5 | Everything That I Lost

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Kai
Nel mondo esiste solo un tipo di amore, ma esistono due modi differenti per amare. Il primo è per chi non si ribella, accetta il fatto di vivere di un amore forzato a vita. Il secondo è per chi si ribella, per poi venir torturato nel manicomio Axi's. Io sono privilegiato, non appartengo a nessuna delle due.

Appena apro gli occhi, capisco che sarà una giornata di merda.
Mi alzo con un dolore lancinante alla testa, che mi fa rimettere seduto in meno di un secondo
«Porca puttana» impreco a bassa voce.

In questo periodo sto vivendo da solo, quindi, non ho il problema riguardo l'ora in cui svegliarmi.

Odio la mia famiglia, odio quello che hanno fatto.

Odio tutto.

Odio dover sentire ogni singolo giorno alla radio, persone torturate in quel fottuto manicomio.
Per qualunque cosa, anche la più sciocca, si viene torturati.
Il senso?
Non lo so nemmeno io.

Ho odiato dover vedere la preoccupazione negli occhi di Cathryn.
Non perché me ne importasse qualcosa di lei, anzi, tutt'altro

L'ho odiato perché lo vedo ogni singolo giorno.
Vedo la disperazione nei gesti e negli occhi del popolo.

Dovrei averci dovuto fare l'abitudine, ma non è così.
Io ho avuto fortuna, e questo tipo di problema non lo ho.

🗝️🔒🗝️🔒

Decido di alzarmi per raggiungere la cucina e prendere qualcosa.
Con il buio che mi avvolge, nonostante sia giorno, tasto il muro per cercare l'interruttore della luce, quando finalmente lo trovo, lo schiaccio e la luce mi acceca gli occhi fino a farmeli chiudere.
Li riapro con calma abituandomi presto alla luce, un foglietto posizionato sul tavolo accanto ai tovaglioli attira la mia attenzione, inarco un sopracciglio confuso, mi avvicino barcollando per il capogiro, lo prendo tra le mani.

'Ricordati di fare ciò che ti abbiamo chiesto, Kai.'

Il punto alla fine non fa altro che irritarmi.
Capisco subito chi è il mittente, le uniche persone che hanno la copia delle chiavi di casa mia.
Borbotto un lamento, e ad essere sincero, non mi ricordo nemmeno ciò che mi avevano chiesto, ma mi interessa poco e niente.

Mi avvicino al cassetto con i medicinali, che si era preoccupata di riempire mia madre, prendo una busta con su scritto 'Per i dolori alla testa', riempo un bicchiere d'acqua e metto la polverina del medicinale dentro al bicchiere.
Prima di berlo, lo guardo riluttante capendo di non aver più male alla testa.

Ottimo.

Perfetto.

Allontano il bicchiere con un colpo secco, guardando la polverina ormai mischiata con l'acqua, un'espressione di disgusto si dipinge sul mio volto,

Stavo davvero per bere quella roba?

Esco di casa girando più volte la chiave nella serratura, mi dirigo verso il bar più vicino, nell'esatto posto in cui ho un incontro con Derek e Helen.

🗝️🔒🗝️🔒

Appena entro, alzo gli occhi al cielo nel vedere i miei amici già mezzi ubriachi, mi avvicino e, Helen come suo solito, si tuffa fra le mie braccia. Siamo amici dall'infanzia, ormai siamo come fratello e sorella, ma a volte, mi riesce difficile dare affetto persino a lei.
«Cosa hai fatto stamattina?»
«Fatti i cazzi tuoi» non se la prende, ormai mi conosce, avrà sentito più volte questa frase che il suo nome stesso.
«Fottiti» sorrido e le scompiglio i capelli.

La scollo da me con forza,
«Derek mi ha detto che dopo ci raggiunge anche Cathryn»
«Quella mocciosa» sbotto
«Secondo me è simpatica»
«Tantissimo» dico ironicamente per poi venir contagiato dalla sua risata.

🗝️🔒🗝️🔒

Vorrei solamente vivere normalmente, ma sono qui a rimpiangere tutto, giorno e notte.
Le anime gemelle non esistono, un amore forzato è fin troppo da sopportare.
Il manicomio Axi's imporre trabocchetti, indovinelli, ma soprattutto se vuoi uscire vivo da lì, devi saper svolgere le peggio cose.
Bisogna avere un'intelligenza superiore al normale, chi l'ha creato sapeva che era impossibile uscirne vivo.
È come un labirinto all'interno di un manicomio abbandonato fatto di indovinelli, trabocchetti e segreti.

Sono un bambino all'interno dell'inferno,
'Se uscire vivo da qui è il tuo obbiettivo, allora prosegui dritto' a quella scritta ottengo un deja vu, sono un bambino indifeso, non potrà succedermi nulla. Faccio come dice il cartello e proseguo dritto,
Perché non dovrei fidarmi? Sono un bambino.
Faccio qualche passo prima di essere completamente circondato dalle fiamme, mi guardo intorno stupito,
Un trabocchetto.
Era un trabocchetto e ci sono cascato.
Le fiamme crescono sempre di più, con le lacrime agli occhi, mi avvicino alla fiamma più bassa, e, ci passo attraverso correndo. Appena esco da quel piccolo inferno, crollo per terra...

Mi sveglio con l'affanno, sono sudato e il cuore batte ad una velocità incalcolabile, mi passo una mano sulla fronte cercando di capire l'ambiente che mi circonda.

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