionandolo sopra gli altri
«Quindi?»
«Lo prendo» annuisco con il capo e ci dirigiamo in cassa.

Esco dal negozio stremata,
«Ora torniamo a casa»
«Finalmente» borbotto.
Usciamo definitivamente da quell'ambiente fresco, e, appena fuori, il calore del sole mi invade il corpo.
«Ti sei divertita?»
«Non verrò mai più in giro per negozi con te» sbotto, lei scoppia a ridere, contagiando presto anche me.

«Ma chi era quel ragazzo?» riapre quel discorso
«Un amico di Derek»
«Però da quel che ho visto e capito... non vi sopportate vero?»
«Chi? Io e il Kako?»
«Si»
«Lo riempirei di botte» ammetto. In quel momento, che eravamo solo io e lei potevo dare il via libera a tutte le mie domande.

«Come mai non ho mai conosciuto il tuo ragazzo?»
«Non vorresti conoscerlo» inarcò un sopracciglio sorpresa da quella risposta
«Perché?»
«Non ti piacerebbe» sussurra, mi fa incuriosire ancora di più
«Ma state insieme da sei anni e io non l'ho mai visto. Almeno mamma e papà lo conoscono?» deglutisce a vista prendendo vari respiri
«Si... lui è violento... è da un anno che è ricoverato in psichiatria» dice abbassando lo sguardo su i suoi piedi
«Cosa?»
«Non ti farebbe bene conoscerlo, davvero Cath» mette fine a quell'argomento così, con una frase che non fa altro che incuriosirmi ancora di più.

Ho sempre pensato che Bridget non volesse farmi conoscere il suo ragazzo per altri motivi, non quelli che in realtà sono.

Pensavo che in qualche modo, Bridget si vergognasse della sorella 'ribelle e maleducata', invece mi sono sbagliata alla grande. Ed adesso, pensandoci, capisco che mia sorella, mi vuole bene nonostante tutti i miei difetti. Conosce tutto di me, saprebbe fare una lista con le cose che amo e quelle che odio. Sono stata una stupida ad aver pensato che lei si vergognasse di me.

Prima che possa accorgermene, arriviamo davanti casa, mentre il sole tramonta e la luna prende il comando, sfociando tutta la sua bellezza, le stelle brillano circondandola e rendendo quella notte tanto comune, meravigliosa.

Entro in casa affiancata a Bridget
«Siete tornate, finalmente»

Non mi rompere il cazzo.

«Si mamma, abbiamo fatto un giro al centro commerciale» dice tutto d'un fiato Bridget, con gli occhi color miele illuminati di gioia e marcando un sorriso.
Io mantengo un'espressione seria,
«Cosa avete comprato?»
Più svogliata che mai, prendo a salire le scale, lasciando mia mamma e Bridget parlare di ciò che ha comprato,
«Cathryn, dove vai?» chiede dopo poco la prima
«In camera, sono stanca» percorro le scale rimanenti più velocemente possibile, per poi entrare in camera mia, gettare la busta sulla scrivania e tuffarmi nel letto. Cadendo presto nel sonno.

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